”La vittoria con Milano ha lasciato strascichi importanti sul piano fisico. Parrillo non ci sarà, su altri vedremo all’ultimo”
San Zeno. Alessandro Magro non può stare sereno nonostante il gran momento e l’impresa su Milano. Proprio da questo match la Germani è uscita con le ossa rotte non sul piano del risultato, ma su quello prettamente fisico e più aderente quindi alla metafora. La trasferta di domenica a Pesaro si annuncia quindi come ancor più estremamente complicata.
Come si passa da Milano a Pesaro senza avere un calo di motivazioni?
“Ci aspetta un’altra sfida molto impegnativa. Dopo la Milano di Messina affrontiamo una squadra allenata da uno dei migliori allenatori come Banchi, al quale sapete l’affetto e la stima che mi legano. Rispetto all’andata, Pesaro ha rinunciato a Tyler Larsen per affidare la regia al duo Moretti-Tambone e hanno inserito un lungo come Mejeris che conosceva già l’allenatore e che ha avuto un ottimo impatto sostituendo al meglio il back up Camara post Covid. Rimane comunque l’identità della quale vi avevo già parlato prima dell’andata: sono allenati in modo eccellenti, mandano a referto tanti giocatori e Lamb che è il miglior marcatore è stato affiancato da Sanford. Ci sono poi Delfino, il centro Jones, ma non possono essere affrontati guardando alle individualità perchè giocano di sistema. Dobbiamo affrontarli con il giusto piglio, loro vorranno fermare a tutti i costi la nostra corsa”.
La squadra come sta?
“Prima di Milano vi avevo detto che ero contento per come avevamo preparato la gara e ci eravamo allenati. Purtroppo ci ha lasciato strascichi importanti, ci sono giocatori che fino ad oggi non si sono allenati per problemi fisici post Milano perchè quel genere di partita, giocata con quell’intensità, fa pagare dazi importanti. Vi dico che Parrillo sicuramente non sarà della partita, gli altri non ve li dico e per molti sarà una decisione dell’ultimo istante. Ringrazio ancora una volta Alberti e Iacopini, responsabili dell’Accademy, perchè solo grazie ai giovani abbiamo potuto allenarci altrimenti non ci sarebbe stato nemmeno il numero minimo. Non voglio mettere le mani avanti, sarà un’altra sfida è anche se non saremo fisicamente al 100% mi auguro che mentalmente possiamo rilanciarci e non avere la pancia piena come potrebbe succedere dopo aver battuto Milano. Pesaro ha fatto fatica per alcune giornate poi ha piazzato due belle vittorie e ora è più vicina ai play off, anche se hanno bisogno ancora di punti per allontanarsi dall’incubo retrocessione. Sarà una partita vera, noi vogliamo vincerla per tenere a distanze le inseguitrici. Ho letto che ci saranno tanti tifosi al seguito ed è bellissimo, vogliamo ricreare l’atmosfera che c’era alla Vitrifrigo durante le Final Eight di Coppa Italia”.
Cosa hai detto ai ragazzi a inizio settimana?
“E’ un gruppo che sa cosa ha passato e anche se ho fatto una riunione ad hoc a inizio settimana, non c’era bisogno di ricordare loro quanto bisogna continuare a spingere. Siamo andati a Treviso senza tre giocatori per Covid, siamo andati a Brindisi senza Della Valle eppure abbiamo giocato due buone gare e vinto. Non ho paura delle assenze, anche se dopo una settimana così non posso essere del tutto sereno, ma ci saranno giocatori solitamente poco impiegati che potranno aumentare il loro minutaggio”.
Si può ulteriormente migliorare il livello tecnico dopo quanto visto con Milano?
“Se vuoi alzare l’asticella devi sempre vedere in che situazioni gli avversari ti mettono in difficoltà e su quelle lavorare. E’ importante misurarsi con chi è più forte di te per accelerare i tuoi processi di crescita, così come quando si fanno le coppe europee. Questa settimana abbiamo provato a lavorare più di qualità che di quantità, ciò che non siamo riusciti a fare al meglio con Milano”.
Come mai secondo te Ario Costa ha detto che potete vincere lo scudetto: eccesso di riconoscenza e affetto verso Brescia dove lui è stato da giocatore e dirigente oppure è un modo per mettervi pressione e ingigantire una loro eventuale vittoria?
“Quello che abbiamo fatto finora ci ha messo in una zona tra le due migliori, Milano e Bologna, e le altre. Questo solco non ce l’ha regalato nessuno. Più di prima Brescia è diventata un bersaglio perchè siamo una delle tre squadre che ha battuto Milano. Da qui a parlare di scudetto ce ne passa. Non perchè non vogliamo sognare, ma se volessimo puntare allo scudetto dovremmo avere una struttura di squadra e un numero di giocatori che ci consentano di lavorare sempre sulla qualità e invece dopo la gara con Milano come ho già detto non avevamo il numero necessario di giocatori per fare allenamento. Sognare è gratis, ma per vincere lo scudetto bisogna attrezzarsi”.

In vista dei play off pensi quindi che siate numericamente a posto?
“Sono valutazioni che faremo con Mauro Ferrari. Abbiamo fatto per scelta un roster a 11 giocatori, ma è ovvio che se in una settimana hai 4 infortunati non ci sono e basta. Vorrei riuscire a tenere a distanza gli avversari per il terzo posto fino a 3-4 giornate dalla fine per poi riequilibrare i minutaggi, ma mancano ancora 8 giornate e non è il caso di fare i conti. In Toscana diciamo che se non fai i conti davanti all’oste, li devi fare due volte. Dopo Trento avremo una settimana cruciale con Napoli e Tortona in trasferta e Reggio Emilia in casa, con le ultime due squadre che sono le nostre competitor principali in questo momento”.
Meglio pensare ad una gara alla volta?
“Assolutamente sì. Faccio i complimenti allo staff medico per come ci mette sempre i giocatori a disposizione e allora gli metto ancora più pressione in modo tale che facciano ancora meglio questa settimana”.
Come vivi questa esposizione mediatica alla quale non eri abituato?
“Io ci metto la faccia nelle interviste, ma parlo del grande lavoro di tutti gli altri che c’è dietro. Sarei un bugiardo se dicessi che è uguale se parlano bene o male di te. Non ero incapace quando ho dovuto andare in Polonia, non sono il nuovo Messina adesso (Mauro Ferrari aggiunge “è il nostro piccolo Messina, ndr”). Per adesso vinciamo quindi godiamoci il viaggio”.