DE RAFFAELE: “A BRESCIA PER CONTROLLARE IL GIOCO”

L’allenatore della Umana Reyer Venezia alla vigilia del match del PalaLeonessa: “Magro cambia molto le difese, rimbalzi fondamentali”

Venezia. Dopo due settimane di sosta, è tempo di riprendere il campionato per Brescia e Venezia. Le due squadre sono reduci da situazioni opposte (tre sconfitte di fila la squadra di Magro, tre vittorie consecutive per quella lagunare), ma coach de Raffaele non si fida della Germani. Così infatti ha presentato la sfida di sabato sera sul sito ufficiale www.reyer.it.

Sulla sosta del campionato. «La cosa importante, prima di tutto, è che questa pausa ha dato la possibilità ad alcuni di recuperare, sia mentalmente che fisicamente, anche se Daye ha problemi alla schiena che non riusciamo purtroppo a risolvere completamente. I nazionali invece si sono spremuti, ma sono tornati con la mente abbastanza leggera, pur essendo rientrati con poco tempo per allenarsi con la squadra. Infine c’è Bramos: si è allenato, anche se non a pieno ritmo, per buona parte delle sedute di allenamento, quindi valuteremo per sabato cosa fare».

Sulla Germani. «Affrontiamo Brescia, una squadra di qualità, che ha avuto in questo ultimo periodo dei passaggi a vuoto, ma prima una striscia di 3 vittorie. Una squadra rinnovata, sia nell’organico che nella conduzione tecnica, che cercherà sicuramente di fare una partita fisica e di grande presenza, perché comunque è nel loro DNA giocare in questo modo».

Sui giocatori che teme di più. «Tra i giocatori di riferimento è naturale che Della Valle sia la prima punta, ma anche Mitrou-Long sta facendo una grande stagione, così come Gabriel, che ha un passato importante».

Sulla partita di sabato. «Credo che sarà una sfida difficile, come tutte in serie A, soprattutto fuori casa. Per noi è un’altra partita per fare un ulteriore passettino avanti. Sarà importante capire il ritmo della partita e la lettura tecnico-tattica, perché come noi anche Brescia è una squadra che alterna molto le difese. Quindi sarà fondamentale, nel riuscire a far questo, il controllo dei rimbalzi, che potrebbe essere una chiave».

Francesco Fanzani