”Reggio Emilia squadra di sistema. Abbiamo avuto una settimana con acciacchi e assenze, ma preferisco non dire chi non sta bene. Vedremo domenica mattina…”
San Zeno. Partita molto delicata quella che attende domenica la Germani a Reggio Emilia (ore 18.30). Reduce da due sconfitte consecutive, Brescia ha bisogno di tornare a vincere prima della sosta per le Nazionali e di un calendario che si farà sempre più difficile. Alessandro Magro si è presentato alla conferenza stampa con la figlia Emma, sua grande tifosa e anche musa ispiratrice (ha suggerito il logo di Dream Big).
Coach, come sta la squadra?
“Siamo pronti per un’altra grande sfida. Sapevamo che novembre sarebbe stato molto impegnativo per noi. Abbiamo purtroppo perso a Trento, abbiamo giocato una discreta gara per 25-28’ con Bologna. Ora siamo obbligati a fare i due punti con Reggio Emilia per smuovere la classifica anche perchè dopo lo stop per la Nazionali ci saranno altre gare molto impegnative”.
Che squadra è l’UnaHotels di Caja?
“Reggio è molto solida come tutte le squadre di Caja. Fanno della forza del sistema la loro grande arma: disciplina in attacca e forza difensiva. Squadra profonda come la nostra per far fronte al doppio impegno. Non facciamoci ingannare dal loro record (3 vittorie), ma hanno già giocato con MIlano e Venezia e rinunciato a Olisevicius, il loro migliore giocatore. Anche Cinciarini è stato fuori. Contro di noi credo arriveranno con la squadra al completo”.
Si gioca a Bologna, Casalecchio di Reno, campo quasi neutro?
“Si, ma la squadra è di alto livello. Cinciarini guida il team come un direttore d’orchestra: è il migliore negli assist, esegue al meglio quello che vuole Caja. Hanno 8 giocatori che possono segnare dagli otto punti in su ogni partite. Oliseviviuc gioca da 3, Johnson da 4, Hopkins da 5. Quest’ultimo è un cinque atipico, molto abile per aprirsi e tirare da 3 mentre gli altri due sono solidi e sanno giocare bene vicino a canestro”.
Candi sta segnando da 3 come non mai in carriera…
“Sono contento per l’incredibile stagione che sta giocando partendo dalla panchina: fa parte della Nazionale, è un bene prezioso per tutto il movimento. Mi auguro che i miei sappiano giocare bene sui 40’: abbiamo visto con Bologna che di meno non basta. Mi aspetto un impatto da tutti i miei giocatori, anche da chi ha fatto più fatica con Bologna. In settimana abbiamo avuto allenamenti complicati per assenze e acciacchi, ma non voglio alibi: andremo a fare una battaglia per prendere due punti che ci aiuterebbero a gestire meglio la pausa”.
E’ anche lo scontro tra un coach della vecchia guardia ed uno emergente?
“Enorme stima da parte mia per quello che Caja ha fatto e continua a fare. Quando ti accorgi che c’è la mano di un allenatore vuol dire tanto e con lui si vede. L’ultima volta in Italia lo incrociai a Varese: ha un modo efficace di allenare, plasma squadre a sua immagine e somiglianza. E’ un allenatore molto esigente e questo è un punto a suo vantaggio. I giocatori insieme a lui stanno facendo molto bene. Contento che Cinciarini sia tornato con un ruolo da protagonista”.
Acciacchi: chi sta peggio?
“Valuteremo domenica mattina se ci saranno tutti. Qualcuno non si è allenato bene in settimana. Al 100% non saranno, ma speriamo siano almeno presenti. Preferisco non dirvi però chi ha avuto problemi fisici”.
Mekowulu può interessarvi visto che è in uscita da Sassari?
“No, non ci interessa. Dopo la gara Bologna ho detto che mi sono sentito responsabile di aver fatto giocare troppo poco Cobbins e lo confermo. A volte si guardano rimbalzi e punti, ma non si prende in considerazione cosa fa esattamente un giocatore all’interno di una squadra come leadership e difensivamente. Starà a me farlo convivere anche con Burns”.
Per Della Valle che partita sarà?
“Reggio Emilia è stato il primo momento importante per la sua carriera. Ha fatto due finali per lo scudetto. La sua esperienza a Milano gli è comunque servita come uomo che partiva dalla panchina. Se ti alleni ogni giorno con determinati tipi di giocatori è importante. Anche giocare all’estero gli ha dato un qualcosa in più. Amedeo è importante per il nostro sistema. Avrà motivazioni per fare anche meglio del solito: non perchè si è lasciato male, anzi perchè è ricordato bene. Mi auguro che tra qualche anno venga ricordato anche a Brescia”.
Lui ha detto che non tornerà più in Nazionale perchè evidentemente glielo hanno già fatto capire. Che ne pensi?
“E’ ovvio che se vedi la lista e noti che uno come lui rimane fuori, ti chiedi come sia possibile. Nel listone si fanno degli incastri, non entro nelle scelte del ct. Non credo avrà un contraccolpo psicologico da questa mancata chiamata: anzi a maggior ragione il fatto di essere rimasto fuori dalle convocazioni lo porterà a dare anche di più”.
Guardi indietro o avanti in classifica? Vincere con Reggio Emilia potrebbe essere importante per fare un sogno anche alle Final Eight di Coppa Italia?
“C’è il rammarico per aver lasciato punti per strada. Dopo la sosta dovremo giocare con Venezia rientrata forte poi ci aspettano Milano, Brindisi, Cremona, Pesaro… Il calendario è duro. Domenica dobbiamo prenderci due punti come quelli di Sassari. Il nostro obiettivo è guardare settimana dopo settimana. Credo che ce la possiamo giocare con chiunque, anche se Bologna a tratti non è stata giocabile per noi. Milano è una squadra che strangola, ma non uccide del tutto. Alcuni risultati hanno fatto saltare il banco ultimamente. Se tre giornate fa avessi fatto previsioni al bar avrei sbagliato tutto: ogni giornata ci sono almeno un paio di risultati che non ti aspetti. Noi prima di tutto dobbiamo toglierci di dosso chi ci sta dietro. Per questo non voglio fare tanti programmi”.
Pensi di riproporre la zona della quale ti sei pentito domenica scorsa?
“Su certi concetti devi continuare a crederci e lavorarci. Solo così convinci chi all’inizio è scettico. Io credo che la zona possa far parte del bagaglio di questa squadra. Da anni reputo debba essere nelle risorse di una squadra. Ho detto che ho sbagliato, ma poi ho rivisto la partita e capito che abbiamo preso 10 punti su 32 con la zona. Quindi non è quella che ci ha condannato”.