Battuta Trento dopo una gara spigolosa e sofferta fino alla fine, la Germani sabato affronterà l’Armani Milano nella semifinale di Coppa Italia
Pesaro. Adesso lo possiamo anche scrivere: Brescia aveva più da perdere che da guadagnare in questa partita. L’aspettavano al varco, quelli che ancora non credono che quanto costruito dalla triade Ferrari-De Benedetto-Magro sia il frutto di un progetto lungimirante, innovativo e che sta dando frutti persino in anticipo se ci fermiamo a pensare bene cosa richiede una rivoluzione societaria-tecnico-tattica come quella messa in atto quest’anno alla Germani. Le Cassandre erano pronte a strillare: “Avete visto? Non appena ha sentito addosso la pressione del dover vincere a tutti i costi, Brescia è crollata”. E invece no che non crolla, nemmeno in una serata difficile, complicata, in una gara dura come il pane che bisogna mangiare quando in tavola non si riesce a portare qualcosa di più morbido.
Quando il gioco si fa duro. E’ una Germani resiliente quella che batte Trento, adeguandosi a una gara piena di contatti, da mani addosso, dove andare nel pitturato significa prendere botte da orbi e allora meglio provarci da 3, ma per almeno metà partita la mira dei bianconeri è leggermente meglio. Flaccadori e compagni sono una scimmia fastidiosa che non si stacca dalla spalla e dopo due quarti di assoluto equilibrio, gli allunghi della Leonessa negli altri due tempini sembrano quelli giusti e invece bisogna sudarsela fino in fondo questa semifinale. Com’è giusto che sia in una manifestazione dove niente è certo e tutto da conquistare.
In equilibrio. E’ un primo quarto da mani fredde, anzi gelide: 8-9 il punteggio al 5’ con Petrucelli a prendersi le responsabilità offensive. Trento dà il primo strappo sul 10-14 con Bradford, Della Valle trova il primo canestro pesante per Brescia. La Dolomiti difende molto duro, ma anche Brescia chiude le maglie e questo dà fiducia per la tripla di Gabriel che segna il primo vantaggio della Germani (16-14) dopo il 2-0. Magro fa entrare nelle rotazioni anche Eboua che con rimbalzo offensivo convertito a canestro segna il 19-14, che diventa 19-16 alla prima sirena (Gabriel 5, Petrucelli 4; Bradford e Williams 3). Eboua è caldo e dà il +5 (21-16). Magro si mette a zona, Reynolds la fa saltare (23-22), si sblocca Mitrou Long, ma anche Reynolds ed è 25 pari al 12’. Gabriel è on fire (altra tripla), Caroline sembra stirarsi appoggiando il 27-28, ma poco dopo rientra. Della Valle difende alla morte e va ancora a segno da 3 (31-29). Reynolds da 3 è un cecchino e a -2’ e 16” dall’intervallo lungo Trento torna avanti 33-34. Nel recuperare un pallone, Petrucelli guadagna anche un antisportivo: 37-34. Finale di quarto con gli spari di Della Valle e del solito Reynolds: 40-39. Corretto da Della Valle che in lunetta entra in doppia cifra e da un altra bomba trentina (Bradford): 42-42 al 20’ (Reynolds 14, Bradford; Della Valle 11, Gabriel 8)
Gli strappi. Il terzo quarto inizia con le stoppate di Gabriel e Burns e sul versante opposto la prima tripla di serata di Mitrou Long. Il terzo quarto è sulla falsariga del primo: dopo 3’ è 3-2 e Trento devo richiamare in back office Flaccadori che ha 3 falli. La match up di Magro dà solidità, Williams si macchia del quarto fallo, la circolazione di palla torna fluida. Della Valle e Mitrou Long tornano ad essere i gemelli del gol: 54-46 al 26’ per il massimo vantaggio. Flaccadori e Caroline riportano la Dolomiti a un possesso in un amen: 54-51. Ogni pallone è una battaglia. Della Valle è già a quota 18 con l’appoggio su un back door di Laquintana per il 59-55 che diventa +7 con la tripla di Gabriel (11). La difesa dei biancoverdi bresciani è un muro e i 13 punti subiti in questo quarto sono un piccolo capolavoro.
La nave in porto. Laquintana con un piazzato di tabella e un appoggio dopo aver conquistato rimbalzo in attacco aggiorna il massimo vantaggio in apertura di quarto quarto (66-55), per la prima volta in doppia cifra. Trento è in crisi di nervi: antisportivo a Forray (quarto fallo per l’argentino) , ancora Laquintana mette il sesto punto di fila e Brescia vola a + 13 con 7’ sul cronometro. Un improvviso parziale trentino di 9-0 spaventa Brescia, ci vuole allora un gioco da 4 punti di Della Valle per risabilire le distanze: 72-64 a -3’ e 22”. Petrucelli reagisce al quarto fallo con la bomba del 75-65: bravo Magro a lasciarlo in campo e John a giocare senza paura. Sul 76-69 Trento fallisce per due volte la tripla che avrebbe messo ancora sale sulla coda a 1’ dalla fine.
Vince Brescia. Che dopo aver raggiunto l’obiettivo di farsi almeno cinque giorni a respirare l’aria di mare a Pesaro, adesso può farsi un giretto nell’Emporio (Armani). Sabato alle 18.15 contro Milano per (ri)fare la storia.