MAGRO: “ANCHE NELL’UNDER 20 LA FILOSOFIA DELLA MIA GERMANI. MERCATO? CERCHIAMO UN ESTERNO USA E UN 12ESIMO ALLA PARILLO”

Intervista esclusiva con Bresciacanestro.com. Domani partita da dentro o fuori con la Croazia: “Il primo girone è andato bene, stiamo crescendo”.

Su Brescia: “Della Valle e Michele Vitali non sono ipotesi che stiamo considerando. Eurocup? Logisticamente era meglio l’altro girone”

Podgorica. E’ un’estate bollente per Alessandro Magro, tra gli Europei Under 20 e il mercato della Germani da completare. Il tecnico fiorentino in esclusiva per Bresciacanestro.com analizza il periodo, che sta vivendo come fosse in un frullatore. 

Coach, avete superato il girone di qualificazione con gli azzurrini: che partite sono state, che livello stai trovando?

“I ragazzi si sono proposti bene fin dal primo giorno di raduno. Abbiamo selezionato chi aveva più energie oltre che qualità. Giorno dopo giorno hanno accresciuto la loro performance. Partita dopo partita stiamo migliorando. Abbiamo disputato un ottimo primo gruppo, con partite che hanno dato consapevolezza e ruolo. Abbiamo fatto una buona gara col Portogallo nella quale dovevamo rompere il ghiaccio, contro una squadra che ha poi dimostrato di essere capace di battere Israele che ha chiuso prima. Abbiamo poi ottenuto una vittoria ancora più solidi contro la Grecia mentre con Israele abbiamo giocato una partita intensa molto equilibrata, persa solo dopo un supplementare. I risultati degli altri gironi hanno detto che domani, mercoledì, giocheremo contro la Croazia e il format prevede che i risultati ottenuti finora siano quasi inutili, se non per il fatto di aver evitato di prendere la prima di un girone. Se perdiamo questo play andremo in un gruppo dove di fatto si lotta per non retrocedere, quindi sì domani è una partita cruciale perché se vinta potrebbe proiettarci nel cammino dove si lotta per le medaglie. Sono contento di quello che stiamo facendo”. 

In ogni partita c’è un protagonista diverso, stai portando la filosofia vincente della scorsa stagione con la Germani?

“E’ vero, finora ci sono stati in ogni partita protagonisti diversi anche se esistono le gerarchie. Tutti dimostrano di poter portare il loro mattoncino. È il mio modo d’interpretare la pallacanestro. Non siamo una Nazione con stelle di primissimo livello, ma abbiamo dei buoni giocatori. Arrivano da esperienze diverse: chi ha giocato poco in A2, chi di più, chi era in B. Sono esperienze eterogenee. Se una delle perplessità era la difficoltà di mettere punti a tabellone l’abbiamo scacciata diventando il secondo miglior attacco del girone, con 22 assist a partita che sono tantissimi. E’ una pallacanestro di condivisione in attacco e in difesa, proprio come a Brescia”. 

Come ti dividi tra Nazionale e Germani?

“Semplice: dormo poco (ride,ndr). Divido la giornata in fasce. Non è facile, non è un interruttore che si accende e si spegne, ma oltre che il mio lavoro è anche la mia passione e questo mi aiuta. Passo in pochi minuti da un blu Germani a un azzurro Italia, guardo partite della mia Nazionale e delle avversarie, dò lavoro e responsabilità agli assistenti. Poi sto al telefono, giorno e notte, con De Benedetto e Ferrari, faccio call con agenti dopo la mezzanotte e scouting sui giocatori che ancora servono per completare la Germani. Se riuscissi a finire la squadra entro 10 giorni, quando poi termineranno anche gli Europei, vorrei riuscire a fare una settimana di telefono spento da dedicare alla mia famiglia: mi servirà come ricarica perché poi la stagione sarà molto impegnativa”. 

Cosa manca ancora per finire la Germani?

“Un paio di giocatori. Siamo contenti di aver portato a casa i giocatori che volevamo. Il primo grande acquisto è stato Petrucelli da italiano, Caupain e Massinburg sono grandi colpi, ci danno fisicità sugli esterni e sono bravi nel creare. Nel pacchetto italiani Cournooh avrà spazio per fare bene, lo conosco da quando lo allenavo in foresteria a Siena, sono molto fiducioso anche che Akele possa avere una stagione importante e di crescita. Odiase va a completare un pacchetto lunghi di ottima fisicità e il nuovo arrivato è un’arma in più in difesa per fare cambi sistematici, dei quali è uno specialista. Stiamo cercando una guardia-ala e il dodicesimo giocatore italiano da mettere nel pacchetto esterni”. 

Prendere uno tra Della Valle e Michele Vitali vi consentirebbe di avere l’esterno che state cercando e di tenere in tasca un visto…

“Non consideriamo questa ipotesi, non li stiamo prendendo in esame. Cerchiamo un americano con punti nelle mani”. 

Il dodicesimo italiano sarà uno alla Parrillo o potrebbe essere uno di quelli che stai allenando adesso?

“Parrillo sarebbe stato anche quest’anno il dodicesimo ideale, ha preso la decisione di andare a giocare di più in A2 e di avvicinarsi a casa e lo capisco. Sasà è una persona eccezionale, che interpretava al meglio quel ruolo, non sarà facile trovarne uno come lui anche se abbiamo al vaglio 2-3 nominativi. Tra i ragazzi che sto allenando c’è chi farebbe al caso nostro, ma non mi sembrerebbe giusto prendere un giovane da mettere dietro due play, due guardie e due ali di cui quattro americani più Moss per la Coppa. Piuttosto prendiamo uno delle nostre giovanili che poi può giocare in un campionato minore”. 

Cosa ne pensi del girone di Eurocup in cui siete stati inseriti?

“Logisticamente era meglio l’altro, ma fin che i roster non sono completi non possiamo dire molto altro. E’ sicuramente un girone difficile, le prime quattro sono di un ottimo livello: Venezia, Cedevita, Badalona e Bursa poi c’è un gruppone di squadre che se la potranno giocare, tra cui noi. Sappiamo che il cammino è molto lungo e passandone 8 su 10 va vissuta come un’esperienza di crescita dove tutto è possibile: guardate proprio il Bursa che nella scorsa a stagione è arrivato a una partita dal vincere il trofeo e andare in Eurolega…”.