L’ultima gara della regular season attende la Germani Pallacanestro Brescia alla Segafredo Arena in casa della Virtus che mercoledì giocherà la finale di Eurocup. Il coach della Leonessa: ”Per certi versi siamo squadre simili. Mi aspetto di riuscire a reggere il loro livello di fisicità”
San Zeno. Dalla sede operativa della Pallacanestro Brescia a San Zeno Alessandro Magro parla dei temi dell’ultima di campionato con la Virtus Bologna che si terrà domenica alle ore 17, in attesa dell’altro campionato che sono i play-off.
“Ultima trasferta nel campo della squadra che ha dimostrato di dominare questo campionato non solo dal punto di vista numerico ma anche come eccellenza sul campo, soprattutto dal punto di vista offensivo e, dopo l’innesto di due giocatori importanti provenienti dall’Eurolega come Daniel Hacket e Toko Shengelia, anche difensivamente. Sono leader statistici in ogni voce , con noi condividono la migliore percentuale nel tiro da tre punti, la qualità del gioco che hanno espresso durante l’arco della stagione gli ha permesso di essere saldamente primi in classifica superando anche il record delle quattordici vittorie consecutive che è ancora aperto. E’ una squadra che ha cambiato passo in campionato, ma soprattutto in coppa e ci tengo a fare i complimenti anche a coach Scariolo, bresciano doc, e un sincero in bocca lupo alla squadra per la finale di Eurocup. Quella di domenica sarà una partita molto strana; è presumibile che vogliano preservare energie e non correre troppi rischi. Anche per noi non sarà una partita che smuoverà alcun equilibrio di classifica. Proveremo a dare minuti a tutti i nostri giocatori per coinvolgere totalmente i ragazzi che dovranno essere pronti a dare il massimo dalla settimana prossima con l’inizio di play off, che saranno un nuovo campionato dove tutti partiranno da zero e dove speriamo di avere il supporto importante del nostro pubblico che colgo l’occasione di richiamare in gran numero al PalaLeonessa”.
Dopo Varese avevi detto che avresti pensato se scegliere la gara con la Virtus per fare rotazioni oppure utilizzarla per giocare già in assetto da play off. Hai scelto l’opzione delle ampie rotazioni?
“Sì farò proprio così come immagino anche Bologna. Come già detto, non credo nella possibilità di entrare in campo e gestirsi o decidere di giocare solo al 50%, cosa che trovo anche abbastanza rischiosa. L’aspetto mentale deve essere sempre al massimo per cui i minuti che verranno dati ai miei giocatori dovranno essere sfruttati al 120% della tenuta mentale e fisica per prepararsi a quando ogni possesso conterà. Sarà importante come allenamento e daremo minuti a tutti i giocatori per non rischiare di sovrapporre giocatori a minutaggi elevati visto che la partita in sé ha una valore relativo. Sarà un buon test per prepararci al meglio per i play off”.
La Germani e la Virtus sono due squadre simili per certi versi, le quali più di altre, partendo praticamente da roster nuovi, hanno avuto delle grandi evoluzioni durante tutto l’arco del campionato. Sei d’accordo?
“Sì sono d’accordo. Quando si ha un roster come quello di Bologna, con giocatori di qualità indubbia, si dà per scontato che automaticamente debba arrivare la vittoria e invece non credo che sia così. Credo che ci sia bisogno di strada, di percorso, di lavoro insieme, e quello che ha fatto sinora Bologna ha ancora più valore se ci si ricorda dei tanti infortuni che hanno subito e quanti giocatori sono cambiati costringendoli a reinventarsi e a ridisegnare una chimica di squadra come noi del resto nel tentativo di inserire John Borwn III. L’arrivo di giocatori come Hackett e Shengelia ha cambiato tanto i loro equilibri, ha cambiato tanto le rotazioni e sicuramente Scariolo è stato bravissimo, come ha dimostrato nel corso degli anni anche altrove, a gestire il gruppo; ci vuole accettazione da parte di tanti giocatori che hanno visto scendere il loro minutaggio, ma si vede che c’è un bello spirito perché si gioca in quel club per obiettivi massimi. Vincere non è mai scontato , anche se sei Bologna o Milano; loro esprimono una buonissima pallacanestro in attacco grazie a giocatori come Teodosic e Belinelli che danno la possibilità di cambiare gli attacchi durante la partita. Credo però che il grande salto di qualità l’abbiano fatto nella metà campo difensiva avendo la possibilità di aggiungere a giocatori di grande taglia e attitudine difensiva come Cordinier, Weems e Paiola (il migliore), un giocatore come Daniel Hackett che è sempre stato uno dei migliori in Europa a livello difensivo. Hanno delle idee chiare, si vede che hanno regole e che sono ben allenati. Tutti giocano con un grande atteggiamento. I complimenti vanno ad una squadra che ha dimostrato di meritare di essere prima in campionato e ora è anche in una finale di Eurocup non per caso. Credo che quando si guardano le nostre partite o quelle di Bologna si vede che nella metà campo difensiva ci sono regole, dedizione e partecipazione e in attacco guardare la partita sia piacevole. Sono d’accordo che alcune similitudini ci sono e probabilmente questo modo di approcciare paga visto che stiamo parlando di prima e terza forza del campionato. Probabilmente questo è uno dei modi per poter essere performanti nel campionato italiano”.
In generale preferisci le partite serali o pomeridiane, visto il cambio di quella di domenica che dalle 20.45 è stata spostata alle 17?
“Sono sempre stato abituato nel corso degli anni a giocare la sera e lo preferisco se posso. Questo cambio è stato fatto, e sono d’accordo, per dare a Bologna la possibilità di riposare di più visto che dovranno preparare la finale di Eurocup. Ai fini della classifica non vale praticamente niente, ma faremo la nostra partita. Giocando alle 17 rientreremo prima. Se posso scegliere preferisco giocare tardi come quando giochi le competizioni importanti. Giocherei un giorno anche a Natale visto che a Natale giocano le squadre serie. Sarà un obiettivo!”
Quale sarà il tema della gara? Chi e cosa temi di più dall’avversaria?
“Grazie al grande salto di qualità che ha fatto in difesa riesce ad esprimere un grande potenziale in contropiede. Mi aspetto di riuscire a fronteggiare il loro livello di fisicità, cercando di limitare il più possibile le fiammate in cui possono fare break, per esempio i pick&roll dell’asse Jahitier-Cordinier avendo nel francese uno dei punti di forza che a tratti ha dominato il campionato per caratteristiche individuali e giocare con quelle guardie che hanno lo aiuta ad essere attivato nel modo giusto. Cercheremo, un po’ come succede quando giochi contro le squadre migliori e come è successo con Milano, di riuscire anche contro la loro fisicità a costruire buoni tiri condividendo il pallone. Mi aspetto di giocare per obiettivi offensivi e difensivi, cercando di raggiungerli di squadra. Cercheremo in difesa di limitare la loro capacità di giocare bene spalle a canestro e in attacco invece di continuare a divertici a giocare insieme”.
Avete fatto lo scouting di qualche squadra in particolare in settimana?
“No, stiamo lavorando sulla qualità del nostro gioco. Abbiamo ancora aspetti che hanno margini di crescita anche se abbiamo solo un’altra settimana. Siamo questa squadra, abbiamo questa identità, ci sono cose che vorremmo continuare a fare con efficacia, altre che vorremmo fare un po’ meglio. Se questa squadra è arrivata terza è perché ha giocato con disciplina sia in attacco che in difesa e in questo momento, non per presunzione, ma per consapevolezza, non voglio perdere e spendere energie mentali su altre squadre e soprattutto non voglio che lo facciano i miei giocatori. Voglio che ci concentriamo su di noi. L’obiettivo è giocare bene e continuare a divertirsi giocando duro. Abbiamo dimostrato di essere una squadra solida per cui dovremo continuare a fare questo a prescindere da chi incontreremo”
Farai ancora esperimenti domenica come nella partita contro Varese in casa?
“Sì qualche esperimento ci sarà, ma non troppi visti i risultati degli ultimi, qualche rotazione particolare ci sarà. Cercheremo di giocare magari con quintetti più alti per dare a tutti la possibilità di ruotare; qualcosa di nuovo ci sarà ma non di trascendetale”
L’inserimento di John Brown procede bene dal punto di vista tecnico?
“Sì, ne parlavo proprio oggi con i miei assistenti e questo dà tanti valore al lavoro in generale che fanno tutti gli allenatori. Nonostante si prenda un giocatore dall’indubbio valore come John Brown non è scontato che chi arriva si inserisca immediatamente, soprattutto con quelle caratteristiche. Lui è l’emblema del giocatore di squadra e un po’ di tempo ci vuole. Questo dà valore a quello che si è fatto finora. Soprattutto a un Chris Burns e Mike Cobbins che nel ruolo hanno fatto cose incredibili che non ci saremmo aspettati quest’anno. E’ frutto del lavoro dei miei ragazzi che hanno costruito questo sistema di gioco insieme a me e al mio coaching staff. John giorno dopo giorno fa passi avanti e i compagni lo stanno aiutando tantissimo, più di quanto stiamo facendo noi allenatori e siamo sicuri che sarà un giocatore importante nelle nostre rotazioni”.