Il coach della Germani: “Quando abbiamo smesso di concedere secondi tiri e iniziato a difendere, la partita è cambiata. Altro passo in avanti per il terzo posto e ora siamo anche aritmeticamente salvi. Non lo dico scherzando, era il nostro obiettivo stagionale e averlo raggiunto a sette giornate dalla fine è un grande risultato”
Pesaro. Con poca voce, ma con tanti concetti da esprimere e non tutti positivi verso la propria squadra. Si presenta così Alessandro Magro nella sala stampa della Vitrifrigo Arena.
Coach, è stata una partita decisamente complicata. Concorda?
“Molto, molto complicata (lo dice due volte, ndr). Loro hanno giocato con grande energia, idee, si vede che è una squadra che sa giocare bene insieme. Il mio augurio dal profondo del cuore è l’in bocca al lupo per il prosieguo della stagione di Pesaro, se lo meritano. Venendo a noi, avevamo il timore che dopo Milano ci fosse, anche inconsciamente, un briciolo di rilassamento o di aurea d’imbattibilità, ma non è così. Abbiamo passato una settimana con giocatori che non si sono allenati, che non hanno potuto continuare a giocare oggi come Cobbins e Burns negli ultimi due minuti. Da questa gara, i miei devono però capire che bisogna sempre rispettare il gioco. Quando abbiamo smesso di concedere secondi tiri, di lamentarci con gli arbitri e abbiamo iniziato a difendere la partita è cambiata”.
Terzo posto sempre più in cassaforte?
“Grazie anche alla sconfitta delle altre, abbiamo fatto un altro passo in avanti per questo obiettivo, ma ci tengo anche a dire che oggi siamo aritmeticamente salvi e non lo dico scherzando visto che era l’obiettivo stagionale. Averlo raggiunto a sette giornate dal termine è un grandissimo risultato. Ho fatto subito una mini riunione in spogliatoio, i miei giocatori stavano festeggiando e ora li lascio continuare perchè giusto dato che abbiamo stabilito un nuovo record, ma ora devono capire come hanno vinto questa partita…”.
Ora ci puoi dire con esattezza com’era andata la settimana?
“Come credo andrà anche la prossima. Petrucelli era fermo per una distorsione subita contro Milano nel secondo quarto, Cobbins non si è mai allenato fino a venerdì, Gabriel è riuscito a lavorare solo sabato. Inoltre a Mike oggi è uscita la spalla e non ho più potuto utilizzarlo mentre Burns ha subito una distorsione alla caviglia a 2’30” dalla fine”.
Dici che i tuoi non devono protestare con gli arbitri, ma hai preso volutamente un tecnico quando eravate sotto di 15 e lì la vostra partita è girata…
“I tecnici si prendono anche quando si vogliono prendere… Sì è vero, alla fine possiamo dire che sono riuscito nel mio intento perchè poi è girata la partita”.
Cosa non stava andando fino a quel momento?
“Se vuoi essere vincente, devi essere aggressivo in ogni singolo. Eravamo in ritardo su tutto: nei rimbalzi, nel passare la palla, nel recuperarla. Se giochi aggressivo in cinque, gli arbitri poi non possono fischiare sempre. Abbiamo alzato il livello fisico e l’abbiamo portata a casa”.

Parli spesso di consapevolezza di squadra ancora da acquisire al meglio, in questo senso è stata meglio questa vittoria di quella con Milano?
“Per come l’abbiamo girata sì. Ripeto però che esigo rispetto per il gioco, in una partita bisogna in fin dei conti fare bene prima di tutto due cose: difendere forte e passare la palla. E’ semplice”.