L’allora Basket Brescia (senza sponsor) era però una società e una squadra con scarse ambizioni e infatti a fine anno retrocesse in A2
Brescia. Non succedeva da ben 34 anni e francamente non se ne sentiva la nostalgia. L’ultima volta che la massima realtà cestistica bresciana partì con uno 0/3 fu nella stagione 1987-88. Era il Basket Brescia senza sponsor. Con Fabio Fossati in panchina, che poi fu avvicendato da Sandro Galeri senza che la situazione cambiò più di tanto e infatti a fine stagione fu retrocessione in A2. Una palude, con tanto di 13 di anni senza pallacanestro in città, dalla quale ci si è rialzati solo nel giugno 2016 con il tanto atteso ritorno nella massima serie.
Annus horribilis. In quel 1987-88 – quando di fatto si chiuse il ciclo delle varie Pinti, Cidneo, Silverstone e Ocean – il Basket Brescia (senza sponsor) di Palumbo e Vicinelli, di Sitton ed Herbert Johnson (nella foto in evidenza in uno dei suoi lavori post basket come aiuto cuoco), che sostituì John Paul Shasky dopo 8 giornate, di Cavazzana e Scaranzin, di Portesani e Ritossa, di Enrico Gilardi, perse al debutto 81-92 all’Eib con la Dietor Bologna, 93-83 a Treviso con la Benetton e 85-100 in casa con la Scavolini Pesaro. La striscia di sconfitte consecutive arrivò fino ad otto (ko anche con Bancoroma Roma, Snaidero Caserta, Tracer Milano, Arexons Cantù e Allibert Livorno) prima di vincere 85-100 a Venezia contro l’Hitachi. Ma a fine stagione le vittorie furono solo 6. Da arrossire per la vergogna, ma era la società dell’ultimo anno di Pedrazzini e le ambizioni ridotte all’osso.
Dopo la retrocessione. Negli anni successivi di A2 le partenze furono buone anche se non portarono al ritorno in A1. Nel 1988-89 la Filodoro di Mitchelli e Virginio Bernardi cominciò espugnando Forlì 74-78, perse in casa con la corazzata Glaxo Verona 83-102 e alla terza giornata vinse 98-100 a Firenze. L’anno dopo, stesso sponsor, Pasini allenatore, ancora due vittorie su tre: 78-77 in casa con Arese, 79-84 a Gorizia e il ko di Udine 92-85. Arrivarono allora i due anni di Telemarket: nel 1990-91 con il ritorno di Sales in panchina subito un successo a Fabriano 70-80, il bis in casa con Sassari 89-72 e ancora la fatal Udine per 86-79. Nel 1991-92, anno che pure si concluse con la rovinosa retrocessione in B1 nonostante (o forse propria a causa di) Bonaccorsi, Cessel, Mazzoni, Paci, Tolsoon, Plummer, dopo l’inizio choc al San Filippo (74-117 con la Neutroroberts Firenze) ecco le vittorie di Desio (78-82) e in casa con Reggio Emilia (94-80).
Da quando il basket è tornato in città due volte è successo che la squadra ottenesse una vittoria nelle prime tre partite, ma mai che facesse registrare una partenza da 0/3 come quella attuale.
Centrale del latte. Nel 2009-10 in A Dilettanti (la vecchia B1) la Centrale del Latte di Furlani, Quaroni e Rezzano partì annientando Trento 73-53, perdendo ad Ozzano 84-79 ed espugnando Treviglio 75-76. L’anno dopo, che si concluse con la promozione in A2, un bel 3/3: 61-75 a Omegna, 70-50 in casa con Riva del Garda e 70-74 sul parquet della Virtus Siena. Nel 2011-12 un altro 3/3 da matricola terribile per i ragazzi di Dell’Agnello (l’uomo che aveva riportato la squadra in un campionato dove Brescia mancava da 19 anni): 92-94 a Barcellona Pozzo di Gotto dopo due supplementari, 92-74 in casa con Sant’Antimo e 73-83 a Jesi. Il 2012-13 fu il campionato del “partiamo per ultimi, ma non arriveremo ultimi” coniato da coach Martelossi che ad agosto prese in mano una patata bollente che molti rifiutarono: dopo aver perso 73-58 a Jesi, la Centrale del latte sconfisse in casa Trieste 84-67 ed espugnò Scafati 86-88. Non solo “non arriveremo ultimi”: promozione in A sfumata solo nella gara-5 di finale con Pistoia. Un campionato più tardi, ancora con Martelossi, un en plein nelle prime tre giornate: 85-83 al San Filippo con Capo d’Orlando, 72-77 a Trento e 74-70 in casa con Barcellona. Nel 2014-15, quello della semifinale promozione, il primo torneo con Diana in panchina, di nuovo 3/3: 82-74 tra le mura amiche con Jesi, 69-76 a Casalpusterlengo e 68-66 con Mantova. Arrivò poi la stagione del ritorno in serie A, il 2015-16: 73-82 a Castellanza con Legnano, 103-87 al Matera e la sconfitta a Roseto 88-74.
Germani. Nel primo anno di serie A la sconfitta all’esordio con Pesaro (76-63) fu cancellata dal successo al PalaGeorge con Cantù 76-56, alla terza giornata invece il netto ko a Sassari per 96-73. Nel 2017-18 la Germani stabilì il record delle nove vittorie di fila a inizio stagione: le prime tre furono a Pesaro (70-73), in casa con Avellino (96-75) e a Trento (56-66). Nel 2018-19 partenza falsa a Varese (81-80), vittoria nel nuovo PalaLeonessa con Reggio Emilia (82-79) e sconfitta a Trieste (90-86). Le ultime due stagioni sono state targate Vincenzo Esposito. Che ha dapprima vinto con Reggio Emilia (90-82), espugnato MIlano (65-73) e perso a Brindisi (88-78) e poi ha ottenuto un 1/3 con gli scivoloni a Varese (94-89 dopo un supplementare) e con la Virtus Bologna (80-81) compensati dalla vittoria di Treviso (87-94).
Dopo ben 34 anni quindi la Germani perdendo a Varese, in casa con Tortona e a Trieste ha iniziato come peggio non avrebbe potuto: tre sconfitte in tre partite. Una storia che nessuno sentiva il bisogno di riscrivere.