DE BENEDETTO: “SIAMO TUTTI SULLA STESSA PAGINA. LE VOCI SU MAGRO? IL NOSTRO FOCUS E’ IL CAMPO”

Il responsabile scouting della Germani ieri sera è stato ospite di “Basket Time 2.0” su VideoBrescia Sport

Brescia. Ospite di “Basket Time 2.0”, la trasmissione in onda tutti i martedì sera dalle 20.30 su VideoBrescia Sport (canale 273 del digitale terrestre) e sulla pagina Facebook di Bresciacanestro e quella di Cristiano Tognoli, il responsabile scouting della Germani Brescia Marco De Benedetto (nella foto è il primo da sinistra) ha commentato la situazione che si è venuta a creare per la squadra di Alessandro Magro. 

De Benedetto, due sconfitte in due partite: una di tre punti, una di due. Più sfortuna o demeriti in questa partenza falsa?

“Come sempre c’è un po’ di tutto. Non abbiamo fatto tutto quello che potevamo. Sono state due partite simili per il punteggio, ma diverse per il contenuto. A Varese c’era una componente emotiva importante, è stata una gara bruttina per entrambe, decisa da episodi nel finale dopo che eravamo stati bravi a recuperare da una bruttissima partenza. Con Tortona abbiamo fatto una gara di qualità superiore. Ci è mancata la forza e la capacità di raccogliere quanto seminato durante il match”. 

Come spiega le prestazioni ancora piuttosto altalenanti di giocatori come Mitrou Long, Gabriel, Cobbins e Moore?

“Sono quattro giocatori molto diversi per abitudini, background e quando metti insieme persone diverse tra loro devi creare un dialogo comune. Bisogna pazientare affinchè questo migliori. Quando li abbiamo scelti abbiamo pensato che avessero più punti in comune che distanze. Oltre ai tanti giocatori nuovi, anche lo staff è nuovo. Il gruppo però fin dal giorno 1 di allenamento ha sempre dimostrato disponibilità a lavorare insieme. Stiamo cercando di restare tutti sulla stessa pagina come dicono gli inglesi e lo si nota nel fatto che la squadra tende ad andare bene o male sempre insieme”. 

C’è chi ha già parlato di ultimatum per Magro, la cui permanenza in panchina dipenderebbe dalle prossime due partite. E’ vero che se dovesse andar male anche con Trieste e Napoli rischierebbe l’esonero?

“Io lavoro da 12 anni per squadre professionistiche e ogni anno vedo sempre la stessa tipologia di articoli, in tutte le città in cui sono stato. Questo è dovuto dalla voglia di scavare per cercare quello che il più delle volte non c’è. Anche se le cose andavano male dopo la quarta-quinta giornata l’allenatore con cui lavoravo era sempre lo stesso. A noi come club-società quello che leggiamo ci interessa relativamente perchè il focus è solo sul campo. Come rappresentante della società mi interessa di più spendere energie per accorciare i tempi nel trovare quel dialogo comune di cui sopra”. 

Come sta vivendo invece Alessandro Magro questa pressione, come lo vedete voi dirigenti?

“Viviamo in un paese, prima ancora che nello sport, dove la novià spaventa sempre. Va dato atto a Mauro Ferrari di aver dato la possibilità di lavorare a un gruppo under 40, che è stato definito giovane fin dal primo giorno e di conseguenza inesperto o almeno questa è stata l’associazione automatica. Chiunque pensa che ora Magro sia sotto pressione, ma se la mette da solo e non perchè sia inesperto, ma perchè è autoesigente come lo sono io. Questa è la chiave: se io vado in palestra pensando solo di allenare i giocatori non basta. L’obiettivo è far rendere il progetto efficace. Tutto passa dal lavoro quotidiano. La pressione c’è, ma non è un articolo in sè che la determina”.