Dopo un’estate difficile, tra il taglio in azzurro e un infortunio che gli ha fatto saltare gran parte della preparazione, l’italo-americano è stato grande protagonista nel match di Milano
Brescia. Analizzando il tabellino della partita di domenica scorsa tra Olimpia Milano e Leonessa Brescia balza subito all’occhio la prestazione di un giocatore in particolare: 19 punti, con 5/8 da due e 2/4 da tre, 2 palloni recuperati, un assist, 3 falli subiti e un plus/minus di +10, il migliore di tutta la Leonessa. Il tutto in soli 23 minuti giocati. Sono i numeri che testimoniano la grande partita di John Petrucelli. Ciononostante, la gara del nativo di Hicksville non può essere riassunta solo dalle cifre. Per tutto il tempo in cui è stato in campo, infatti, Petrucelli ha garantito un livello di gioco, singolo e di squadra, altissimo.
Agente speciale. Delegato da coach Magro alla pressione iniziale sul portatore di palla avversario, John è spesso riuscito, con l’aiuto dei compagni, ad indirizzare gli attacchi di Milano su binari scomodi, costringendo la squadra di Messina a tiri difficili e a palle perse. Non è un caso, d’altronde, che il parziale che ha permesso a Milano di rientrare nei primi minuti del 4° periodo sia arrivato quando il numero 11 della Germani era seduto a rifiatare in panchina. Con lui sul parquet, dicevamo, l’intera squadra ha brillato su entrambi i lati del campo. Petrucelli, infatti, sta diventando sempre più leader a tutto tondo, trasformandosi, come confermato dal suo allenatore, da 3&D player a efficace arma offensiva in diverse situazioni, pur restando il miglior difensore della squadra, capace di cambiare e difendere su più ruoli, anche su giocatori di taglia fisica a lui superiori. Non dovremo quindi sorprenderci se, nel corso della stagione, vedremo spesso l’italo-americano come miglior marcatore della Germani. In ogni caso, quando ciò dovesse succedere, non sarà certo per un eccesso di tiri tentati o per egoismo: Petrucelli resta un giocatore generoso ma di carattere, che pone gli interessi della squadra prima delle gioie personali. E pazienza se il classe ’92 ha sbagliato il tiro della vittoria, senza il suo apporto Brescia non avrebbe potuto giocarsi l’opportunità di vincere in casa dell’Olimpia.
Più forte di tutto. Non dimentichiamoci poi le difficoltà che ha dovuto superare negli ultimi mesi, dopo un’estate lunga e intensa, fatti di alti e bassi. Petrucelli è diventato ufficialmente italiano a giugno ed è stato convocato in nazionale per il raduno di Pinzolo; con gli azzurri ha disputato ottime partite ogni qualvolta è stato chiamato in causa, inserendosi alla perfezione nel gruppo di Pozzecco. Ciò non è però bastato a garantirgli un posto per l’Europeo, vista la grande concorrenza nel ruolo e la pesante etichetta di ultimo arrivato che sicuramente ha inciso nella scelta finale del Poz. Il dispendio fisico e mentale non deve esser stato indifferente e questo ha inciso inevitabilmente anche sulla preparazione estiva con Brescia. L’ala biancoblù, infatti, è stata martoriata da un infortunio muscolare che l’ha tenuta ai box praticamente per tutta la pre-season. La prestazione di domenica, calata in questo contesto, rende a maggior ragione l’idea del tipo di giocatore che potremo ammirare nel corso della stagione e questo non può che rendere estremamente fiduciosi i membri dello staff tecnico, il patron Ferrari e tutti i tifosi della Germani.
Andrea Cugola