BESTIA NERA (DIS)UMANA

La Germani perde per la quarta volta su quattro in stagione con l’Umana Reyer Venezia e spreca un’occasione per fare un passo verso i play off. Il match gira sul 54-48 con un antisportivo a Cobbins che i lagunari sfruttano al meglio. Nel finale Brescia non sfrutta le ultime opportunità e viene anche penalizzata dall’arbitraggio. Tre giornate alla fine, Moss e compagni non possono più sbagliare nulla. Domenica a Reggio Emilia

Brescia. Una prestazione a singulti, di tentativi repressi. Materiale per lettini da psicanalisti dello sport. La Germani lascia per strada la possibilità di staccare Pesaro e agganciare Trento, si insomma di fare un concreto passo verso i play off. A tre giornate dalla fine della regular season, per Brescia è ancora tutto come prima, anzi c’è una giornata in meno e gli uomini di Magro non possono contare solo sulle proprie forze, ma devono continuare a gufare sperando che le dirette concorrenti perdano altri punti come in questo turno infrasettimanale non sfruttato dai biancoblù.

Una schiacciata di Gabriel

Il match. L’Umana Reyer Venezia si conferma la bestia nera stagionale di Moss e compagni. Quattro vittorie su quattro tra campionato ed Eurocup per i lagunari. Eppure stavolta sembrava davvero fattibile per la Germani. Partita 0-6, Brescia ha piazzato un controbreak di 9-6, ha preso un + 6 sul 14-8, nel secondo quarto è andata a + 8 (32-24) e pure avanti in doppia cifra (41-31), ma già quell’ 8-0 preso prima dell’intervallo lungo (tutto firmato Willis) aveva fatto suonare un campanello d’allarme. Non c’erano l’energia e la concentrazione dei giorni migliori. Eppure il vero episodio che ha girato l’inerzia è stato sul 54-48 di metà terzo quarto quando uno sciagurato intervento di Cobbins (piede sotto quello di Moraschini che aveva appena sganciato la tripla andata a segno) è costato un controbreak veneziano di 7-0. Da lì in poi, Brescia non è più stata capace di tornare avanti, anche se è stata encomiabile per come ha saputo risalire dal 63-71 al 72-7 (- 1′ e 12″). Nella rumba degli ultimi secondi è successo di tutto: Petrucelli ha sbagliato la tripla aperta del pari a -38″, gli arbitri ci hanno messo del loro “superandosi” nel non fischiare un fallo cercato da Della Valle a -15″ per fermare il cronometro sul 74-75. I tre fischietti avevano già fatto infuriare i 3400 del PalaLeonessa per non aver visto (o voluto vedere?) un’infrazione di campo a Tessitori e tante altre piccole, grandi cose che fanno dire: non è un periodo in cui gira bene con le fischiate dato che la Germani aveva da recriminare per lo stesso motivo già dopo la partita di Eurocup in Turchia.

Tai Odiase tra Willis e Tessitori
La Curva Nord dei tifosi biancoazzurri

La situazione. Ma non saremo certo noi a cercare alibi a una squadra che ha sofferto per tutta la partita a rimbalzo dato che, con grande onestà intellettuale, Magro e Caupain per primi nel dopo partita hanno guardato in faccia la realtà per spiegare questo ko che interrompe a quattro la serie di vittorie consecutive. Alla Germani non sono bastati i 40 punti di Gabriel e Caupain (20+20), che in due hanno segnato più della metà dei punti di tutto il gruppo biancoazzurro. Brescia ha sofferto tantissimo Spissu sull’esterno (19 punti per il tamburino sardo con 4/10 da 3), Tessitori nel pitturato (18 punti e 7 rimbalzi) e il versatile Willis (18 punti con 3/4 da 3 e 9 rimbalzi). A 120′ dalla fine, la classifica dice che la Germani è aritmeticamente salva e che può ancora chiudere non solo ottava o settima, ma anche al sesto posto dove per ora c’è Brindisi (a +4 su Moss e soci) che domenica 30 aprile sarà al PalaLeonessa per la penultima di giornata. Ma la conquista dei play off passa anche e soprattutto dai blitz di domenica prossima a Reggio Emilia e da quello di Scafati alla chiusura della regular season il 7 maggio. Certo, se con Venezia si fosse vinto ora la post season sarebbe stata qualcosa in più di un sogno.

Un antisportivo di Cobbins ha fatto girare il match
Uno dei tanti duelli di serata tra Odiase e Tessitori