MAGRO: “DA SQUADRA CHE RINCORREVA ORA DOBBIAMO DIVENTARE QUELLA CHE NON SI FA PRENDERE”

Ricomincia il campionato e il coach della Germani rilancia: ”Brindisi è un’altra squadra rispetto a quella dell’andata, ci vorrà insidiare il terzo posto, ma noi dobbiamo difenderlo a tutti i costi. Ora possiamo dire che Mitrou Long ha avuto problemi fisici, ma adesso sta meglio e spero possa tornare sui livelli visti nella gara con la Fortitudo”

San Zeno. Dalla sede operativa Alessandro Magro tiene, come al solito, la conferenza pre-gara. Le prime parole le dedica alle ultime due settimane senza il campionato: “Dopo avere disputato una eccellente Coppa Italia siamo chiamati a difendere la nostra posizione in classifica e siamo chiamati a settare un altro obiettivo essendo quello della salvezza già archiviato. Dobbiamo provare a ripartire da dove abbiamo lasciato ed è la difficoltà maggiore dovendo ritrovare la stessa fiducia e continuità. la ripartenza, vista la pausa della Nazionale e anche con qualche giorno di stop dagli allenamenti. La squadra sta bene e si è ritrovata al completo e siamo sicuri che saremo pronti a disputare queste ultime undici partite sognando di poter staccare anche un biglietto per un obiettivo che andava al di là delle aspettative per il primo anno di questo progetto e che sarebbe la partecipazione alla post season. Con Brindisi si incontra una squadra cambiata dalla partita giocata in casa nostra dove si presentarono post Covid in un momento di poca forma che ora invece hanno. Sono pericolosi e capaci di grandi prestazioni in casa e dovremo fare un grande lavoro difensivo su Nick Perkins e Alessandro Gentile per fare la differenza nell’esito finale della partita. Mi auspico comunque di ritrovare quel filo di due settimane fa per continuare a consolidare la nostra posizione che vogliamo difendere a tutti i costi

A Pesaro dicevi che ti fanno inserire uno schema nuovo ogni settimana. Dal punto di vista tecnico e mentale quali sono i tuoi obiettivi per la squadra per questo rush finale? Come farai lavorare sul campo i tuoi giocatori, cosa vorrai inserire e cosa mettergli in testa per mantenere il terzo posto?

“A parte le battute sugli attacchi, abbiamo avuto più tempo, ho avuto un paio di settimane per pensare e non è detto che questa volta abbia seguito la censura dei miei assistenti. Comunque battute a parte credo che come sempre si debba cercare di mettere i giocatori che si hanno nelle condizioni di performare al massimo e quindi non ci si allontanerà molto dalla pallacanestro che abbiamo giocato fino ad ora in quanto abbiamo visto che può essere efficace e ci è valsa la posizione che abbiamo in classifica e le buone prestazioni oltre che la qualità di gioco. Gli allenamenti di questi giorni francamente lo confermano; ci stiamo allenando bene e si respira tanta voglia di ripartire nel modo giusto. Ciò che si deve fare adesso è lo step mentale che serve ad essere anziché la squadra che deve rincorrere quella che non si deve far prendere e per fare questo è necessario diventare mentalmente ancora più duri e intensi come quando si deve difendere qualcosa. Penso che guadagnarsi qualcosa sia difficile ma difenderlo e mantenerlo lo è ancora di più. Ci siamo meritati questa pressione e l’onere di cercare di mantenere un buono standard di rendimento e difendere la posizione in classifica; quello che serve è la consapevolezza e la durezza mentale di sapere che i fari volutamente tenuti spenti all’inizio dell’anno ora si sono accessi e oggi quando si gioca contro Brescia ognuno si prepara e cerchi di giocare al massimo delle proprie possibilità per batterci, soprattutto se l’avversario gioca in casa”.

Spostando il focus e parlando di mercato: un nome importante che tu conosci molto bene è arrivato in Italia ed è quello di Hackett; cosa significa l’arrivo in Italia di un giocatore come lui, a prescindere dalle condizioni che lo hanno riportato qui purtroppo. Cosa significa per Brescia, essendo una contender?

“Contender con Bologna direi di no (ndr sorride). Daniel è una persona speciale prima che un ottimo giocatore, che viene da un percorso fatto anche di sofferenza, perché non si riesce a raggiungere quei livelli solo per cammini trionfali ma anche attraverso momenti difficili che ti fanno crescere e, nel suo caso, anche diventare una persona migliore. Ho avuto la fortuna di allenarlo, ho la fortuna di avere un rapporto molto particolare con lui. Ci siamo sentiti prima che lasciasse la Russia e credo che per il campionato e nello specifico per Bologna, riuscire a portare un altro giocatore di questo calibro possa fare solo che bene perché vuol dire che il nostro campionato sta avendo sempre più credito, che sta crescendo, che ci sono società che qui investono tantissimo ed è l’unico modo per far sì che tutto il sistema venga trascinato verso l’alto spinto dalle due locomotive che sono Milano e Bologna. A oggi Hackett è uno dei migliori nel suo ruolo e darà valore aggiunto a Bologna. Certo si potrà creare un effetto domino dovuto al terribile motivo per cui tanti giocatori stanno lasciando le squadre russe, per cui potrebbe essere coinvolta anche la competizione di Eurocup, sarà una situazione tutta in divenire perché con l’esclusione delle squadre russe dall’Eurolega degli slot rimarranno aperti e dovranno essere occupati. Noi cercheremo di finire la stagione con il miglior piazzamento possibile per vedere cosa può succedere. ”

Hai già detto che a livello fisico la squadra sta bene ma dopo la bella cavalcata delle Final Eight si deve temere un calo fisiologico di adrenalina?

“No. I ragazzi si stanno allenando molto bene e il gruppo ha autonomamente cambiato l’obiettivo della stagione. Lo vedremo presto, quello che temo è che potrebbe esserci un inizio difficile con Brindisi che è una squadra molto forte che prova ad insediare la posizione che abbiamo noi, è una reale contender quindi vincere vorrebbe dire tenerla a sei punti di distacco con doppio scontro favorevole che sarebbe un bel vantaggio ma confermarsi dopo lo stop non è facile, è necessario ritrovare il ritmo anche se dopo avere vinto il quarto di finale a Pesaro, aver giocato una eccellente partita, a mio avviso con qualche rimpianto, in semifinale con Milano ma non avere alzato nessun trofeo ti fa essere soddisfatto a metà. Oggi siamo stati bravi ma, come recita il titolo dell’ultima riunione con i nostri collaboratori “The job is not done” , il lavoro non è finito, dobbiamo ripartire da oggi con la stessa aggressività sapendo che non sarà scontato continuare continuare vincere e impossibile continuare a farlo con i ritmi che abbiamo avuto finora e quindi dovremo essere capaci a capire come metabolizzare sconfitte come quella ella semifinale di Pesaro. La squadra certo sta bene fisicamente ma mi auguro che non abbia la pancia piena, perché non giustificata”.

Come hai trovato Naz Mitrou-Long? E’ il giocatore che hai avuto meno rispetto a quelle che potevano essere le aspettative in Coppa Italia, già un pò sotto tono nell’ultima di campionato prima delle Final Eight.

“Le considerazioni su Naz sono due: la prima è che aveva un problema fisico, già prima di Trieste, che non abbiamo detto, e nelle tre partite con questo problema non è un caso che abbia performato un po’ al di sotto delle sue possibilità rispetto alle partite precedenti. Ora sta bene e si sta allenando anche più di tutti. Al mattino alle 9.30 è già al campo con Isaac Jenkins per l’allenamento individuale, poi rimane anche a tirare nel post allenamento. E’ molto sul pezzo. La seconda considerazione è che non dobbiamo dimenticare che lui è un rookie in tutti i tipi di partite. Se siamo dove siamo è anche merito di questo giocatore che io non ho mai considerato perso e nemmeno ritrovato perché è sempre stato al 100% sulla stessa pagina degli altri. Sta bene e mi auguro che possa ritornare ai livelli della partita contro la Fortitudo magari già domenica che aiuterebbe a portare a casa la vittoria”