Il coach del Banco di Sardegna Sassari: “Ho provato il quintetto piccolo per adeguarmi a loro, ma non sono così piccoli come sembra…”
Sassari. Espressione decisamente accigliata per Demis Cavina nel post partita in conferenza stampa. Il tecnico del Banco di Sardegna Sassari non si aspettava una prestazione così da parte dei suoi.
Coach, quali sono le motivazioni di questa sconfitta?
“Abbiamo avuto un secondo quarto non positivo che non ci ha permesso di rimanere in scia nonostante discrete difese. La qualità del nostro attacco è stata pessima non solo per percentuali di tiro, ma anche per esecuzioni. Complimenti a Brescia che con l’esperienza di un roster profondo ha fatto una partita solida. Noi dobbiamo ritrovarci e capire che ci vuole ritmo nei nostri attacchi. Mi dispiace perchè vi avevo detto che il lavoro svolto in settimana era stato positivo e aveva portato ad allenamenti intensi. Tutto questo non è contato perchè abbiamo ripetuto la gara negativa, e in particolare il secondo quarto, con Reggio Emilia. Le sensazioni della vigilia erano positive, peccato”.
Il vostro attacco finora aveva sempre funzionato…
“Ci possono essere due motivazioni per una partita così non positiva in attacco: una è di tipo emotivo, quello che sentono i giocatori in certi tipi di situazioni oppure possiamo soffermarci su un processo che è ancora troppo alterno e richiede più tempo. Probabilmente la realtà sta anche nel mezzo. Quando giochiamo contro squadre come Brescia costruite sull’esperienza e la solidità, l’esatto contrario nostro, si esaltano le nostre difficoltà”.
Ha provato anche il quintetto basso, ma non è bastato…
“L’ho fatto per adattami a Brescia, anche se i loro quintetti non sono così bassi come sembra: hanno grandi corpi e non riuscivamo ad avere vantaggi sui pick and roll”.