L’allenatore della Germani commenta la sconfitta di Pesaro: “Troppi liberi sbagliati, come fossero palle perse. Non credo che la mia squadra sia arrogante, ma dobbiamo sapere che ci giochiamo la stagione su campi caldi”
Pesaro. In sala stampa Alessandro Magro commenta la sconfitta con obiettività: “Sconfitta sicuramente difficile da digerire, volevamo vincere e dovevamo farlo soprattutto per il discorso classifica. Non abbiamo colto la possibilità di prendere una distanza dal basso della classifica. E’ una sconfitta per noi che ha un peso. Dobbiamo avere la consapevolezza che ci giocheremo tutte le nostre chances su campi così: abbiamo Reggio Emilia, andiamo a Napoli, a Scafati, e avremo Verona in casa. Campi corretti, ma caldi e ci vuole mentalità, testa cuore e il resto mettetelo voi! Credo che abbiamo approcciato la partita nel modo corretto ma non trovando soluzioni e non riuscendo a mettere punti sul tabellino a causa di alcune leziosità. La nostra percentuale ai tiri liberi incide su quel trend, e mi riferisco al +18 toccato da Pesaro, perché li sbagli ed è come se avessi fatto una palla persa. Da questo punto di vista dobbiamo essere più capaci di essere più mentalmente pronti in questi momenti. Siamo stati a contatto col break e contro break fino alla fine del terzo quarto ma poi Pesaro ha trovato un filotto di canestri da cui siamo difficilmente rientrati e abbiamo speso falli. Quando la partita è scappata c’è stato un livello di nervosismo troppo elevato, Kenny che fa il quinto fallo e lascia la squadra, un fallo spalle a canestro su Austin Daye e loro poi hanno segnato. La sfortuna e anche la nostra fortuna è che domani ci troviamo ancora in palestra. Serve una grande voglia di fare l’impresa con Milano e servono tutti i giocatori. La mia squadra non credo sia stata arrogante, è entrata in campo umile: loro sono la seconda forza del campionato in attacco e, Coppa Italia a parte, stasera l’hanno dimostrato quindi complimenti a Pesaro”.
A cosa è dovuto il break che ha spaccato la partita?
“Alla loro capacità di correre in transizione. Per tanti minuti abbiamo retto un buon livello difensivo a metà campo. Il problema nasce dal break che hanno fatto nella loro capacità di correre e prendersi tiri buoni in transizione che hanno segnato. Non credo che la nostra partita difensiva sia stata insufficiente o ci sia stato un calo mentale, credo che molto sia dipeso dalla loro capacità di ripartire dai nostri errori”.
Si può parlare di energia totalmente diversa? Si è avuta l’impressione che Brescia fosse a zero mentre quella degli avversari nettamente più avanti…
“Quando prendi fiducia si alza anche il livello di energia. Credo che la volontà di pressare gli esterni fosse alta per entrambe le squadre. Non è stato nemmeno facile arbitrare una partita così, ogni azione poteva essere un fallo. La differenza è stata in quella capacità di correre approfittando dei nostri errori”.
Non crede che avete preso pochi rimbalzi in generale per una squadra come la vostra che di solito si distingue per il contrario e per la qualità difensiva?
“I lunghi di Pesaro hanno fatto un buonissimo lavoro. Noi siamo stati un po’ più deficitari”.