MAGRO: “UNA PARTITA CHE VALE TANTO E LA SFIDA SPECIALE CON IL MIO MAESTRO BANCHI”

L’allenatore della Germani e la gara con Pesaro: “Cercheranno di disarmarci i pick and roll. Mi aspetto la zona. Abbiamo margini di miglioramento in un campionato logorante dove ti sembra di far bene, ti giri e sono tutti lì…”

Brescia. Poche ore al recupero di Germani Brescia-Vuelle Pesaro (giovedì ore 20.30 PalaLeonessa) e per Alessandro Magro è una partita dai mille significati. Partita del cuore per l’incrocio con Luca Banchi, ma prima di tutto partita che può certificare le Final Eight di Coppa Italia con una posizione decisamente privilegiata. 

Coach, come arrivate a questo match soli quattro giorni dopo quello con Brindisi dove avete speso tante energie ed eravate reduci dallo stop per Covid?

“Partita importante che chiude il girone di andata. Se dovessimo stilare la classifica delle ultime 5 giornate Virtus Bologna, noi, Sassari e Pesaro saremmo quelli più in alto. Proprio Sassari e Pesaro sono le prossime due avversarie. Avendo giocato domenica, così come Pesaro abbiamo avuto meno tempo per preparare la partita. Ci portiamo appresso ancora le scorie del Covid. Con Brindisi all’inizio abbiamo faticato a rompere il ghiaccio. E’ una partita che può valere il quinto posto in vista della Final Eight, ma non è che giovedì finisce il campionato e l’ho detto anche ai ragazzi. Poi domenica giocheremo ancora in casa. Cerchiamo di mettere fieno in cascina anche per il ritorno. Pesaro ha l’impronta di Banchi, limpida e precisa. Sono in grande forma, hanno cambiato pelle rispetto a inizio anno. Hanno un sistema di gioco preciso con la quarta miglior difesa, giocano con Jones da quattro, Lamb, Sanford e Delfino, che di media vanno in doppia cifra poi altri giocatori che segnano di media 7-8 punti a partita”. 

Come pensate di fermare quindi una squadra che segna tanto ed è in un ottimo momento di forma?

“Ci servirà un’importante prova difensiva di squadra. Pesaro è profonda. Sarà un test significativo per noi. Tenere il nostro fortino imbattuto è fondamentale. Partita speciale per me. H barba e i primi capelli bianchi, sono invecchiato, che la mia squadra giochi contro Banchi, il mio maestro, significa che è passato un bel po’ di tempo”.  

Cosa ci puoi raccontare del vostro rapporto?

“Arrivo a Siena dall’anno in A2 a Reggio Calabria, c’è Recalcati e sappiamo che sarà la sua ultima stagione. Il capo allenatore diventa Pianigiani, Banchi il suo vice e io vengo fatto entrare nello staff della prima squadra dalle giovanili. Vivendo a stretto contatto con Luca, nelle lunghe giornate passate in ufficio, stabiliamo un rapporto speciale. Un po’ quello che sta succedendo adesso a Di Paolantonio, Cotelli e Alberti. Banchi ha sempre avuto un avversione per la tecnologia quindi io ero come l’appuntato dei carabinieri e lui il mio superiore: dettava e scrivevo i report che poi passavamo a Pianigiani. Potrei citare mille aneddoti, tra questi in particolare la camminata a Kazan prima di una partita quando andiamo a prenderci un caffè e gli chiedo se vuole farmi da testimone di nozze. Da lì siamo diventati inscindibili e da quando è nata mia figlia, che ora ha 7 anni, non è passata estate senza che facessimo le vacanze estive insieme”. 

Luca Banchi, allenatore della Carpegna Vuelle Pesaro

Da domenica come avete lavorato per non “stressare” fisicamente troppo i giocatori?

“Abbiamo gestito i carichi con livello di intensità, quello vero. I giocatori sono tutti disponibili, ma dopo il Covid è inevitabile ci sia meno benzina nel serbatoio. Ci vorrà ancora una settimana prima di essere al top. C’è comunque entusiasmo. Con Brindisi nella seconda parte siamo usciti, sfruttando anche il loro calo. L’obiettivo è continuare a provare a crescere. Petrucelli è rientrato bene, Gabriel ha fatto la sua miglior prestazione, Laquintana è stato fatto partire in quintetto per gestire meglio gli esterni. Tutto questo ci fa sperare sul fatto che questa squadra ha ancora margini di crescita. In questi tre giorni siamo stati tutti concentrati, sulla stessa pagina”. 

Cosa ti soddisfa di più e cosa invece ti rammarica di quanto visto finora?

“Cerco di fare il mio lavoro dando tutto me stesso. La soddisfazione migliore è che il gruppo stia facendo bene essendo lo stesso di inizio anno. Siamo riusciti a limare quello che non andava. Dopo Milano, in molte voci difensive siamo la miglior squadra. Questo non significa essere diventati improvissamente bravi, ma disciplinati sì. Ho sentito un opinionista dire che c’è rammarico sui punti lasciati a inizio campionato (un discorso espresso anche da Agostino Scaroni martedì sera a “Basket Time 2.0”, forse si riferisce proprio a lui, ndr) e sono d’accordo: vincendo le partite con Varese e Tortona, che abbiamo perso di pochissimo, ora saremmo terzi in classifica. Con i sè e con i ma però non si fa la storia. La squadra sta crescendo, le gerarchie sono chiare. Stiamo giocando bene, domani sarà una verifica molto importante per noi”. 

Il mercato impazza: Venezia, Brindisi, Napoli, Cremona e Varese sembrano le più attive. Brescia non farà nulla? 

“Il club già mesi fa ci ha dato la possibilità di decidere, noi siamo rimasti così. Se arriva un colpo irrinunciabile lo valutiamo, ma se hai raggiunto equilibri rischi di fare danni. Ora giriamo bene con queste gerarchie. Non abbiamo fatto nomi di chi ha fatto il Covid, ma i minutaggi l’hanno fatto capire…” 

Pesaro è una squadra molto più profonda degli altri anni, anche qui è la chiave del loro buon momento?

“Sono dieci giocatori veri, a ognuno il proprio ruolo. Demetrio era uno dei meno coinvolti, ma con l’assenza di Zanotti ha giocato di più anche anche lui. Gli italiani stanno facendo bene: Tambone è reduce da un partitone con Milano. Delfino fa il 3 e il 4. Camara è stato schierato da 5 cn Jones da 4 contro Milano. Banchi è davvero  uno dei migliori italiani e non lo dico perchè è mio amico. Pesaro doveva essere fanalino di coda e invece è la dimostrazione che gli allenatori continuano a contare. Loro cercheranno di disarmare i nostri pick and roll per far muovere i palloni a Della Valle e Mitrou Long. Mi aspetto anche un zona come già successo con Brindisi e Cremona. Ci siamo preparati per tutto. Conosco come allena Luca”

Il campionato intanto si sta rivelando estremamente logorante…

“Assolutamente sì. Pensi di aver fatto molto bene, ti guardi indietro e sono tutti lì. Non puoi avere un momento di pausa. Unico caso in cui potremmo non entrare in Coppa Italia è per il -19 di Reggio e quello proprio non mi va giù. E’ un campionato dove tutti possono vincere sempre”. 

Quanto tenete a battere Pesaro per arrivare quinti o sesti?

“Con Trento e Trieste abbiamo perso, ma sarei bugiardo se dicessi che sarebbe la stessa cosa che giocare contro Milano e Virtus Bologna. A inizio stagione c’erano tante critiche per noi, veniva elogiato Treviso che ora è in difficolta così come Venezia e Napoli che potrebbero non entrare in Coppa, idem Reggio. Ogni squadra ha vissuto momenti di ritmo e personalità ad altri di calo. Non ti puoi rilassare un secondo, a meno che tu non sia Milano o Virtus Bologna. Trento se vince il recupero del 28 è terzo con 18, noi se vinciamo domani siamo a 16. Questo è il campionato italiano e bisogna sempre stare sul pezzo”. 

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