MAGRO: “IL FEELING DELLA GARA E’ SEMPRE STATO NOSTRO. ORA CRIOTERAPIA E PRONTI PER GARA2. SARA’ UNA SERIE LUNGA”

”Difesa solida e controllo dei rimbalzi, giocare nel nostro palasport ci rende tranquilli”. Sugli arbitri: “Vorrei capire cosa è concesso e cosa no”

Brescia. Alessandro Magro è contento per la gara disputata stasera di fronte al proprio pubblico: “Bellissima atmosfera, è incredibile vivere tutto questo davanti ai nostri tifosi. Sappiamo che sarà una serie lunga, ma giocare in questo palazzo ci fa stare tranquilli. Partita bella anche da vedere da casa e credo fosse auspicabile. Siamo due squadre portate all’attacco e abbiamo dimostrato di saper giocare una pallacanestro piacevole. Il punteggio è stato molto alto ma credo che la nostra difesa sia stata veramente seria. Abbiamo forzato Sassari a 17 palle perse (14 all’intervallo), abbiamo tenuto i loro migliori realizzatori a percentuali da tre punti non usuali e credo che questi siano stati i due fattori principali. Sono un po’ arrabbiato per una paio di situazioni preparate che non sono venute bene; siamo scappati un paio di volte e ci siamo fatti recuperare, ma non credo di essere irrispettoso dicendo che il feeling l’abbiamo sempre più o meno avuto noi anche se loro sono tornati pericolosamente sotto. Abbiamo controllato le situazioni che loro creano dal pivot basso azzerandole. Abbiamo limitato la loro potenzialità di assist. Abbiamo vinto gara 1, ora crioterapia per tutti e siamo già a gara 2

Prima della partita hai detto che bisogna difendere forte, passarsi la palla e divertirsi. Pensi veramente che a questo livello ci si possa divertire perdendo o era un tuo modo per dire di vincerle tutte?

“Tendenzialmente quando perdo non mi diverto. L’arbitro che ci deve dire di stare seduti in panchina perché stiamo incitando i compagni e non protestando è segno che abbiamo costruito qualcosa di importante. La pallacanestro che produciamo e che può essere bella da vedere è il frutto del lavoro di tutti. Fare la giocata all’interno di un sistema è qualcosa che è nato attraverso il lavoro e la costruzione dello stesso. Quando perdi ti diverti meno, ma è come arrivi alla partita e come affronti la gara che conta, è il condividere il pallone e gioire per il compagno. Abbiamo fatto una buona prestazione, ma ci sono già dettagli da limare”

Con che consapevolezza siete arrivati a questi play off? Realtà solidissima e non più rivelazione?

“Siamo partiti a fari spenti, settato obiettivi strada facendo e un passo alla volta li abbiamo alzati. Tanti dicono che con i play off inizia un nuovo campionato. Io dico che non è vero, si azzera tutto, ma quello che hai fatto in nove mesi non è cancellato. Ti porti dietro il percorso. Abbiamo approcciato questa partita non da 0-0 ma da 21-9 (il record stagionale, ndr)”.

Pur prendendo 24 punti nel primo tempo in area siete sempre riusciti a tenere a rimbalzo e forse questa è stata una delle chiavi di una partita nella quale segnate più di centro punti, ma con la difesa riuscite a fargli perdere 14 palloni ?

“Sono d’accordo, abbiamo fatto scelte chiare sui loro pivot. Abbiamo concesso uno contro uno sui nostri lunghi, sapendo che prima di attaccare, Bilan doveva lavorare per prenderla. Ha avuto dei fischi a favore, ed è stato bravo a tirare dei liberi. Però abbiamo deciso di fare scelte chiare e hanno pagato. Le cose che dobbiamo limare sono, ad esempio, quando da +12 o +13 ci facciamo recuperare o i due antisportivi presi su cui prendiamo punti facili. I play off sono questi: ogni possesso pesa, ma non dobbiamo sentire la pressione. Dobbiamo giocare con la consapevolezza che ci ha contraddistinto finora. E’ stata una partita molto solida”. 

Un po’ troppi viaggi in lunetta, non trovi?

“Più che i liberi tirati, vorrei capire il metro. Ci sono situazioni che vanno chiarite. Io ho il compito di arbitrare in allenamento, non è facile dirigere gara così fisiche. Voglio capire cosa è concesso e cosa no. Gli arbitri non si possono controllare, pensiamo a giocare una pallacanestro seria, questo chiedo”.

I vostri falli commessi sono frutto anche di poca lucidità?

“Dobbiamo giocare duro e pulito. Mi preoccupo di più quando i miei giocatori si fanno battere in uno contro uno, non mi preoccupo per il numero di falli commessi”. 

Brown decisivo nel finale?

“John è un giocatore di grande energia, ha potuto giocare tanto per i problemi di falli di Cobbins e Burns. Può dare molto nelle cose che non si possono scoutizzare. Dobbiamo ancora cercare di inserirlo meglio nei nostri giochi, ma è un giocatore fondamentale. Resta il fatto che bisogna sempre difendere e non concedere niente di facile”.

Graziella Bragaglio e Mauro Ferrari in tribuna