POZZECCO: “POCO CALORE VERSO QUESTA ITALIA, MA BRESCIA SAPRA’ TRASCINARCI. ECCO PERCHE’ HO TAGLIATO DELLA VALLE E PETRUCELLI”

Il ct della Nazionale alla vigilia del match valido per la qualificazioni Mondiali in programma domani al PalaLeonessa con la Georgia: “ADV ha bisogno di sentirsi protagonista in una squadra e da noi non c’è il tempo per costruire la squadra su di lui. John si stava allenando benissimo, ma devo fare delle scelte…”

Brescia. Conferenza stampa di presentazione all’hotel Double Tree by Hilton in viale Europa a Brescia in vista della gara di domani, sabato, ore 20.30, al PalaLeonessa tra Italia e Georgia. In conferenza stampa il ct azzurro Gianmarco Pozzecco e il vice capitano Nicolò Melli. Un Pozzecco anche polemico verso le troppe critiche che a suo dire sono piovute addosso alla Nazionale, ma che è certo di trovare a Brescia una grande risposta di pubblico

Pozzecco, come arrivate a questo match?

“La prima cosa che devo dire è che sono dispiaciuto, per il tipo di relazione che avevo instaurato con il giocatore, per il taglio di Tessitori, ma ho dovuto farlo per arrivare ai 12 che dobbiamo portare da regolamento agli Europei. Si tratta di un ragazzo straordinario, a Pinzolo l’ho conosciuto bene. Me ne avevano parlato male, ma io posso dire che è straordinario, un giocatore di grande livello. Scelgo 12 uomini prima che 12 giocatori, nel mio sistema è indispensabile avere determinate caratteristiche umane. Ho voluto portare un esterno in più per una questione tattica”. 

Che garà sarà con la Georgia?

“Il nostro percorso è un po’ strano. Di solito si prepara una competizione alla volta, adesso anche se non ne capisco il senso dobbiamo affrontare anche gare per le qualificazioni ai Mondiali nel pieno della preparazione per gli Europei. Se aggiungiamo che i giocatori NBA non hanno possibilità di allenarsi a lungo, un allenatore può trovare difficoltà, ma è un discorso che non penalizza solo l’Italia. Mi spiace molto non ci sia Shengelia, che si percepisce come sia un giocatore corretto pur con grande cattiveria che è giusto metta in campo, anche se qualcuno può pensare che questi per noi possano essere dei vantaggi”. 

Pozzecco al tavolo della conferenza con Nicolò Melli e il direttore di Master Group (organizzatore dell’evento Antonio Santamaria)

Cosa le ha lasciato la vittoria con l’Ucraina?

“Ero contento dopo la partita, dobbiamo vivere in modo superficiale la critica, ma la verità è che in Italia non capiamo l’importanza che può avere una singola partita al di là dell’avversario. Pensiamo che possa essere gratificante solo battere la Francia o gli USA, ma vincere con l’Ucraina ha un valore enorme. Questi ragazzi si sacrificano quotidianamente, non potete saperlo perché non vedete gli allenamenti (sono a porte chiuse, ndr), ma meritano di veder ripagato il sacrificio quotidiano. Il mio modo di allenare è diverso da quello di altri, la forma è diversa, ma una vittoria serve a me e ai giocatori. Faccio i complimenti all’Ucraina per come gioca in condizioni non semplici. E’ stata una bella giornata di sport, spero che una partita così abbia alleviato per un attimo i dolori del popolo ucraino”. 

Si aspettava questo impatto da Fontecchio?

“Se dicessi che non sono sorpreso direi una bugia. Avevo pronosticato un suo approdo in NBA entro due anni. Il suo agente ne è testimone. Non posso non ammettere, però, che stia giocando una pallacanestro irreale. Il mio obiettivo è che i giocatori riescano ad esprimersi al meglio. Mi piace l’idea che si possano aiutare i giocatori per far sì che la squadra vinca. La squadra viene prima di tutto, ma non è proprio vero perché se tu vai in campo e fai schifo hai una doppia responsabilità”.  

Molti si chiedono perchè ha tagliato Della Valle ovvero l’Mvp del campionato: questione fisica, di scarsa attitudine difensiva o dei troppi palloni che servono ad Amedeo per essere protagonista in una partita? 

“In realtà ho tagliato due giocatori di Brescia (sorride, ndr). Parto quindi da Petrucelli: per caratteristiche del giocatore non è stata una scelta facile, visto come si allenava. Amedeo ci stava dando grande disponibilità, ho apprezzato molto questo fatto. L’ho provato sulla mia pelle: ci sono giocatori che possono essere performanti avendo meno qualità di altri, ci sono giocatori che hanno invece bisogno di sentirsi importanti e penso che lui abbia bisogno di una squadra che lo metta nelle migliori condizioni per giocare la sua pallacanestro, da noi non c’era il tempo. Il taglio è legato al suo modo di giocare, che diventa determinante nel momento in cui non è un comprimario. Ho preferito dare ad altri quel ruolo, non è detto che tutti capiscano la mia decisione su Della Valle perché non tutti vogliono capirla o magari le mie scelte sono sbagliate chi lo sa…”. 

Che risposta si aspetta dal pubblico di Brescia avendolo conosciuto in questi anni da avversario?

“Non sto avvertendo grande entusiasmo attorno a questa squadra, ma non tanto da parte dei tifosi quanto da parte della stampa. Veniamo da una generazione di fenomeni che però non è arrivata fino in fondo. Per vincere in Nazionale devi avere anche… culo e l’Italia in questi anni non è stata fortunata. Abbiamo giocato competizioni di buon livello, senza arrivare in fondo. Abbiamo avuto grande entusiasmo, ma raccogliendo poco. Dai media ci sono tanti dubbi più che nei tifosi: possono essere anche giustificabili, ma quando si parla di maglia azzurra bisognerebbe essere un po’ più tifosi. Vedo gente troppo razionale. Magari a Brescia verrò fischiato perché ho tagliato due giocatori della Germani, ma scherzi a parte sono sicuro che ci sarà grande tifo. Sono certo che questa squadra si farà amare”. 

L’ultimo precedente a Brescia fu la vittoria con la Lituania nel 2018, che l’Italia non batteva dal 2004. Fu una grande partita di Vitali, Burns e Abass che allora militavano nella Germani? Alla domanda del collega, Pozzecco un po’ s’infastidisce…

“Non si tifa una squadra solo se ha un giocatore che gioca nella tua squadra. Seguendo questa logica dovrei convocare 16 giocatori, uno per squadra. Allora poi però come faccio con… Chiusi? Queste barriere devono essere eliminate, la maglia azzurra va amata in quanto tale e non per i giocatori coinvolti. Mia moglie è anasportiva, se così si può dire, e giudica lo sport in modo spensierato e banale, si chiedeva quindi come sia possibile che un gruppo di ragazzi perda una meritata estate di riposo per stare a Pinzolo, a Brescia o stare ad ascoltare un pirla come me. I giocatori vengono in azzurro indistintamente, senza chiedersi chi c’è e chi non c’è. Mi piacerebbe che tutti noi sognassimo di vivere qualche bella giornata azzurra tutti insieme. A partire ovviamente da domani a Brescia”.