”Vitali non ha mai fatto parte del progetto e si allenava a parte. Gli faccio l’in bocca al lupo. De Raffaele? Se faccio questo lavoro è merito suo che mi chiamò a Livorno e Reggio Calabria come assistente”
San Zeno. Dalla sede operativa di Pallacanestro Brescia, Alessandro Magro presenta la sfida di domenica al Taliercio con la Reyer Venezia. Consapevole che Venezia avrà sicuramente una reazione al periodo che la vede, stranamente, staccata dalle prime.
Che partita ci si deve aspettare al Taliercio?
“Sarà una partita molto difficile perché la mia volontà e quella del coaching staff è quella di provare a continuare a spingere visto il momento particolarmente favorevole per noi e perché siamo in fiducia giocando una buona pallacanestro sia in attacco che in difesa. L’ultima partita in casa con Sassari è stata di alto livello e giocata possesso dopo possesso, un tipo di partita che due mesi fà non saremmo stati in grado di vincere. Abbiamo fatto dei passi avanti anche da quel punto di vista e ora la nostra volontà è provare a confermarci anche lontano da Brescia per alzare l’asticella e alimentare questo trend positivo. Abbiamo avuto la possibilità di giocare tre partite casalinghe consecutive cosa che non è successa alla nostra prossima avversaria che invece ha dovuto giocare sempre in trasferta. Giocheremo contro una squadra che nonostante la classifica continua ad essere una squadra profonda e di grande talento. Sono tornati sul mercato recentemente inserendo due giocatori di altissimo profilo. Li affrontiamo in un momento in cui hanno perso punti per strada fuori casa contro Cremona e Varese per cui mi aspetto una grandissima reazione non solo perché conosco come lavora il loro coach ma soprattutto perché hanno giocatori di grande esperienza e di grande orgoglio e talento. Mi aspetto una partita difficile contro una squadra ostica sia in attacco che in difesa che ce la metterà proprio tutta per tornare a vincere davanti al proprio pubblico e ad inseguire il secondo gruppo di squadre dietro alle due grandi del campionato, Olimpia Milano e Virtus Bologna”
Il grande gruppo dietro alle due big inarrivabili. In questo grande gruppo, una terza squadra, che si può definire la prima tra le umane, quest’anno non c’è, e negli anni passati poteva proprio essere Venezia, Brindisi, Sassari… Brescia potrebbe provare ad aspirare a diventare la prima tra le “umane”?
“Se guardiamo a quello che si è fatto finora e ai risultati della classifica, provare a confermarci anche fuori casa potrebbe darci questa possibilità, e alimentare questa volontà, e continuare a sognare in grande (il nostro #Dream Big) anche se ci sono diverse squadre (vedi Trento, Trieste Sassari stanno vivendo momenti positivi e danno continuità al loro campionato, e ancora Venezia ha le caratteristiche per tornare ad essere protagonista nel girone di ritorno) che stanno concorrendo a fare questo. Il roster di Venezia è importante, ha subito diversi infortuni, all’andata non c’era Austin Daye e non si sa se sarà disponibile domenica, hanno inserito Theodore che ha avuto grande impatto nella sua prima partita; non si sa quando sarà pronto Morgan. E’ difficile fare calcoli, credo che ci si debba concentrare su noi stessi, sulla qualità del nostro gioco sulle aree di gioco in cui possiamo margini di miglioramento e poi poter fare la differenza. Dobbiamo avere la consapevolezza che possiamo andare anche in trasferta e giocarcela con chiunque fino alla fine. E, in questo momento, una sconfitta potrebbe essere normale in un processo di un campionato, perché è impensabile che questo gruppo possa continuare a segnare 95 punti di media. Fosse successo una volta sola avremmo potuto pensare ad un caso, lo stiamo facendo da qualche tempo ma non mi sento di dire che siamo la terza forza del campionato; siamo una squadra che ha fatto buoni risultati e si è guadagnata il rispetto degli avversari e la stima degli addetti ai lavori, però ogni partita da’ due punti e il nostro obiettivo è quello di guardare sempre alla partita successiva. Quello che spero è andare a Venezia per fare una partita di grande energia sapendo che Venezia, saltando la partita di coppa in Turchia, ha avuto più o meno il nostro tempo per preparare la gara di domenica e lo staranno facendo al meglio per cui sarà una vera battaglia”
Riuscire a preparare bene le partite in questo momento sembra abbastanza difficile. Su cosa ti sei mosso per preparare la partita contro la Reyer?
“Visti gli assetti così cambiati, è stato difficile scoutizzare la partita. Già con noi all’andata avevano giocato cambiato le carte in tavola scalando tutti di posizione. Stone, che con noi giocò come playmaker può giocare come cambio del quattro. Sia in attacco che in difesa possono fare tantissime cose diverse, hanno costruito una squadra versatile. Abbiamo provato ad immaginare cosa farebbero gli altri contro di noi. La chiave sarà come sempre difendere in maniera forte e colpire in contropiede che è il nostro punto di forza e condividere la palla in attacco. Ci sono dei giocatori che sono comunque dei capisaldi a Venezia, Tonut per esempio sul quale si poggia tanto l’attacco, giocatore di grande talento MVP della scorsa stagione. Hanno lunghi che non tutte le squadre si possono permettere, che hanno forza spalle a canestro e su cui poggiano tanto. Continuano ad essere una squadra che tira tanto anche da tre e inoltre giocando in casa loro hanno più punti di riferimento. Mi aspetto una prestazione distribuita su tutti i giocatori che hanno e soprattutto di grande qualità”
La questione Luca Vitali è sempre stata tangenziale alla squadra, essendovi allenati sempre separatamente gli uni dall’altro. Il fatto che si sia risolta la sua questione all’interno del club pensi che sia positivo?
“Faccio semplicemente in bocca al lupo a Luca Vitali ma a noi oggettivamente cambia poco poiché non ha mai fatto parte né del progetto, né della vita della squadra. Cambia credo a lui fondamentalmente che avrà la possibilità di rimettersi in gioco e giocarsi le sue carte in un altro club”
Incontri un altro allenatore toscano, che hai avuto modo di incrociare lungo il tuo percorso di vita professionale. Cosa ti aspetti che metta in gioco De Raffaele per invertire la rotta della sua squadra?
“Intanto Walter non è solo quello che ho incrociato nel percorso bensì è colui che mi ha avviato nel percorso, fu lui a chiamarmi a fare da assistente nel lontano 2004 a Livorno e poi mi portò con sé a Reggio Calabria l’anno successivo, per cui se faccio questo lavoro da professionista è perché lui me mi ha dato la possibilità. E’ un allenatore che, dove è stato, ha costruito una dinastia, vincendo in una città in cui non si era ancora vinto niente. In dieci anni ha creato ciò che è Venezia oggi. Ha dato un certo tipo di mentalità. La sua impronta sulla squadra si è sempre vista in questi anni. Sinceramente sono sicuro che loro riusciranno a risolvere i problemi che hanno avuto fino ad ora e si faranno sentire nel girone di ritorno. Credo che faranno veramente una partita da impatto difensivo importante perché per vincere devi avere una difesa che tiene e lui è stato sempre molto bravo a fare questo. Mi aspetto che punti tanto su quello (anche cambiando più difese) e anche sulla presenza fisica da un punto di vista individuale. Hanno tanti giocatori e tanti falli da spendere. Cercheranno di saltarci addosso”
Dicevi che una sconfitta può arrivare e non sarebbe un dramma. Al tuo obiettivo mancano tre vittorie. Quanto può essere importante l’ “effort” (lo sforzo), come dici tu, fuori casa e quanta carica può dare in più ad una squadra che sa che questo può essere l’obiettivo?
“Il discorso lo feci prima di Treviso e fino a quel momento avevamo vinto solo a Sassari in trasferta. Il passo successivo, che ho considerato con i miei giocatori coi quali abbiamo costruito fin qui tutto, è provare ad essere competitivi anche in trasferta. Domenica già al Taliercio dove non abbiamo mai vinto e proveremo e poi al Paladozza con la Fortitudo, squadra molto offensiva, cercheremo di giocare una pallacanestro molto solida rimanendo attaccati fino alla fine. Non possiamo pensare che quello che abbiamo fatto a Treviso sia replicabile. E’ una squadra in grande fiducia ma giocare in trasferta, si sa, è sempre particolare. Continuiamo a stare con l’elmetto fino alla fine. Qualora arrivassero le dodici vittorie, che sarebbe la certezza di stare nel campionato anche l’anno prossimo, allora spingeremo ancora di più ma ora stiamo coi piedi per terra e umili “