MASSINBURG: “ATTACCO O DIFESA? MI ADATTO”. CAUPAIN: “IN EUROPA LIVELLO MOLTO ALTO”

I due nuovi esterni portano anche una nuova filosofia: “Imparare a fare sempre di più, pur facendo meno”

di Sergio Bertazzi

Brescia. Presentazione ufficiale per Troy Caupain e CJ Massinburg oggi nella sede della Germani Pallacanstro Brescia.

Qual è stata la prima impressione su Brescia?

Caupain: “Molto buona: organizzazione eccellente a qualsiasi livello. Ho già avuto modo di confrontarmi con organizzazione e staff, conoscevo John (Petrucelli, ndr) dato che ho giocato con lui a Ulm e anche altri giocatori che ho già affrontato in passato. L’idea che mi sono fatto è positiva e dato l’ottimo lavoro fatto l’anno scorso spero di portare il mio contributo e che si possa proseguire su questa linea e lavorare bene”. 

Troy Caupain

Massinburg: “Mi piace molto qui, per quello che ho potuto riscontrare. Ho avuto un’ottima impressione dai tifosi, ho trovato una struttura molto professionale ed è la prima volta che mi capita di arrivare in una squadra in cui sono stati confermati diversi elementi dell’anno scorso (sette, ndr). Anche da parte mia, dunque, c’è un’impressione molto positiva”.  

CJ Massinburg

CJ, la tua estate è stata molto particolare tra il The Tournament e la paternità. Cosa porta questa tua esperienza estiva come carica per il campionato?

“E’ stata un’estate molto bella e positiva, è stato bello vincere e la paternità è stata una benedizione: tra un paio di settimane arriverà qui mio figlio, ci ricongiungeremo e non vedo l’ora di mostrargli la città. Sento molta responsabilità e il mio approccio sarà quello di lavorare duro: questa è stata la mentalità adottata finora e che riproporrò anche qua a Brescia.”

Rispetto a quanto detto finora, alle bellissime giocate viste in estate al TBT e alle tue qualità in entrambe le metà campo, qual è la tua caratteristica peculiare?

“Credo che il mio punto forte sia saper adattarmi e dare tutto quello che la squadra ha bisogno da parte mia: tutto quello che l’allenatore o la squadra ha bisogno. Sia in attacco che in difesa. Direi che la mia forza è dare il meglio.”

Alessandro Magro aggiunge: “E’ un utility guy, per dare l’idea”

Troy e CJ, quanto è importante la figura di Isaac Jenkins, player development coach, dentro e fuori dal campo? 

Caupain: “Sicuramente aiuta molto, è un grande professionista che conosce tutti gli aspetti tecnici e permette di migliorarci per ogni punto di vista. Anche il fatto che sia americano è di conforto: oltre al lato tecnico c’è un grande aiuto sul piano umano.”

Massinburg: “Non ho ancora avuto modo di lavorare con lui, ma non vedo l’ora di farlo perché da fuori ho visto l’energia che porta e ho notato che i giocatori sono molto motivati, come è normale che sia, ma non è facile mantenere questo livello di motivazione in tutta la stagione”

Cosa conoscevate di Brescia prima di essere stati contattati?

Caupain: “Ho giocato qui da avversario: ricordo i tifosi che, nonostante le restrizioni per la pandemia, erano molto rumorosi.”

CJ, come è stato l’impatto con la pallacanestro europea e cosa ha portato l’esperienza al TBT con giocatori come Wes Clark e Nick Perkins che conoscono la nostra pallacanestro?

“Non ero molto familiare con il basket europeo: sapevo che c’erano tante differenze, ma non ne sapevo la natura. Ricordo bene la prima partita, l’impatto non è stato semplice: la prima partita in preseason in realtà non la giocai ma da fuori mi stupì il movimento del pallone. Ho grande rispetto per il basket europeo e penso che sia il migliore in assoluto perché è un gioco di strategia, con un grande movimento di palla e mi ha aiutato a crescere. Di fatto la lezione è stata imparare a fare di più facendo meno, con meno tiri, meno palleggi… Per quanto riguarda il TBT è stato bello ritrovarsi con Wes e Nick, dato che li conosco dai tempi del college”

Troy, visto le parole di CJ e la tua ampia esperienza, sei d’accordo con la sua visione del basket europeo?

“Sono assolutamente d’accordo con lui, è un campionato diverso: tutti sono coinvolti per vincere e l’importante è l’obbiettivo finale, non come si vince. In un certo senso devi “fare di più facendo di meno”, prendendo anche meno tiri rispetto al college. Devi continuare a combattere e non arrenderti mai per raggiungere l’obbiettivo.”

Vieni da due anni in cui hai giocato due competizioni europee(Eurocup e BCL): dato che Brescia manca da due anni, in base alle tue esperienze, la Germani deve aspettarsi un innalzamento del livello?

“Per quella che è la mia esperienza, penso sia già una grande possibilità giocare queste manifestazioni, con tante partite in più. Non ho trovato grandi differenze in questo tempo tra le due competizioni europee: chiaramente il livello è alto, dovendo incontrare squadre di ottimo livello di altri Paesi, dovremo farci trovare pronti.”