ARIO COSTA: “EBOUA INESPERTO AL GIOCO, MA HA GRANDI POTENZIALITA’. SI PRENDA LO SPAZIO E POI PENSI ALL’ NBA”

Il presidente di Pesaro valuta l’ultimo acquisto della Germani che ha visto crescere: “Non è un 3 piuttosto un 4 che in certe situazioni puo’ diventare 5”. E sul valore della squadra di Magro dice: “La colloco tra il quinto e l’ottavo posto”

Pesaro. L’ex giocatore e direttore sportivo di Brescia Ario Costa è uno che conosce bene Paul Eboua, l’ultimo acquisto in ordine di tempo in casa Germani. Il 2 metri e 11 di Genova ha visto crescere il camerunese di formazione italiana. 

Quando cominciò la storia tra la Vuelle e il ragazzo?

“Decidemmo per lui un percorso di crescita che avrebbe dovuto portarlo in NBA. Studiammo il tutto con il suo procuratore Maurizio Balducci poi purtroppo scomparso. Paul ci ha provato anche quest’estate con la Summer League insieme ai Milwaukee Bucks, non ha brillato, ma secondo me ha ancora l’età giusta e le caratteristiche per approdare oltre Oceano. E’ uno dei giocatori atleticamente e fisicamente più dotati che saranno al via del prossimo campionato italiano”. 

Per Brescia quindi è un ottimo acquisto o sono ancora tanti gli aspetti sotto i quali Eboua deve migliorare?

“E’ inesperto al gioco. E’ un 2000 che finora ha giocato poco. Un po’ a Roseto in A2, un po’ in A con noi in un anno però disastroso dove perdevamo sempre e poi interrotto per il Covid. Deve poi essere ancora inquadrato dal punto di vista del ruolo”. 

E’ vero che il giocatore si sente un “3” ?

“Sì, ma per me è un “4” che può diventare “5” in certe situazioni. Ha tiro e trattamento di palla interessanti, voglia di arrivare, dedizione al lavoro però può e deve migliorare ancora molto”. 

A Brescia rischia di essere un po’ chiuso?

“Forse poteva servirgli una piazza dove gli avrebbero garantito più minutaggio, ma vorrà dire che dovrà essere bravo lui a conquistarselo, con l’atteggiamento giusto”.

Lei come vede la Germani di quest’anno?

“Come già l’anno scorso: tra il quinto e l’ottavo posto. Poi la stagione è andata come è andata, ma il valore della squadra era alto e lo è anche quest’anno”.  

Pesaro a cosa ambisce?

“A un campionato tranquillo. Abbiamo creato un mix tra giovani ed esperti”. 

Lei è stato tra i primi ad alzare la voce sul rientro del pubblico nei palasport dicendo chiaramente il 25% sarebbe stato un disastro. A cosa si può puntare?

“Siamo al 35%, credo che potremo spingere al massimo fino al 50%. Il 100% lo vedo impossibile. Abbiamo tutti ancora negli occhi i danni di questa terribile pandemia. Non possiamo esagerare nelle richieste. Dobbiamo essere freddi e capire fin dove possiamo spingerci”. 

Come valuta i cambiamenti che ci sono stati in società a Brescia?

“Quando arriva un nuovo proprietario è anche normale che si affidi agli uomini di sua fiducia. Non so se abbia cambiato troppo, non sta a me dirlo. Io resto legato a Matteo e Graziella perchè se nel 2009 non ci fossero stati loro non so di cosa staremmo parlando adesso. Sono stato orgoglioso di aver fatto ripartire il tutto al loro fianco. A Ferrari va dato atto di essersi preso le sue responsabilità”.