SANTORO: “AI NASTRI DI PARTENZA PER RECUPERARE DIGNITA’. BRESCIA E’ FORTE, DIMOSTRI DI ESSERLO”

L’ex general manager della Germani Pallacanestro Brescia (ora Marketing Strategy e Testimonial della Viola Reggio Calabria) scrive per noi analizzando e pronosticando alla vigilia della prima giornata di serie A che dopo tanti anni lo vedrà da spettatore

Reggio Calabria. Tutto è pronto, la nuova stagione si apre con il presupposto di recuperare quella dignità che dopo quasi due anni di pandemia ha subito un duro colpo ma consapevoli che deve esserci un limite che non bisogna mai superare.

LE SQUADRE
Ogni club ha cercato di costruire roster competitivi equiparati alle proprie potenzialità economiche ma, per scelta o necessità, assistiamo a grossi cambiamenti sulle guide tecniche e sui giocatori. Bologna, Brescia, Trieste, Pesaro e Varese sono le squadre che hanno cambiato molto o qualcosa di più rispetto alle altre mentre tutte le altre, con la conferma dei rispettivi coach, hanno preferito coltivare la scelta della continuità e nonostante le difficoltà. Milano ha corretto quanto deve essere necessario per continuare a competere in Eurolega e garantirsi il massimo della competitività nelle competizioni dentro le mura del campionato italiano e la continuità del lavoro di Ettore Messina costituisce una garanzia per l’immediato futuro. Bologna ha conservato un gruppo importante di giocatori che costituisce lo zoccolo duro di quella cavalcata trionfale che l’ha resa campione d’Italia aggiungendo un coach come Sergio Scariolo dal pedigree che, assieme a quello del Coach di Milano, creano le condizioni per una sfida fino all’ultimo respiro. Occhio però a Venezia e Brindisi. Sono quelle che hanno cambiato meno partendo dall’affidabilità assoluta dei due coach, Walter De Raffaele e Frank Vitucci sempre a conferma che, se cambi poco, hai un metro di vantaggio sulla partenza. Tante altre belle realtà come Sassari, Brescia, Tortona, Treviso e Reggio Emilia che, se pur con obiettivi diversi, daranno battaglia in tutte le occasioni e contro chiunque.

IL PRONOSTICO
Milano e Bologna saranno nuovamente le più accreditate alla battaglia finale. Venezia e Brindisi subito a ridosso assieme alla solita competitiva Sassari. Tortona ha fatto un investimento su giocatori di grande affidabilità come Wright e Cain per mettersi al riparo dai rischi della Serie A e si candida come sorpresa della prossima stagione. Napoli, altra neopromossa, ha avuto un passo meno veloce rispetto a Tortona ma la creatività e il calore dei napoletani possono fare la differenza tra le mura amiche di casa. Treviso, Reggio Emilia, Trento, Pesaro, Varese, Cremona e Fortitudo Bologna saranno pronte a soffrire per acquisire sempre più spazio in un campionato che, come al solito, conserverà l’equilibrio a cui ci siamo abituati negli ultimi anni. Brescia è “nuovamente” competitiva. Nuova a tutto tondo, profonda, ricca di talento ma dovrà convincersi per convincere perché il cambiamento ha bisogno di tempo per realizzare che per vincere non c’è bisogno di essere il più forte, ma di dimostrare di esserlo. Questo è l’impegno più gravoso di chiunque punti ai grandi obiettivi.

CONCLUSIONE
Che si vinca o che si perda, bisognerà portare sempre a casa quell’onore che nello sport non può attuarsi attraverso volgari scorciatoie ma con la sola e pura dignità della fatica. Nel marzo 2019 si è entrati dentro una tempesta che ha scosso il mondo in generale, sport compreso, privandoci di protezioni ma possiamo e dobbiamo ancora godere di quel profumo di pulito che ci resta addosso. La vittoria dei veri vincitori non consiste nel possedere onori, ma nella coscienza di meritarli che è classica di quella gente che si porta addosso e convive con le proprie paure, senza barare, a discapito delle innumerevoli medaglie della mediocrità.
Probabilmente siamo diventati tutti più poveri e quella stessa povertà non ci ha consentito di sollevare la testa ma, al tempo stesso, la dignità ci ha permesso di non chinarla preservando un’identità in cui lo sport, la competizione credono e ricercano in ogni momento, in ogni gesto.

RICORDI, NOSTALGIA E ORGOGLIO

Brescia e la Serie A mi mancheranno ma non sarà un assillo. Sapere quando andar via è ispirato da quella saggezza che non si smette mai d’imparare. Per essere in grado di farlo ci vuole coraggio e credo di essere stato sempre pronto alle sfide. Lasciare qualcosa o andare via consapevolmente e spero a testa alta è dignità non negoziabile. Tutto questo senza rancori, ma con onore che altro non è che il condimento della dignità che non bisogna mai perdere, a dispetto di chiunque semplicemente crede che per non perderla basti non averla. Dignità è una parola che non ha plurale, quindi difficile per sbagliare e facile da capire.

Buon campionato a tutti

Sandro Santoro