Come spesso accade, anche stasera il sesto uomo in campo sono stati i tifosi della Germani, che instancabili hanno sostenuto fino alla fine la Leonessa
Pesaro. In circa cinquecento (sui 4487 totali delle due semifinali) si sono messi in viaggio per raggiungere l’Arena pesarese da una Brescia uggiosa verso un mare soleggiato e tiepido. L’adrenalina e, non nascondiamo, dei brividi di emozione ci hanno percorsi al vedere l’ondata biancoblu che occupava tutta la tribuna in corrispondenza della panchina della Germani. Ancora di più quando, dopo l’inno nazionale, è riecheggiata nel Dome la “Madonnina dai riccioli d’oro”.
Ad un passo dal sogno. Non potevamo immaginarlo anche se abbiamo continuato a sognarlo in grande, ma la Germani, col suo pubblico, ha dato prova di un cuore grande grande e di una grandezza d’animo e resistenza mentale oggi a cui, certo negli ultimi tempi ci aveva abituati, ma stasera è stata certamente espressione di quella grintosa sfacciataggine e “cazzimma” che per un soffio solo non ha regalato la finale.
Mai dire mai. Certo, col senno di poi e a freddo, Alessandro Magro e i suoi dodici baldi siamo certi troveranno quel dettaglio che li farà dire “potevamo farcela” ma stasera non è tempo di rimpianti. Si è giocata una prova intensa e di forza difensiva e mentale tenendo i primi della classe “low profile”, grazie anche ai propri sostenitori.