CAUPAIN: “HO TEMUTO DI NON POTER PIÙ TORNARE IL GIOCATORE CHE ERO. DOMENICA VI ASPETTIAMO TUTTI AL PALALEONESSA”

Il playmaker della Germani si è confidato a “Basket Time 2.0”: “Durante il grave infortunio di quest’anno il tempo non passava più, è stata dura dover assistere alla vittoria della Coppa Italia da fuori. Con Reggio Emilia abbiamo inizialmente avvertito la pesantezza dei punti in palio, con Brindisi abbiamo bisogno dei nostri tifosi. Di Brescia mi piacciono tante cose e a tavola sono ghiotto di scialatelli e pasta al ragù”

Brescia. Ospite della puntata di “BASKET TIME 2.0”, la trasmissione del giovedì in onda su VideoBrescia Sport (canale 118 del digitale terrestre) e sulle pagine Facebook di Bresciacanestro e di Cristiano Tognoli, il play della Germani Troy Caupain racconta la sua esperienza a Brescia, l’infortunio e il suo rientro in campo.

Troy cosa pensi del caso Varese e del fatto che con la decisione della Corte d’Appello Federale e i 21 punti in classifica non possano retrocedere ma nemmeno accedere ai play off in ogni caso?

“Penso che sia una situazione frustrante per i giocatori, per lo staff, per la società. Giochi, come hanno fatto loro, un campionato eccellente e per questo gli devo fare i complimenti, con l’obiettivo dei play off scudetto e poi tutto viene vanificato. Penso che per i giocatori debba essere molto frustrante e deludente”.

Pensando alla partita di questa domenica con Reggio Emilia. Cosa ne pensi, che problematiche ci sono state? Come mai non riuscivate a fare canestro?

“Indubbiamente era una partita dalla posta in palio importantissima per entrambi. Per Reggio Emilia c’era in discussione la salvezza e loro hanno fatto una partita veramente fisici e aggressiva difensivamente. Forse ci siamo lasciati un po’ sorprendere dal loro modo difendere così asfissiante e magari eravamo anche noi un po’ irrigiditi o pensavamo troppo al peso che aveva il match. Quando poi abbiamo capito che Amedeo era nel momento giusto, abbiamo giocato per lui coi blocchi liberandolo il più possibile e passandogli il pallone”.

Troy anche a Reggio Emilia ti sei riconfermato in ottima forma dal tuo rientro dall’infortunio. Ti senti più a tuo agio adesso o prima dell’infortunio?

“L’infortunio mi aveva fatto cadere in un momento veramente brutto. Ho pensato anche il peggio ovvero di non poter tornare il giocatore che ero e poi, grazie anche al mio cane che mi ha aiutato a trascorrere le giornate più velocemente mi sono ripreso. Sono rientrato con una mentalità diversa, una visione diversa delle cose, l’infortunio mi ha decisamente fatto fare riflessioni. Devo dire che ho visto tante partite e grandi vittorie dei miei compagni da fuori, abbiamo vinto una Coppa, è stato bello, ma mai come rientrare in campo ed essere parte attiva della squadra. E’ stata dura dover stare a guardare. Il mio stato di forma è anche dovuto al fatto che avessi una grandissima voglia di tornare a giocare e dare il mio contributo e vincere perché è questo che voglio fare. Mi sento più a mio agio adesso, in questa atmosfera”.

Che connessione hai trovato con Amedeo durante l’ultimo quarto in cui lui ha preso in mano la partita e di fatto l’ha vinta?

“Durante l’ultimo quarto siamo stati più solidi difensivamente, abbiamo portato blocchi più efficaci, una volta che abbiamo capito che Amedeo era nel momento giusto, nei primi quarti magari essendo l’ex di Reggio Emilia, abbiamo lavorato per rendere lui il terminale e lui ci ha messo del suo come al solito. La vittoria è stata anche un lavoro di squadra”.

Parlate di previsioni, di incastri, di risultati rispetto agli scontri diretti dei prossimi due match nello spogliatoio, in funzione del raggiungimento dei play off?

“Ah sì ne parliamo ma è anche vero che pensiamo innanzitutto alla partita che ci aspetta domenica con Brindisi per cui tifosi, pubblico, tutta Brescia, venite al palazzetto perché vedrete una squadra che vincerà!”

Troy, pensi di dover rendere il tuo gioco un po’ più veloce al fine di dare la possibilità ai tuoi compagni di avere più secondi per andare al tiro senza avere lo stress del cronometro?

“Ci lavorerò sicuramente, ciò che mi suggerisce Marco Palumbo è interessante, per cui accolgo volentieri il suggerimento. Mi piace quando le persone si pongono con un atteggiamento costruttivo e lui mi da spunto per cui metterò in pratica”.

Rispetto al Caupain del College, come si pensa oggi il giocatore Caupain? E’ migliorato in qualcosa?

“Mi sento semplicemente più vecchio. Poi ho la stessa energia, la stessa mentalità, entro in campo per vincere. L’esperienza del College mi ha plasmato, lì mi sono reso conto di ciò che devo fare, ho acquisito e me la porto dietro. Poi mi sono migliorato nel modo di vedere le cose in campo, nel gestire il ritmo, nel pensare il gioco”.

Quando hai iniziato a giocare Troy?

“Ho iniziato a sei anni, d’estate andavo al campetto con mio zio e mio cugino e da lì ho sempre giocato”.

Chi è il tuo giocatore preferito a cui ti sei sempre ispirato?

“E’ Kevin Durant, l’ho visto quando ero piccolo e sono rimasto folgorato, è il mio giocatore preferito in assoluto”.

Sappiamo che hai un cane a cui sei molto affezionato. Che ruolo ha nella tua vita?

“Sì il mio cane, un Rotweiler femmina, che mi ha aiutato molto durante il periodo dell’infortunio a farmi trascorrere più velocemente le giornate. L’ho presa quando ero in Germania e ora sono molto legato a lei, facciamo sempre lunghe passeggiate e la adoro”.

Come definiresti Brescia in tre aggettivi?

“Molto famigliare, molto casa, e molto buon cibo; adoro gli scialatelli della Nuova Piedigrotta quando mangio fuori casa e a casa mi faccio delle gran paste al ragù”.

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