Germani sconfitta in casa da Pesaro che s’impone con un buzzer beater. E’ già il terzo ko di un solo punto. Prestazione difensiva gravemente insufficiente
Brescia. La Germani e i suoi tifosi masticano ancora amaro, alla terza sconfitta in campionato con solo un punto di scarto: la Carpegna Prosciutto passa al PalaLeonessa con il punteggio di 97-98 grazie alla tripla di tabella sulla sirena di Cheatham. Ha un sapore diverso questa sconfitta, più sgradevole rispetto a quello di Milano e Brindisi per tanti motivi: intanto perché arriva in casa, ma soprattutto perché si poteva e doveva far meglio, nonostante la prova balistica impressionante di Pesaro (15/27 da 3). La (breve) conferenza stampa post-partita di coach Magro spiega tutto quello che si deve spiegare: Brescia ha giocato una partita tremendamente sottotono ed è stata impresentabile nella metà campo difensiva. Il trionfo di Ulm sembra molto più lontano delle 72 ore effettivamente trascorse…
Un lampo nel primo quarto, poi sempre ad inseguire. Il vantaggio accumulato nella prima frazione è stato subito dilapidato, senza mai far scendere gli avversari sotto i 20 punti segnati per quarto. Nel primo tempo hanno imperversato Kravic prima, Visconti nel mezzo e Rhakman poi: la Germani non ha mai trovato il modo di stringere le maglie in difesa e raffreddare le bocche da fuoco marchigiane, concludendo il primo tempo sul 46-49 e con gli ospiti oltre il 60% da 3 punti. Anzi, ha concesso addirittura 3 giochi da 4 punti: sintomo del ritardo in marcatura e della disattenzione. In attacco anche Brescia tira bene da 3 punti e sfrutta le penetrazioni di Petrucelli, ma con il passare dei minuti calano vertiginosamente le opzioni dell’attacco di Magro: da questo punto di vista la Germani ha eliminato in una sola sera tutti i progressi corali visti nelle ultime uscite. Nel terzo e nell’ultimo quarto non arriva la reazione sperata: sempre sotto, seppur di poche lunghezze, Brescia resta lì con le prodezze offensive di Della Valle e l’energia di Odiase. I 4 liberi concessi ad ADV negli ultimi 2 minuti spostano un po’ l’inerzia, ma l’ultimo tiro spegne il PalaLeonessa: Cheatham, che chiude con 27 punti dalla panchina, manda a bersaglio un tiro impossibile. Non bastano 4 lunghi messi in campo da Magro nell’ultima azione con l’obbiettivo di non lasciare spazio per il tiro da 3: “Ball don’t lie”, nemmeno stavolta.

Poche soluzioni nei momenti più importanti. Petrucelli (17 punti) nel primo tempo, Della Valle (che chiude con 28) e Odiase nel secondo, poi poco altro in attacco: dov’è la voglia di incidere che dovrebbe essere propria della second unit in queste occasioni di LBA? Com’è possibile che Caupain, dopo aver giocato 40 minuti a Ulm meno di 72 ore prima, debba rimanere in campo ancora per 30 giri di lancette e smazzare 12 assist senza che basti? I punti della panchina sono 31, i totali della squadra sono 97: oggi doveva farsi valere il fattore “profondità”, contro una squadra che ha ruotato in 8. Massinburg e Cournooh nettamente insufficienti nella metà campo offensiva, portano ancora agli straordinari Caupain e Della Valle. E a queste mancanze offensive si sommano le ingenuità, tra cui i tanti tiri liberi concessi scioccamente a rimbalzo, e il fatto di non attaccare sufficientemente giocatori con problemi di falli come Cheatham, che trascorre in campo una vita con 4 penalità sul groppone; eppure, rimane in partita e mette la tripla decisiva (il destino…).

Martedì l’occasione di rialzarsi. Anche nella voce palle perse troviamo traccia dell’insufficiente pressione di Brescia: dopo 15 minuti Pesaro è già a quota 10, a fine partita saranno solo 14, a fronte di 19 assist. Troppa libertà concessa ai pesaresi, tra l’altro in totale emergenza nel ruolo di play: con Tambone assente Moretti è costretto a giocare 36 minuti prendendosi tantissime responsabilità, eppure lo sforzo porta alla vittoria. Non basta la supremazia bresciana a rimbalzo (36-26): quello di stasera è un bel passo indietro. Ne capiteranno altri in una stagione così lunga, eppure essere con un record negativo in campionato (2-3) e sfoderare una prestazione del genere dopo l’impresa di Ulm fa abbastanza male: con Bourg-en-Bresse ci sarà la possibilità di riscattarsi ma l’atteggiamento dovrà essere diverso per fermare una squadra da 3 vittorie e 0 sconfitte in queste prime uscite di Eurocup.
