La Germani, senza tre giocatori, domina a Treviso arrivando fino al +28 dell’intervallo lungo poi controlla il tentativo di rientro della NutriBullet e trionfa con in campo i ragazzini del vivaio. Passo avanti importante verso la qualificazione alle Final Eight
Dal nostro inviato
Treviso. Giorni a chiederci se ne valeva davvero la pena, di giocare questa partita e perchè mai le Ats delle altre città bloccavano le squadre mentre quella di Brescia aveva fatto partire per Treviso la Germani con tre giocatori positivi al Covid. Tre giocatori non da quintetto (Petrucelli, Eboua e infine anche Parrillo), ma che accorciavano terribilmente le rotazioni in un match che metteva in palio due punti fors’anche determinanti per la qualificazione alle Final Eight di Coppa Italia.
Che spettacolo! Poi però va in scena lo show. Accendi il pc, inizi a fare la cronaca testuale, prendi appunti e nemmeno ti sembra vero quello a cui stai assistendo. La Germani più in emergenza da inizio stagione che gioca la miglior partita. Incredibile, ma vero. Nell’intervallo intervisti un gigante del giornalismo sportivo italiano (Claudio Pea) e alla tua domanda se non gli sembra irreale quello al quale stiamo assistendo (27-55 il punteggio) ti risponde che forse sei tu (e con te molti altri) quello che finora si è sbagliato “perchè la Germani è molto più forte della NutriBullet, il campionato ha mentito”. Non puoi che dargli ragione perchè non c’è storia: in difesa gli uomini di Magro sono degli ossessi, diavoli vestiti di biancoazzurro. Mettono le mani addosso come deve fare chi vuole vincere una partita che può essere chiave nel corso di una stagione, coprono meravigliosamente le linee di passaggio e va in contropiede come se non ci fosse un domani.
Partenza a razzo. Brescia prende subito il comando delle operazioni con un Della Valle, tanto per cambiare, ispiratissimo: oltre che da 3, segna persino in tap-in il 13-24 dopo una partenza da 5-17 con Burns e Gabriel a far sentire muscoli e leadership anche nel pitturato. Magro per allungare le rotazioni s’inventa la mag(r)ata del debutto di Mobio (2004) ed è proprio lui che con un recupero e un assist consente a Moore di doppiare gli avversari (15-31). E’ un primo tempo da esecuzione al muro: si va sul ventello facile (25-48) con Della Valle già a quota 16 e la Germani che tira 5/7 da 3. Cobbins, Burns e Gabriel lavorano benissimo a rimbalzo, ma tutti danno il loro contributo sulle carambole (11-23 al riposo lungo) e nelle palle vaganti. Quella che va a bere il thè è una Germani dal 57% da 3 e il 56% da 2. Bene anche Mitrou Long a quota 12. Ma i due violini che suonano così bene in coppia non sono più una novità.
Rischioooo, ma le mani non tremano. Il terzo quarto, dopo aver toccato anche il massimo vantaggio sul +31, è quello dello spavento. Ma è uno spavento solo momentaneo. Treviso lo vince 34-17 dopo aver fatto appena 27 punti nei primi 20’: Imbrò e Bortolani si ricordano di essere tiratori puri e dopo il -22 di metà parziale (45-67) si passa in un amen al 60-72 del 29’ che rianima i 2051 del PalaVerde. Il palasport diventa una piccola bolgia e di questi tempi anche questo ha il suo perchè. Sembra il remake di domenica scorsa con Cremona, con l’aggravante che stavolta l’avversario è più forte e si gioca in trasferta. Insomma: si rischia davvero. Ma nel quarto quarto stavolta esce la maturità finalmente acquisita da questa Germani: Della Valle riprende a bombardare, Laquintana dà respiro a Mitrou Long, ma ci piace citare anche Cobbins che fa tante cose utili (tra le quali un delizioso assist per Burns) seppure non immediatamente visibili. Treviso si avvicina fino al -9 con una schiacciata di Jones sul 67-76. Con un parziale di 16-0 la Germani firma però gioco, partita e incontro tracciando il proprio territorio nella Marca trevigiana. Magro finisce con in campo i baby Rodella, Bitcha, Corona e Mobio. La Coppa Italia adesso non è più solo un sogno nel bel mezzo di un gelido inverno.