“Difesa eccellente su Della Valle e non solo. Con 18 palle perse è difficile vincere. Speriamo che rientri Cobbins e che arrivi presto Brown per dare supporto alle rotazioni”
Casale Monferrato. Alessandro Magro commenta così in conferenza stampa :“Abbiamo giocato contro una squadra che occupa meritatamente il quarto posto in classifica ed estremamente organizzata sia in attacco che in difesa. Abbiamo fatto una partita a tratti molto importante dal punto di vista dell’energia e difensivo tenendo Tortona, nonostante gli 81 punti subiti, a 32 punti all’intervallo concedendo purtroppo troppi tiri da tre punti successivamente. Questa volta abbiamo perso un po’ la bussola in attacco, spendendo troppi palleggi sulle giocate di di pick&roll e fuori casa, se ti presenti in un palazzetto così, e faccio i complimenti al pubblico, e fai diciotto palle perse, si fa fatica a vincere le partite. Però se devo vedere il bicchiere mezzo pieno, questo deve fare capire ai miei giocatori che vincere quattordici partite di fila in questo campionato non è facile, sette fuori casa e ogni domenica di vede cosa succede. E’ giusto che i miei giocatori capiscano quello che abbiamo fatto. Giocare subito ci darà la possibilità di capire quello che abbiamo sbagliato. Resta la grande striscia che i miei giocatori hanno conseguito e la consapevolezza che il campionato non è finito. Speriamo di ritrovare Mike Cobbins prima possibile e che arrivi presto anche John Brown per dare supporto alle rotazioni“.
E’ balzata all’occhio una difesa asfissiante su Amedeo della Valle che è stato praticamente neutralizzato. Concordi? Si poteva fare di più per evitarlo?
“La difesa di Tortona è stata eccellente, ma non solo su Amedeo. In generale abbiamo un po’ abusato del palleggio e abbiamo perso le linee di passaggio con Amedeo che si perdeva un po’ mancando dei suoi soliti roll di Burns. La forza di questa squadra parte da due creators come Mitrou-Long e Della Valle. Petrucelli sta crescendo. Amedeo è già la seconda partita che non va in doppia cifra e non è mai successo. Magari è un momento dove i tiri che di solito segna (e un paio ci sono stati in cui avrebbe potuto tirare ma non lo ha fatto) non li ha fatti. Sono stati loro molto bravi e possiamo fare meglio sulle uscite di pick&roll e cercheremo di fare meglio”
Oggi solamente 17 tiri tre quando la media è di 25. Una scelta?
“Loro sono stati bravi e abbiamo potuto correre meno il campo, tranne all’inizio quando il vantaggio è stato viziato solo da Petrucelli con le sue tre o quattro palle recuperate pressando il pallone e liberando il nostro contropiede. Tortona è stata brava a tenere la transizione e quei vantaggi che tendenzialmente sono la nostra particolarità. Noi cerchiamo di costruire i tiri da tre punti che loro sono stati bravi a chiudere. Per necessità abbiamo attaccato il ferro, ma loro ci hanno stoppato. Se la difesa di Tortona ci permetteva di fare altre cose le avremmo fatto. Dovevamo essere più cinici per provare a finire la partita su due o tre possessi quando ci sono state due penetrazioni buone che loro hanno ben contenuto e da lì la partita è scappata”.
Sia lei che coach Marco Ramondino siete allenatori giovani. Sentite questa connessione e di essere una generazione che sta venendo fuori o forse isolati nel vostro lavoro e ognuno pensa un po’ per sé?
“La domanda è lecita, la connessione c’è anche se si potrebbe fare ancora meglio come associazione e reparto. Però credo che chi vede le nostre partite, soprattutto quelli della nostra generazione faccia il tifo per noi. Possiamo essere considerati i pionieri considerato che sono cambiati i tempi e che prima gli allenatori diventavano capi allenatore giovani, a vent’otto/trent’anni. Noi ne abbiamo quaranta, in serie A però abbiamo fatto diverse stagioni, sono anni che andiamo dietro la palla che rimbalza. Credo che si possa aprire un po’ la strada anche ad altri”.
