LA GRIGLIA DI CHARLIE RECALCATI: “LA GERMANI PARTE DAL QUINTO POSTO”

“Brescia può confermarsi, ma sarà difficile possa alzare ulteriormente l’asticella in campionato”

Brescia. Alla vigilia della partenza del campionato, ci siamo fatti aiutare da Charlie Recalcati, un mito vivente della pallacanestro italiana, a stilare la griglia di partenza. Ecco l’analisi dell’ex ct della Nazionale azzurra, attuale assistente senior di Gianmarco Pozzecco.

Charlie Recalcati

Favorite: Milano, Virtus Bologna.

“Per come si sono delineate le situazioni societarie degli ultimi anni e le ambizioni dei due club, direi che è impossibile non mettere Milano e Virtus in prima fila: dovrebbero giocarsi ancora lo scudetto come successo nelle ultime due stagioni. Quest’anno anche la Virtus partecipa all’Eurolega, che impone la costruzione di un roster attrezzato per arrivare in fondo: per fare ciò serve una squadra ricca dal punto di vista del numero e del valore dei giocatori. E’ necessario per mettersi al riparo da eventuali infortuni o cali di forma e la Virtus si è attrezzata in tal senso: a questi rischi possono essere più soggette altre squadre che facendo l’Eurocup o altre coppe possono avere roster più ridotti e rischiare di più. Detto ciò, ribadisco che Milano e Virtus Bologna sono favorite.”

L’outsider: Reyer Venezia.

“L’outsider più importante penso possa essere Venezia, basandomisu quanto visto nella sua ottima preseason: è una squadra da scoprire, che ha cambiato tanto dopo diversi anni. A mio avviso, ha rinnovato bene: certo, ha perso giocatori importanti come Tonut, Daye o Stone però li ha sostituiti più che adeguatamente. Vedendo il cammino fatto finora in questo precampionato li metto come prima outsider e rivale di Milano e Virtus Bologna.”

Le squadre in grado di confermarsi e lottare per la top 4: Bertram Derthona, Germani Brescia, Dinamo Sassari

“Tra le conferme indico Tortona e Brescia, che hanno in parte rinnovato ma sono rimaste competitive: le dobbiamo aspettare sul livello dello scorso anno, quando giocarono un campionato di vertice e un finale di stagione in cui si dimostrarono avversarie insidiose. Per il finale di stagione sarà importante la posizione in classifica perché possano avere una buona griglia di playoff. Poi ci metto Sassari, per esperienza ed abitudine: è una squadra che ha la post-season nel DNA ed è abituata a certi palcoscenici. Penso che le prime 6 in campionato siano queste squadre: dopo Milano e Virtus ci sono le quattro squadre citate in precedenza, con la Reyer leggermente favorita sulle altre tre”.

Lotta playoff: Reggio Emilia, Trento, Pesaro, Brindisi. 

“Difficile immaginare il resto della griglia: la lotta per gli ultimi posti dei playoff spesso si intreccia fino alla fine con la lotta per non retrocedere. Sappiamo che la classifica può essere molto corta nel mezzo e fare previsioni è difficile: anche perché le squadre si rinnovano ogni anno e quello che si vede la stagione precedente non sempre può essere preso come riferimento. Ci sono tante realtà che devono ancora essere scoperte: faccio i nomi di Trevisoe Pesaro, per citarne un paio. Mi aspetto che abbiano ambizioni da playoff Reggio Emilia e Trento: non potrebbero essere considerate sorprese se arrivassero in quelle posizioni. Nomino anche Pesaro e Brindisi in questo senso, ma è molto difficile fare previsioni su quello che succederà in mezzo alla classifica”.

Possibile sorpresa: Varese (e neopromosse). 

“Riguardo la squadra che potrebbe essere una sorpresa, faccio il nome di Varese: hanno abbracciato una strategia e una programmazione innovativa. Penso, ad esempio, alla costruzione del roster e alla tipologia di gioco, che potrebbero essere una novità. Vediamo se questa politica nella scelta della squadra e nel valutare i giocatori in stile “americano”, diciamo così, saprà produrre dei risultati interessanti. Poi ci sono da tenere d’occhio le neopromosse, che ci hanno spesso abituato a stagioni sopra le righe e ad essere delle sorprese: magari tra Verona e Scafati do più fiducia a Verona, ma è difficile dire con certezza chi potrebbe essere la sorpresa… Ci sono diverse variabili che possono farci pensare ad una neopromossa oppure a Varese. E’ chiaro che come “squadra rivelazione” non posso metterci Reggio Emilia, Trento o le altre squadre che abbiamo già nominato nel caso arrivassero ai playoff: sono squadre che mi aspetto possano giocarsi determinate opportunità”.

Anche considerando le ambizioni europee delle squadre di vertice, pensa che il livello del campionato si stia alzando?

“Le premesse perché il livello del campionato si alzi ci sono tutte: ci sono alcune squadre che hanno ambizioni importanti nelle coppe a cui prenderanno parte. L’altro lato della medaglia sarà il dover affrontare il doppio impegno, che rende la loro una stagione faticosa, sia per la squadra che per la società. Alcune squadre che non hanno un roster organizzato come quelli di Virtus e di Milano dovranno adattarsi: in particolare, Trento e Reggio che non hanno una formazione lunghissima avranno impegni “pesanti” davanti a loro e vedremo come reagiranno”.

Brescia può eguagliare il percorso in regular season dello scorso anno?

“Brescia può essere sicuramente una conferma: penso che sia difficile alzare ancora il tiro in campionato. L’anno scorso la Germani ha giocato una stagione eccezionale e migliorare ancora di più è difficile: chiaramente va fatta la distinzione tra il percorso in stagione regolare e quello che si produce nei playoff. Credo che tutti i tifosi bresciani si auspichino una stagione regolare come quella dell’anno scorso e un cammino migliore nella post-season: potenzialmente è fattibile ma dipenderà molto dalle avversarie”.

Un’ultima domanda, seppur non inerente al prossimo campionato: come giudica il percorso dell’Italbasket agli Europei, lei che ha fatto parte dello staff tecnico?

“Dico quello che ho detto ai giocatori e allo staff dopo la partita con la Francia: non può essere una partita negativa a cambiare il giudizio di un percorso molto lungo. Il bilancio finale non può che essere positivo, per il lavoro fatto e l’impegno dei giocatori: tutti avremmo voluto battere la Francia e ottenere un risultato migliore, ma questo non può intaccare quello che è stato fatto di buono”.