LA GERMANI FA CASSA ANCHE CON IL BANCO

Quinta vittoria consecutiva per la squadra di Magro che ora è nel gruppo delle terze. Partita vibrante, spettacolare e Brescia ha ancora una volta un qualcosa in più

Brescia. Cos’è in questo momento il campionato di basket di serie A? Un torneo a 16 squadre nel quale a fine partita vince la Germani. In un modo o nell’altro. Dilagando o soffrendo. Segnando tanto o poco. Vincendo i match in attacco o in difesa. O in entrambi i lati del campo, se serve. Come con Sassari. Abbiamo assistito a una partita di quelle che ti fanno tornare a casa con le mani spellate dagli applausi e nuove certezze: questa squadra c’è. Sempre di più. C’era già a inizio stagione quando perdeva di misura con Varese e Tortona e chiedeva solo tempo. Quel tempo che lo sport, la vita, il mondo, non danno. Perchè con i social e il nervosismo del Covid che ci costringe a vite da reclusi, è facile fagocitare tutto e tranciare giudizi, ci si innervosisce e si lascia sempre meno spazio al brain power, il potere della mente. Che poi altro non è che la forza del pensiero. La lucidità di pensiero. Quella che la Germani ha avuto nell’ultimo quarto quando c’è stato da dare la spallata a un Banco di Sardegna che stavolta non era Treviso, Cremona, Brindisi o Pesaro. Non perchè quelle siano state squadre facili da affrontare, ma perchè non è che all’improvviso Brescia sia diventata la nuova Milano, anche se adesso gli avversari faranno a gara a dirlo per gettare pressioni sui Magro boys.

E’ lotta sotto canestro con Mike Cobbins a svettare

La situazione. Certo la quinta vittoria consecutiva, sesta nelle ultime sette (e vale sempre la pena ricordare che l’unico ko è arrivato a Milano), è una seria candidatura a team of the moment e d’altra parte sarebbe ipocrita non ammettere che i biancoazzurri stanno bene come nessun altro. Dalla zona retrocessione, Brescia ha fatto rapidamente accesso nelle prime otto poi al quinto posto di fine andata e adesso ha agganciato persino il gruppo delle terze. Solo Milano e Virtus Bologna davanti. Ecco, appunto. Ma siccome questo è un giochino del quale non bisogna mai fidarsi, è bene appuntarsi che il calendario ora assegna due trasferte consecutive: Venezia e Bologna (Fortitudo), due squadre con l’acqua alla gola ed estremamente bisognose di punti. Bene aver messo in cascina del buon fieno, con altri due punti frutto di una prestazione a tratti anche altamente spettacolare.

Ottima partita, probabilmente la migliore stagionale, per Tommaso Laquintana

Il match. Partita forte con un 26-20 alla fine del primo quarto, la Germani ha saputo riemergere da un secondo parziale da brivido con soli 16 punti realizzati grazie a una buona difesa che ha tutto sommato contenuto il Banco di Sardegna. Dall’intervallo lungo è tornata una squadra capace di segnare 30 punti in quarto, di ribattere colpo su colpo alle triple di Logan, Robinson e Bendzius. Quando in squadra hai Mitrou Long e Della Valle, ma anche un Burns energico, un Cobbins essenziale e il miglior Laquintana della stagione, puoi tutto. E così al 16/30 dall’arco (53%) dei sardi la Germani ha risposto con 13/32 e ben 12 rimbalzi conquistati in più (39-27). Il segnale che quando sei una squadra, di quelle con feeling e chimica giusti, puoi superare le onde lunghe che una partita ogni tanto ti può anche riservare. E le vittorie continuano a maturare. Una dopo l’altra. In un momento magico che vorresti non finisse più.

L’abbraccio ormai tradizionale, di fine partita, tra Alessandro Magro e Mauro Ferrari

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