E ORA ASPETTIAMO VANESSA E MARCEL AL PALALEONESSA

La Ferrari, argento a Tokyo il giorno dopo l’oro di Jacobs, è stata curata e rimessa in sesto al Poliambulatorio Oberdan e già in passato venne a tifare la Germani

Il sogno bresciano vince nel mondo

“Dreams are my realitythe only kind of real fantasy, illusions are a common thing, I try to live in dreams
it seems as if it’s meant to be” ….. cantavamo guardando “Il Tempo delle mele 1”

Ed è proprio vero, i sogni di Marcel e Vanessa sono realtà; sofferti, stravissuti e goduti in una tensione di nervi e cervello, in una esplosione di fisico e talento che ha fatto sì che, davanti al televisore, mentre scorrevano le immagini dei 100 metri sembrava anche a noi di allungare le falcate tesi al traguardo e, appesi ad un filo, volteggiavamo con quel grande scriciolo di Vanessa Ferrari, e insieme facevamo del sogno una realtà .

Come eroi senza tempo Vanessa e Marcel hanno marciato fieri verso il loro sogno e l’hanno coronato. E’ tutto vero ed è bellissimo.  

E, anche se qui parliamo prevalentemente di basket, oggi, è doveroso e ci sentiamo onorati di festeggiare le prodezze di questi giovani bresciani mondiali capaci di smuoverci dal torpore della canicola estiva facendoci proprio accaponare la pelle di brividi da adrenalina esultando come se fossimo noi a mettere le medaglie al collo. 

E’ quindi d’obbligo fare i nostri più calorosi complimenti a super Vanessa (che dal Polimbulatorio Oberdan di Graziella Bragaglio e Matteo Bonetti è transitata più volte e più volte è stata rimessa in sesto dopo i suoi non pochi infortuni) per le evoluzioni acrobatiche che non ci stancheremo mai di vederle fare (grazie per l’Argento con cui riempirai la tua cornice vuota) e a Marcel Jacobs per aver eguagliato quel mostro sacro di Usain Bolt con un incredibile guizzo nella finale dei 100 metri guadagnando il meritatissimo Oro. 

Senza tanta fatica, tutti noi da sportivi e non, ci siamo sentiti nei loro panni e abbiamo avvertito il fremito sulla pelle durante le loro prestazioni, ma è anche vero che, senza un fuoco sacro fuori dal normale, una passione che fa tendere tutto ad un unico obiettivo, la costanza, la resilienza, la forza fisica e interiore associata ad un grande talento, tutto ciò non si realizza. Di fronte a queste imprese, certo solamente sportive, diranno alcuni, (ma, si sa, lo sport è grande maestro di vita)  ci si auspica che questi siano gli esempi che i nostri giovani imitano. 

Speriamo di averli con noi presto al PalaLeonessa (in realtà Vanessa è già stata a tifare Germani dal vivo) per inaugurare il campionato e portare fortuna alla Pallacanestro Brescia.