MOSS AL SEDICESIMO ANNO: “SONO ALLA FINE DELLA CARRIERA, MA LE MOTIVAZIONI RESTANO INTATTE”

Il capitano della Germani arrivò in Italia nel 2007: “In squadra parlo un po’ di più perchè sento che c’è fiducia in quel che dico”

Brescia. David Moss ha iniziato la sua carriera professionistica in Italia a Jesi, nel 2007: 15 anni dopo è ancora in campo con la stessa energia, pronto a guidare Brescia nella settima stagione consecutiva in Serie A. Ecco le sue impressioni sulle prime uscite della squadra e le ambizioni di questa Germani. 

David Moss, alle porte c’è la tua sedicesima stagione da professionista, dall’aprile 2016 a Brescia: come vedi questa squadra, che energia percepisci?

“C’è una bella energia: c’è sempre un nuovo stimolo quando ci sono giocatori nuovi e bisogna capire che squadra possiamo diventare. Ci sono tante cose positive e giocatori nuovi importanti, all’esordio in questo campionato, come Caupain, Massinburg eOdiase. Sono ragazzi con la voglia di lavorare e di inserirsi equesto è un aspetto importante. La nostra stagione sarà complicata e bisogna essere pronti agli impegni: intanto posso dire che siamo una squadra pronta a combattere contro tutti i nostri avversari.”

Dove vuole arrivare la Germani Brescia 2022/23?

“Quando inizia la stagione è facile sognare in grande e pensare di alzare un trofeo: per ora sappiamo che bisogna avere tanta motivazione e ambizione gara dopo gara. In questo momento non possiamo sapere dove arriveremo. Per ora dobbiamo continuare il lavoro giorno dopo giorno… poi essere consapevoli che tutto è possibile. Sicuramente noi vogliamo essere pronti a battagliare contro tutti e in questa pre-season la cosa più interessante che ho visto di questa squadra è la voglia di non mollare. Questa è una cosa molto positiva.”

Cosa porta Moss, capitano di 39 anni, alla squadra di quest’anno rispetto al Moss di qualche anno fa: cosa dà in più la tua esperienza?

“Posso dire che la mia motivazione e i miei obbiettivi non li ho mai cambiati: dare il massimo possibile, un obbiettivo che mi pongo dall’inizio della carriera. Sicuramente ho molta esperienza e anche quando sono in panchina posso parlare con i giocatori e dare un po’ di indicazioni, ma da 35 anni a 39 c’è la stessa motivazione, la stessa carica: non mi sento molto cambiato. In questa squadra magari parlo un po’ di più, perché c’è fiducia nelle mie parole, nella mia esperienza a questo livello… però la motivazione è la stessa, anche considerando che sono alla fine della mia carriera e ogni partita la vedo come una gioia, un’opportunità.”