GABRIEL: “SONO RIMASTO DOPO ESSERMI CONFRONTATO CON GLI ALTRI”. PETRUCELLI: “LE TANTE CONFERME DANNO ENERGIA POSITIVA”

Kenny: “Per me non è importante essere o non essere capitano. Avremo piani partita diversi, ma ci portiamo dietro anche il tanto lavoro dell’anno scorso”. John: “I tre nuovi si stanno integrando benissimo. Io mi dividerò tra attacco e difesa”

Brescia. Due giocatori fondamentali in entrambe le metà campo e titolari fin dall’inizio del progetto di Pallacanestro Brescia targato Magro-De Benedetto: Kenny Gabriel e John Petrucelli saranno per la terza stagione consecutiva dei riferimenti nel quintetto titolare della Germani. Ecco le loro riflessioni sulla stagione alle porte e sul lavoro compiuto finora in questa preparazione. 

Kenny, quali sono state le motivazioni principali che ti hanno convinto a rimanere ancora a Brescia?

“E’ anche grazie a lui (indica John Petrucelli, ndr), ci siamo sentiti molto in estate e ci siamo confrontati, anche con Mike Cobbins: ormai ci conosciamo bene e la prospettiva di giocare ancora insieme mi faceva molto piacere. Stare a Brescia e giocare ancora per questa società è stata una scelta praticamente naturale: ormai sono innamorato di questa città e mi piace giocare con questi compagni e per i tifosi”.

L’anno scorso eri vice-capitano, pensavi di essere capitano quest’anno dopo il ritiro di Moss?

“Uhm…C’era stata anche una partita in cui ero capitano, ma esserlo o non esserlo non è importante: porto sempre la stessa energia in campo”.

Il potenziale offensivo della squadra pare davvero elevato quest’anno… Sulla carta questa è la versione di Brescia migliore degli ultimi anni?

“La carta è una cosa, il campo è un’altra: dobbiamo giocare insieme per capire se lo possiamo essere o no, vedremo. E’ vero, c’è un potenziale notevole nella metà campo d’attacco: lo dimostrano anche i punti segnati nelle amichevoli, con dei tempi da 60 punti a referto. D’altra parte, ogni anno c’è qualcosa di nuovo: devo dire che forse in questa stagione somigliamo di più alla squadra della stagione 2021-22 rispetto a quella dell’anno scorso. Di fatto parliamo di una squadra diversa, con un piano gara diverso e interpreti differenti: è comunque vero che ci portiamo dietro quello che abbiamo imparato l’anno scorso e anche in quello precedente, c’è più esperienza da questo punto di vista. Abbiamo la possibilità di fare molto bene, anche per questo sono particolarmente motivato e pronto per la stagione”.

Com’è vedere David Moss in panchina, dopo aver condiviso il campo con lui per due anni?

“Il suo ruolo ora sarà anche differente: ma tratta la pallacanestro come prima, con la stessa intensità. E’ un pezzo davvero importante di questo progetto”

La chiacchierata con l’ex Panathinaikos si conclude con un paio di curiosità: la prima riguarda la t-shirt che sta indossando sotto la canotta in questa pre-season. Continuerà ad utilizzarla anche nella prossima stagione? “No – risponde Kenny – Mia moglie mi ha subito chiesto perché la stessi utilizzando e mi ha detto che non le piaceva affatto…. Sarà meglio tornare a giocare come prima, a questo punto (sorride, ndr)”. La seconda è che diventerà papà per la terza volta. 

Dopo Kenny Gabriel è il turno di John Petrucelli, un’altra riconferma davvero importante nello scacchiere della Germani: secondo l’ex Ulm, Brescia è nettamente più avanti nella preparazione rispetto agli scorsi anni. E l’obbiettivo ora è la Supercoppa…

Kenny ha detto che tu sei stato uno dei motivi per cui è rimasto, a questo punto quali sono i fattori che ti hanno spinto a restare?

“E’ bello giocare per una squadra con persone come lui e con questi compagni. Ci sono tante ragioni per cui sono rimasto: questa è una bella città, la mia famiglia sta bene qui, il coaching staff è super. E soprattutto stiamo cercando di costruire qualcosa: l’anno scorso è stata una stagione di alti e bassi, ma alla fine abbiamo alzato un trofeo. Ora è la Supercoppa il trofeo più vicino e abbiamo ancora due settimane per fare un po’ di lavoro: questo è sicuramente l’obbiettivo principale in questo momento”. 

“Abbiamo tre nuovi giocatori, cinque includendo i ragazzi che completano il roster e stanno dando un aiuto importantissimo: ho ritrovato tanti volti familiari, ci sono tanti giocatori che possono aiutare i nuovi arrivati nell’entrare nel nostro sistema. Abbiamo ancora un po’ di lavoro da fare, ma in questo momento direi che siamo nettamente più avanti rispetto ad uno o due anni fa”. 

Nel gruppo si percepisce un’energia positiva come forse non si era mai percepita negli ultimi anni: sei d’accordo?

“Sì, questo è il risultato di confermare così tanti giocatori dagli scorsi anni: ci sono già dei legami importanti, anche tra le nostre famiglie. Questo rende anche più semplice per i nuovi innesti entrare in questo gruppo: penso che la dirigenza abbia fatto un gran lavoro nel costruire una squadra con ottime persone, oltre a ottimi giocatori. Semaj (Christon), Miro (Bilan) e Jason (Burnell) stanno facendo un gran lavoro per integrarsi non solo in campo, ma anche nello spogliatoio: questo rende il lavoro più bello e più divertente”.

Nel primo anno abbiamo visto un John Petrucelli più specialista difensivo, l’anno scorso hai avuto un coinvolgimento maggiore in attacco: quale JP vedremo nella stagione?

“Forse un terzo John Petrucelli? (ride). Questa è una buona domanda, cercherò di trovare il giusto ritmo in attacco: ci sono tanti giocatori in squadra che hanno talento nel trovare il canestro e mettere punti a referto. L’anno scorso le cose sono andate così, ho preso e segnato più tiri, ma non era quello l’obbiettivo principale: non ho forzato, semplicemente per vari motivi è successo così. Penso che quest’anno ci saranno serate in cui avrò delle buone prestazioni offensive e altre in cui non sarà così: il mio lavoro principale sarà dare contributo ed energia in difesa. Non penso molto a quante responsabilità avrò in attacco, l’importante sarà restare aggressivo e mettere in campo fisicità e il resto verrà da sé”.