PRIMI LAMPI DI NAZARETH MITROU-LONG

A Bormio il play della Germani ha cominciato a mostrarsi tra “americanità” ed “europeità”

Brescia. Primi highlights di Naz Mitrou Long. Leading guard, point guard, shooting guard, giocatore high risk, high reward. Il play-maker greco/candese con origini da Trinidad già dopo i due test a Bormio con i campioni d’Europa mostra il marchio di fabbrica e convince.

L’americanità. Dopo la St. Martin Secondary School college al college fa i suoi esordi gli Iowa St. Cyclones e dalla stagione 2017-2018 lo si vede in maglia Indiana Pacers passando per gli Utah Jazz e non da ultimo ai Fort Wayne Mad Ants. Il curriculum della guardia classe 1993 sbarcato a Brescia mentre iniziava il ritiro della squadra in quel di Bormio, riassunto in meno di 4 stagioni è di alto livello (con le sue 20 presenze in NBA) e se ne sono potuti vedere i tratti distintivi nelle prime due amichevoli che hanno visto la Germani Pallacanestro Brescia affrontare i campioni d’Europa dell’Anadolu Efes di cui si è già detto nei giorni scorsi. L’ hand- balling morbido e sicuro, i suoi movimenti felpati come quelli di un felino in guardia e veloci a bruciare l’avversario, così come la sua lunga vista gli permettono di avere una visione ampia del campo e di trovare sempre il compagno a cui servire il pallone nel momento in cui questo parte dalla sua mano (suoi i passaggi ficcanti sotto canestro a Cobbins). Insomma Naz incanta già con i suoi volteggi e la sua apertura di gioco che lo rende imprevedibile quanto basta nonché con quelle incursioni in area a prendersi il buon fallo.

“L’Europeità”. Si fa notare il ragazzo di Mississauga (ONT) anche per certi movimenti difensivi che gli permetteranno di entrare in empatia con capitan Moss, il difensore per eccellenza nella Germani Pallacanestro Brescia (coach Magro sembra prediligere la sua presenza in campo proprio col capitano- è già una bella formula alchemica a quanto pare), sicuramente per questo anche con John Petrucelli, fantasista difensivo. Si sente già in famiglia Naz, e, come ci diceva nel messaggio dagli States, farà di tutto per conoscere la nostra cultura, mangiare il nostro buon cibo e noi siamo certi che la nostra brescianità non lo deluderà. 

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