“Ci aspettiamo e speriamo che il palazzo sia pieno e che la gente sia disposta a soffrire con la squadra per riuscire a portare la barca in porto con noi”
Brescia. Questa la conferenza pre Germani Brescia – Ge-Vi Napoli di coach Magro:
Come definisci la partita di domenica con la Ge-Vi Napoli di coach Sacripanti?
“Quella di domenica è una partita del tutto particolare non solo perché è la seconda partita in casa ma soprattutto perché dopo tre sconfitte di misura, dobbiamo in tutti i modi cercare di smuovere la classifica e questa diventa una partita fondamentale come lo saranno tutte le partite casalinghe da qui in poi. Vorremo che il PalaLeonessa sia il nostro fortino.
Sarà nostro dovere coinvolgere il pubblico col nostro modo di giocare e si dovrà assolutamente mettere in campo l’energia e l’aggressività e mi aspetto che giocare in casa possa essere un valore aggiunto. Ricordo un pubblico estremamente onesto e al tempo stesso molto caldo.
Partita importante e sicuramente complicata. Napoli, che abbiamo già incontrato nel gironcino di qualificazione alla Supercoppa in queste settimane è cresciuta grazie anche all’inserimento e al recupero di un giocatore come Jason Rich.
Inserendo Rich sono cambiati e hanno giocato una ottima prestazione casalinga con Milano, non è necessario dirlo, una delle squadre più forti del campionato, per poi disputare una gara molto positiva con Reggio Emilia e vengono dalla bellissima vittoria con Treviso. Napoli è sicuramente un pò più in fiducia, essendo forti di questa ultima vittoria molto importante. E’ una Napoli dai due volti. Mette in campo un quintetto base, con tutti gli Americani, compreso Velicka dalla panchina, con un potenziale offensivo incredibile (dopo tre giornate è il quinto migliore attacco del campionato), godendo di tre creators come Mayo Velicka e Rich che creano gioco per sé stessi e per gli altri ma è anche una squadra che ha ottime percentuali anche con tutti i giocatori che sono pericolosi dall’arco dei 6,75m . Può inoltre contare su un inserimento forte dalla panchina con gli italiani come Oglietti, Marini, Lombardi e il conosciuto Zerini che riescono a sopperire ad un tasso di talento magari più basso con un livello di energia nettamente più alto. Sarà un banco di prova importante e si dovrà riuscire a tenere il focus nonostante le rotazioni dei quintetti in campo sull’arco dei quaranta minuti. L’obiettivo sarà di stare sul pezzo in tutti e i 40 minuti per non prendere break inaccettabili come il parziale negativo del secondo quarto di Trieste”.
Dopo la partita contro Trieste hai parlato di stupidaggini e di una squadra che nei momenti tattici non si esprime e nei momenti chiave non aggredisce. Sei stato più tecnico-tattico o più psicologo questa settimana?
“Ho cercato di fare entrambe le cose; in aggiunta, se vogliamo vedere il bicchiere sempre mezzo pieno, nonostante queste stupidaggini e questi break, la squadra ha dimostrato di sapere sempre rientrare in partita e velocemente (cosa non così scontata) e questo è un segnale positivo. I giocatori tengono fortemente a quello che tanno facendo, cercano di recuperare gli errori. Questa settimana abbiamo cercato di essere più esigenti, abbiamo dovuto alzare il livello di attenzione e di intensità su palle perse e rimbalzi concessi durante il lavoro in palestra per forza di cose. Dato puramente numerico invece è la percentuale al tiro e il numero degli assist (termometro della qualità offensiva della nostra squadra) su cui abbiamo lavorato.
Tutte le volte il mio lavoro e quello del mio staff va in parallelo rispetto al cercare di essere molto esigenti sule cose che non vanno e cercare di dare fiducia enfatizzando quelli che sono i nostri punti di forza; il lavoro è anche quello di dare , partita dopo partita, gli strumenti per fronteggiare e scardinare i punti di forza degli avversari. Con Napoli abbiamo un vissuto che è un po diverso dalle partite precedenti dove non sapevamo chi incontravamo”.
Sei stato abbastanza duro con i tuoi ragazzi alla fine della partita con Trieste. Hai parlato con loro, in gruppo o singolarmente a proposito?
“Parlo sempre con i giocatori sia individualmente che di squadra e abbiamo analizzato questi aspetti. Non ci sono persone più sofferenti di noi stessi in questo momento. Siamo dispiaciuti perché siamo consapevoli di quello che potremmo fare ma che le cose non ci vengono come vorremmo. Però se si torna alla pagina uno e si guarda al tipo di progetto che si è intrapreso in termini potenziale e non di durata, credo che tutti noi dobbiamo avere la responsabilità di tenerci , di prenderci cura del progetto e di cercare di far sì che le cose vadano bene, tutti compreso me. Non vorrei che fosse la stagione in cui il giocatore si guarda allo specchio e dica “va bene al 10 del mese lo stipendio arriva e quindi vediamo quello che succede” perché non è proprio questa la stagione. Mi auguro che ci sia la volontà da parte di ognuno di invertire la rotta. Sono stato duro per questo. I miei giocatori stanno tutti bene quindi li ruoterò tutti ovviamente a seconda dell’andamento che prende la partita. Giocatori come Burns o Petrucelli per esempio non sono riusciti ad utilizzarli di più per carico di falli in poco tempo.
Ho parlato di rispetto e di orgoglio nei confronti di un club che mette a disposizione una struttura per loro e che non fa mancare nulla. Ho ricordato loro che ci sono stati tifosi che hanno preso un pulmann, pagato un biglietto e sono venuti a Trieste a vedere la squadra. Tutto questo deve avere un peso e quello che mi aspetto è che tutti noi si faccia quel passo in più per prendersi cura di un progetto che è ritenuto di alto livello. Ci vuole una iniezione di fiducia rispetto a quello che stiamo facendo”.
Tornando a Napoli, temi di più nell’arco dei quaranta minuti i momenti di pausa o giocatori con medie importanti come quelle di Velicka, giocatore giovane che è considerato lo spacca partite?
“Velicka è un giocatore che mi piace tanto e diventerà sicuramente importante. Ne ho parlato anche con Stefano Sacripanti a microfoni spenti. Tuttavia io mi fido della nostra difesa perché credo che possa essere, nonostante le pause che ci si prende, una difesa affidabile e a livello individuale così come di squadra.
In questa settimana, credo che sia importante cercare di capire chi siamo noi e dove stiamo andando per questo abbiamo lavorato molto su noi stessi, sulla nostra difesa e sui momenti di pausa, che sono il minimo comune denominatore di tutte le partite. Si deve cercare di limitare quel break a 3 possessi non di più (i possessi non possono essere 12)”.