EBOUA: “HO BISOGNO DI GIOCARE, UN COACH COME MAGRO PER ME E’ L’IDEALE”

L’ex Pesaro: “La Summer League è stata una bella esperienza, ma ora all’Nba non penso, sono centrato su Brescia. Posso giocare in tre ruoli”

Brescia. Protagonista di una telenovela estiva, Paul Eboua (nella foto il primo da destra insieme al Cio dello sponsor Geiger Felix Seelman) è finalmente arrivato alla Germani e le sue prime uscite stanno mettendo in evidenza le doti che ha disposizione, tutt’altro che banali. Ma è ancora un diamante grezzo. Sul quale lavorare. Lui per primo lo sa ed è pronto a tutto in quello che dovrà essere il suo anno della consacrazione.

Come ti stai trovando a Brescia in questi primi giorni?

“Molto bene. Ho creduto tanto in questo progetto. Credo di poter dare molto in allenamento e in partita”. 

Perchè ha scelto Milwaukee per la Summer League?

“Ho capito con il mio agente che poteva esserci spazio. Giocare nella piazza campione NBA è stata una splendida esperienza. Ero preparato anche a tornare in Italia, non sono rimasto male più di tanto, ero pronto a tutto. Se ti vogliono è perchè credono in me. Adesso l’obiettivo è giocare bene con Brescia e aiutarla a vincere le partite”. 

Quando hai iniziato a parlare con la Germani?

“Già prima della Summer League. L’allenatore mi è piaciuto moltissimo. Mi sentivo con lui su Instagram, ho pensato che se non fossi rimasto in NBA sarei venuto qui perchè lui fa allenamenti individuali, io sono fisico e penso di sposarmi bene in una squadra che difende così duro. La presenza di Jenkins come allenatore individuale ha pesato: atleticamente sono a posto, ma devo migliorare tecnicamente. L’avevo già avuto a Roma”. 

Dove pensi di dover crescere ancora maggiormente?

“Sul tiro, propensione del gioco. Posso giocare in tantissime posizione. Penso di poter giocare anche da ala piccolo. Sono migliorato sul ball handing”. 

Ario Costa, presidente di Pesaro che ti ha visto crescere, ha detto che devi conoscere il gioco perchè ultimamente hai giocato poco, che ti sarebbe servita una piazza dove avresti avuto più minutaggio e che puoi giocare “4” e “5”, ma non da “3”. Cosa ne pensi?

“Ha ragione perchè col Covid ho giocato poco. Siamo in tanti? Ho accettato la sfida per prendermi lo spazio, sono qui per migliorare. Penso di poter giocare in tre posizioni quindi anche da “3” ”. 

Perchè hai scelto il numero 12?

“Lasciai casa il 12 di un giorno di aprile e quel numero me lo ricorda”. 

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