MAGRO: “PER VINCERE A VERONA DOVREMO ESSERE COSTANTI 40’, NON COME CON TRENTO. I TIFOSI CI AIUTERANNO”

“Per noi è importante avere 500 persone al seguito, con Badalona ci tenevamo a vincere anche per la gente dopo la sconfitta con la Dolomiti Energia. Ci aspetta un match molto difficile. Intanto stiamo dimostrando di poter competere con tutti anche in Europa”

San Zeno Naviglio. Nella consueta conferenza prepartita del venerdì nella sede della Germani Pallacanestro Brescia, coach Alessandro Magro ha presentato la gara che attende la sua squadra, domenica sera, ore 20:00 a Verona.

“Sarà una domenica importante per la nostra classifica: dobbiamo giocare una partita di grande intensità, partendo dall’approccio, con una continuità distribuita su tutti i 40 minuti, cosa che non abbiamo fatto contro Trento. Vincendo riusciremmo a raggiungere il primo obiettivo stagionale, ovvero le Final Eight di Coppa Italia. Siamo in un momento di fiducia, dopo la bella vittoria ottenuta in Eurocup e il ritorno di Nikolic. Domenica non sarà facile, la Tezenis è una squadra ben allenata, con un buon mix di giocatori esperti e italiani di assoluto valore, che stanno vivendo un ottimo momento di forma. Sappiamo, però, che a Verona non saremo soli, visto che ci sarà un nutrito gruppo di tifosi bresciani a sostenerci.”

La vittoria con Badalona ridefinisce meglio il valore e l’identità della squadra?

“Quando batti questo tipo di squadre è normale che il livello di fiducia e consapevolezza si alzi, ma non è la prima volta che la mia squadra dà prova di poter competere. Quando siamo al completo siamo sempre riusciti a giocarcela contro tutti fino alla fine. A volte siamo riusciti a competere anche quando non eravamo al completo e questo non è affatto scontato, soprattutto in Eurocup. Questa è la dimostrazione che Brescia vuole provare a lottare per diventare tra le migliori squadre, anche in Europa. Abbiamo superato dei momenti complicati e ora stiamo trovando i giusti equilibri per poterci giocare le nostre carte nelle due competizioni”.

Come sta la squadra in vista di domenica?

“La partita di Badalona è stata molto dura e ne siamo usciti un po’ ammaccati. Ieri ci siamo allenati a ranghi ridotti, per poter dare a tutti la possibilità di recuperare. Il calendario, dopo la partita di Verona, è fittissimo e ricco di impegni, non possiamo rischiare di perdere un giocatore per più partite. Sicuramente per domenica non saremo al 100%, la mattina stessa deciderò chi tenere fuori nel turnover degli stranieri, in base alle condizioni dei giocatori.”

Sono attesi circa 500 bresciani a Verona, è un momento in cui sentite particolarmente la vicinanza dei vostri tifosi?

“Assolutamente sì. Con Trento, il contesto della partita fuori dal campo è stato bellissimo. È quello che i giocatori vorrebbero sempre vedere e colgo l’occasione per ringraziare pubblicamente il nostro pubblico, perdere quella gara ci ha lasciato particolarmente l’amaro in bocca. Volevamo dare una grande gioia a tutta la nostra gente. Anche contro Badalona, nonostante fosse una gara infrasettimanale, abbiamo avuto una risposta importante da parte del pubblico. Mi auguro che ciò possa ripetersi anche in futuro, per supportare una squadra che ha sempre dimostrato il suo impegno e per condividere, insieme, altre grandi emozioni. Brescia è una terra che ha grande passione per il basket, sarebbe bello trovare il modo di avere costantemente 4000 o 5000 persone al palazzo.”

Come giudichi le ultime prestazioni di David Moss, che ultimamente è stato chiamato in causa per diversi minuti e qual è la sua importanza per questo gruppo?

“David è un pilastro di questo spogliatoio, un leader, ora meno silenzioso di quello che era. Adesso la sua voce si fa sentire sia prima che dopo le partite e tutti i compagni gli riconoscono questo ruolo. Le sue prestazioni sono state facilitate dalla pausa, durante la quale è riuscito a recuperare a dovere. Quando ha tempo per recuperare le energie è un giocatore difficilmente sostituibile per quello che riesce a fare in campo, che è sempre quello di cui la squadra ha bisogno. È un esempio per tutti, cerchiamo di preservarlo il più possibile.”

Cosa pensi delle prestazioni offerte dagli arbitri nelle ultime settimane e cosa può fare il movimento, nel suo insieme, per aiutare una classe arbitrale che pare un po’ in difficoltà?

“Sicuramente serve pazienza, ma capisco che a volte può non bastare. Le squadre fanno investimenti e si aspettano che tutte le categorie vadano alla stessa velocità. Il livello di gioco in Italia si è alzato, grazie alle due locomotive Milano e Bologna e poi a tutte le altre che provano ad adeguarsi. In questo momento il naso storto ce l’hanno tutti, sia le squadre che vincono, che quelle che perdono. Qualche domanda ce la dobbiamo fare. Nel breve termine c’è la necessità di un interscambio più costante con la classe arbitrale, per cercare di trovare dei punti di contatto tra le richieste di allenatori e giocatori e il loro modo di regolamentare le partite. Detto questo, so benissimo che arbitrare non è facile e i problemi li vediamo anche in Eurolega.”