Brescia avanti nei primi due quarti (con un massimo anche di nove punti), gara poi in equilibrio fino al 33′ quando Pesaro brekka e si prende la vittoria. Nella corsa salvezza si rilancia anche Reggio Emilia, questa domenica impegnate le altre dirette concorrenti e domenica prossima al PalaLeonessa arrivano i tricolori di Milano
Pesaro. Chi si era illuso che la larga vittoria su una Trieste presentatasi a Brescia in disarmo (e non a caso battuta anche questo sabato sera in casa da Reggio Emilia) probabilmente non ha ancora capito quali sono i reali problemi di questa Germani. Che rimane una bella che non balla, se non quando e con chi decide lei. A Pesaro si materializza l’ottava sconfitta nelle ultime nove partite di campionato e doversi mettere adesso davanti ai teleschermi per gufare Verona, Napoli e Scafati non era francamente quello che ci si aspettava di dover fare a otto giornate dalla fine del campionato. La classifica resta preoccupante, ed è acuita dalla succitata vittoria di Reggio Emilia che aggancia a quota 14 le tre squadre che scenderanno in campo questa domenica e verso la quali sarà umano buttare un occhio, nella speranza che non vincano. Altrimenti i 16 punti in classifica della Germani sembreranno anche minori di quanto già non siano.

La partita. L’approccio è stato buono. Brescia avanti 8-13 (7 di Petrucelli e 6 di Della Valle) e massimo vantaggio del primo quarto sul 14-20. In vantaggio 18-22 al mini intervallo, la Germani ha allungato a inizio secondo quarto fino al suo massimo del match: 20-29 con 4/8 da 3. Come già accaduto tante volte quest’anno, anzichè azzannare il match, Moss e compagni hanno lasciato in partita gli avversari (29-30 con la prima bomba di serata marchigiana firmata Cheatman), li hanno visti mettere il naso avanti (35-34) dopo il 4-2 d’inizio match, ma si sono ripresi un mini vantaggio al 20′: 35-37. Il terzo quarto è stato all’insegna dell’equilibrio: massimo vantaggio Pesaro sul 47-41, ribaltamento bresciano sul 55-56 e 59 pari al 30′. Fino al 66-65 del 33′ tutto era ancora fattibile, ma dalla tripla del possibile sorpasso sbagliata da Massinburg si è passati in un amen al 77-65. Un 11-0 per la Carpegna, che ha deciso il match. Nel garbage time degli ultimi 4′ gli uomini di Repesa hanno toccato anche il +18 (86-68) prima che la Germani salvasse almeno un briciolo di dignità.

L’analisi. Spazzate via anche le ultimissime illusioni di play off, alla Germani non resta che lottare per non retrocedere. Anche se “questa parola a Brescia non si dovrebbe mai sentire” per citare Laquintana (a proposito: perchè è rimasto seduto 40′ dopo la buona prestazione con Trieste?) tanto vale entrare definitivamente in questa modalità e non fare troppi gli schizzinosi. Si è rilanciata anche Reggio Emilia e due squadre devono pur abbandonare questo campionato. La gara in terra marchigiana ha ribadito che se non segnano Della Valle e Petrucelli, visto che Gabriel non sta andando oltre prestazioni appena sufficienti, si fa dura, durissima. Il coinvolgimento dei lunghi resta un rebus così come le prestazioni troppo altalenanti di Massinburg (negativissimo stasera). E non bastano un po’ di minuti di buona difesa. Anche perchè la coperta è corta e se chiudi su giocatori di nome poi spunta pur sempre un Tambone (12 nell’ultimo quarto) che ti castiga. Quella coperta va allungata. Fin che si è in tempo. Anche perchè domenica al PalaLeonessa arriva Milano e poi ci saranno due scontri diretti fondamentali: a Napoli e in casa con Verona. C’è qualità in squadra, ma se non emerge bisogna chiedersi il perchè e soprattutto farla uscire. Prima che sia troppo tardi.
