Eurocup: la Germani crolla nell’ultimo quarto dopo aver dato l’idea di poter vincere in casa del Prometey, che domina nella lotta a rimbalzo. Scendono a due i punti di vantaggio sul nono posto
Riga. La semplicità con cui la Germani perde (forse dovremmo scrivere: regala) certe partite sta cominciando a diventare disarmante. Per non dire fastidiosa. A Riga con il Prometey viene aggiornato l’archivio di una stagione che non vorremmo dovesse passare alla storia come quella dei rimpianti. Vincendo, gli uomini di Magro si sarebbero ritrovati al terzo posto e invece sono scivolati dal sesto al settimo nel girone A di Eurocup dove ora il vantaggio sul nono posto è nuovamente solo di una vittoria.
La chiave. L’asfaltata a rimbalzo (46-29) non può essere spiegata solo con la presenza tra gli avversari del gigante Balvin (217 cm e 10 carambole alla fine), anche perchè a far male al cuore sono solo i due offensivi conquistati dai biancoazzurri. Non è accettabile. Il rimbalzo è anche e soprattutto una questione di voglia e di cuore, non è detto che uno più alto debba sempre e comunque arrivarci per primo, un rimbalzo può essere anche preda del “piccolo”, basta avere la determinazione feroce per arrivare su quello che piove dal cielo. E poi non si può non riuscire a punire una squadra che gioca senza il fattore campo e all’intervallo sta tirando con il 31% da 2 e il 19% da 3 come accaduto al Prometey. Ecco, stavolta non siamo proprio d’accordo con Magro. Il coach della Germani dice che la sua squadra ha giocato un buon primo tempo e invece noi pensiamo che proprio nei primi 20’ sono stati scialati questi due punti che tanto bene avrebbero fatto alla classifica in chiave Top 16. Se vai infatti al riposo lungo con soli quattro punti di vantaggio (31-35) contro un Prometey che era normale non potesse continuare a tirare in quel modo (al netto di tante buone difese dei biancoblù, ci sono stati errori puerili degli ucraini) ci sta che se poi non alzi il livello del gioco gli altri escano dalla mediocrità e tu rimanga a bocca asciutta.

Il match. Già nel primo quarto, Moss e compagni potevano ottenere qualcosa in più del 15-19 anche perchè si stavano passando bene la palla (già 7 giocatori a segno) e Prometey era 5/18 dal campo. Quando Brescia si è ritrovata 27-35 al 18’ con un Della Valle già da doppia cifra, anziché azzannare la preda, la Germani si è accontentata e l’approccio del terzo quarto è stato quantomeno rivedibile: 40-37 con un 13-2 dei “casalinghi” sempre più dominanti nel pitturato e nel procacciarsi secondi e terzi tiri conquistando rimbalzi su rimbalzi. Il 7-0 di Brescia ha illuso che l’inerzia stesse viaggiando in favore dei viaggianti (45-48), ma a decidere il match è stato l’inizio dell’ultimo quarto quando gli ucraini sono volati sul 68-58 poi ritoccato nel 71-59. Titoli di coda in anticipo perchè da quel momento (e mancavano ancora più di 5’ alla fine) non c’è stata mai la sensazione che la partita potesse tornare in equilibrio.
Sciupata così una seratona di Della Valle da 20 punti, un secondo tempo orgoglioso di Massinburg e i bei segnali di Akele. Tra gli assenti ingiustificati Gabriel, l’Odiase del secondo tempo (Cobbins ha almeno lottato a rimbalzo) e un Taylor che metterebbe quasi tenerezza se non fosse che non siamo all’oratorio e non si gioca per prendere semplicemente una bambolina alla pesca di beneficienza.
Ora due gare al PalaLeonessa, tra campionato ed Eurocup: domenica Treviso, mercoledi prossimo Ulm. Incroci fondamentali. Basta regali, please.
EUROCUP, GIRONE A: SECONDA GIORNATA DI RITORNO, UNDICESIMA
Bourg en Bresse-Venezia 86-79
Joventut Badalona-Bursaspor 83-82
Prometey-GERMANI BRESCIA 79-72
Ulm-Lietkabelis 78-69
Olimpia Lubiana-Cluj Napoca 80-88
CLASSIFICA (PUNTI E DIFFERENZA CANESTRI)
Bourg en Bresse 16 (+23)
Joventut 14 (+36)
Prometey 14 (+24)
Venezia 12 (+48)
Bursaspor 12 (+5)
Ulm 12 (-38)
GERMANI BRESCIA 10 (+23)
Cluj Napoca 8 (-16)
Lietkabelis 8 (-40)
Olimpia Lubiana 4 (-65)