GERMANI, ECCO COSA NON VA

L’analisi del momento di crisi nel quale è piombata la squadra Magro: da un attacco troppo dipendente da Della Valle a Odiase che non sa farsi sentire passando per Massinburg altalenante e Taylor ancora oggetto misterioso

Brescia. Record negativo in entrambe le competizioni, 4 sconfitte nelle ultime 5 partite e solo due punti di margine sulla zona retrocessione: per la Germani il mese di gennaio è un momento di vera crisi, in cui poche cose sembrano girare per il verso giusto. Proviamo ad analizzare alcuni fattori di questi risultati deludenti. 

Mancanza di gerarchie. Della Valle è la fiamma nella metà campo offensiva che tiene in vita l’attacco della Germani, Gabriel il leader con esperienza che si prende tante responsabilità nei momenti difficili e prova a scuotere i suoi compagni. Oltre a questi due leader, però, le gerarchie non sembrano essere chiare. In estate l’intenzione era quella di creare una squadra “doppia”, in grado di affrontare campionato ed Eurocup: il risultato però sembra un roster con pochi punti di riferimento, che nei momenti di maggiore difficoltà spesso abbassa la testa, perde la bussola e condivide meno il pallone. Certo, parlando di un’ipotetica mancanza di gerarchie le assenze di Petrucelli e Caupain pesano come macigni: ma non possono essere giustificazioni sufficienti, ad un paio di mesi di distanza dai loro infortuni. 

Il contributo dalla panchina. La partita con Treviso mostra, forse addirittura esageratamente, la differenza tra il contributo dei titolari e quello della panchina: il plus/minus di tutti i giocatori di Brescia della second unit è negativo (ad eccezione del +2 di Massinburg), così come il bilancio dello starting five è più che positivo, con l’unica eccezione data dal blando -3 di Moss. Nelle ultime settimane quando lo starting five esce dal campo la luce inizia a spegnersi, almeno nella metà campo d’attacco. Questo è dovuto sicuramente alle caratteristiche dei giocatori: Akele, ad esempio, apre il campo meno di quanto possa fare Gabriel e l’assenza di Della Valle sposta gli equilibri. Ma alcuni giocatori sono troppo sottotono e per analizzare le loro prestazioni ci serviamo di alcuni numeri.

MassinburgAkele e Taylor: in attacco serve di più. C.J.Massinburg continua a essere sotto accusa: nelle due competizioni tira complessivamente con il 31% dal campo, facendo registrare più palle perse (1.9) che assist (1.7). Il suo Net Rating (che misura l’efficienza di Brescia nelle due metà campo su 100 possessi quando il giocatore in questione è in campo) è di -4, quando è in panchina invece è +5.1: uno scarto notevole. Sicuramente influiscono le prestazioni degli altri 4 con cui condivide il campo: il già citato Akele fa ancora più fatica in attacco, con il 39% al tiro e il 30% da 3 punti in LBA e i dati che peggiorano sensibilmente se riferiti anche all’Eurocup. Infine, Ryan Taylor: 4.7 punti di media, errori difensivi inquantificabili e presenza offensiva quasi nulla. Negli 85 minuti che ha giocato in totale in LBA la Germani ha pagato complessivamente 28 punti agli avversari: nei 43 minuti totali in cui ha giocato insieme a Massinburg il differenziale tra punti segnati e punti subiti su 100 possessi della squadra è un -46 quasi da record. Statistiche avanzate, la cui insostenibilità non è però difficile da comprendere.

La lotta a rimbalzo. Attenzione anche alla lotta sotto canestro perché nelle ultime 5 partite in LBA Brescia non è andata sotto solo contro Trento: con l’infortunio di Cobbins serve uno sforzo maggiore degli altri lunghi. Burns sta rispondendo tutto sommato positivamente, mentre Odiase non convince: Jantunen e Cooke (non proprio due lunghi di primissimo livello) hanno letteralmente banchettato sotto canestro, con l’ex Oldenburg in grandissima difficoltà a contenerli. Non è la prima volta in stagione in cui Tai fa un po’ la parte del “cervo in tangenziale” nel pitturato: non gli si chiedono giocate spettacolari in attacco (a parte qualche “roll” con i tempi giusti), ma di farsi almeno sentire in area con più continuità.

Le difficoltà mentali della squadra. A parte tutte le analisi tattiche e statistiche, la squadra è chiaramente in un momento di difficoltà dal punto di vista mentale: alla Germani non riescono tante cose semplici, come evidenziato bene dalle ultime due rimesse contro la NutriBullet. Magro non vede presunzione nelle prestazioni dei propri giocatori, ma di punti per strada contro le “piccole” ne sono stati persi un po’ troppi: per uscire dal tunnel e tornare a vedere la luce serve fare risultati contro Ulm, Varese, Bourg e Virtus Bologna. Non proprio squadre di basso livello, ma d’altronde quelle più modeste sono già state affrontate, con fortune alterne, nelle ultime settimane…

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