Brescia. Fu una notizia choccante, di quelle che ti arrivano tra capo e collo, dopo le quali ti senti davvero più solo, come se avessi persi l’amico di sempre.
Il 24 marzo 2018 ci lasciava il più forte giocatore bresciano di tutti i tempi. Marco Solfrini, quel giorno a Parma per lavoro, veniva colpito da un malore che gli risultava fatale. A 60 anni compiuti da un paio di mesi, Solfrini spiccò uno dei suoi voli, ma stavolta verso il canestro più alto, quello dove nessuno voleva vederlo arrivare. In diciassette anni tra i professionisti ha indossato le maglie di Brescia (dove poi è tornato a fine carriera anche in serie B), Udine, Roma, Fabriano e Siena. Il Doctor J italiano, soprannominato così per le sue lunghe leve e la sua facilità nell’andare a schiacciare che ricordavano la star di Philadelphia Julius Erving, ha vinto con il Bancoroma uno Scudetto, una Coppa dei Campioni, una Coppa Intercontinentale, una Coppa Korac e con l’Italia un argento alle Olimpiadi di Mosca nel 1980. Con la Pinti Inox ottenne una storica promozione in serie A1. E’ stato inoltre dirigente del Basket Brescia Leonessa ripartito dalla A Dilettanti nel 2009 e che ha ottenuto il doppio salto fino a diventare l’attuale Germani Pallacanestro Brescia.
Cinque anni dopo Marcone è sempre nel cuore degli appassionati di basket. Bresciani e non.
