Questo martedì alle 18.30 al PalaVerde bisogna battere Treviso se si vogliono ancora cullare sogni di qualificazione in Supercoppa
Brescia. Revenge. Rivincita. O vendetta che dir si voglia. Come in quel filmone con Kevin Costner. Da domenica sera c’è una parola, più di altre, sulla bocca dei giocatori della Germani, americani e non. La sconfitta del PalaLeonessa con la NutriBullet Treviso brucia ancora. Per come è avvenuta (Brescia ha condotto per almeno 35’), crollando sul più bello, puniti dal giocatore più atteso (l’ex Bortolani). Perchè è avvenuta in casa. E quando viene violato il tuo terreno non c’è altro da fare, per vendicarti bene, che riprenderti ciò che ti è stato tolto in casa di chi te l’ha tolto.
Spalle al muro. Se si vogliono ancora cullare sogni di passaggio del turno nel girone C di Supercoppa, questo martedì alle 18.30 non esistono alternative alla vittoria al PalaVerde. Se poi si riuscisse anche con più di 6 punti, ribaltando così la differenza canestri, sarebbe l’ideale. Ma prima di tutto bisogna impedire ai veneti di continuare il loro back to back inanellando la terza vittoria in tre partite con la quale ipotecherebbe la qualificazione in questo girone a 3 dove a Brescia resterebbero poi solo le due partite con Napoli (sabato al PalaLeonessa, lunedì prossimo in Campania).
I temi. Per vincere a Treviso servirà di più da giocatori che domenica sono mancati all’appello. Su tutti Della Valle, che ci ha messo tanta buona volontà, ma ha tirato con percentuali non certo da prima punta. Per mettere in difficoltà i lunghi statici della NutriBullet ci sarà bisogno del miglior dinamismo di Eboua, altro giocatore che si è visto poco nel match del PalaLeonessa. Si confida nella continua crescita di Mitrou-Long, Gabriel e Cobbins, tre stelle delle quali c’è estremo bisogno per alzare i giri del motore. Treviso è una buona squadra, ma non certo un gruppo imbattibile. Ha la forza di non uscire mai dal match come ha dimostrato risalendo da un -12 e piazzando nel finale la zampata vincente. La Germani ha però più profondità in panchina e, diciamocelo chiaro e tondo, più talento degli uomini di Menetti. Anche se siamo solo a inizio stagione e quindi pronti a perdonare errori e passi falsi, in questa sorta di gara-2 è lecito attendersi un’altra musica.