MAGRO: “IN FINALE SERVIRA’ LA STESSA INTENSITÀ, SPERANDO CHE BASTI”

Il coach della Germani dopo la netta vittoria su Tortona: “Se diamo tutto in difesa possiamo competere anche con le migliori. Stiamo tirando poco da tre, buttiamo tanto la palla dentro. E’ una nuova strada di gioco, ogni giorno imparo qualcosa anche io”

Brescia. Alessandro Magro si presenta in sala stampa commentando con soddisfazione la prestazione della sua squadra e l’intensità mantenuta per 40 minuti: il focus si sposta però inevitabilmente sulla finale di domani, in cui il coach fiorentino troverà sulla panchina avversaria un allenatore con cui ha un legame particolare…

“C’era grande aspettativa per questa partita: abbiamo fatto un lungo pre-campioanto e volevamo arrivare pronti. E’ la prima vera partita al completo davanti ai tifosi e siamo felici di averla portata a casa e di aver saputo difendere in modo aggressivo per tutti i 40 minuti: ci siamo guadagnati una finale. Non ho molto altro da dire: questa è solo una partita, ma era una serata pericolosa contro un’ottima squadra. Sono felice della prestazione dei miei giocatori con protagonisti che si sono alternati nel corso della partita”.

Cosa significa giocare una finale con Luca Banchi come avversario, dato che avete condiviso anni importanti?

“Speravo succedesse. Siamo amici e mi fa piacere che abbia avuto questa possibilità dopo un mondiale eccellente, dovendo rifiutare anche una chiamata premondiale. Ha già vinto tanto nella sua carriera (sorride)… però è bello, molto bello”.

Ti aspettavi questa intensità nel corso dei 40 minuti?

“Ci speravo nel senso che questa squadra può competere con le migliori solo se prova a dare tutto quello che ha in difesa. In attacco abbiamo avuto dei momenti di difficoltà ma abbiamo giocatori in grado di trovare iniziative anche fuori dal flussodi gioco. Abbiamo rispettato il piano partita, abbiamo sfidato Obasohan al tiro e tolto tiri da 3 ai loro migliori tiratori: i ragazzi ci tenevano e sono stati molto concentrati. Questa è una partita che non conta niente se non per la possibilità di giocare una finale: si sono impegnati e meritano di giocarsela, sperando che il livello di intensità sia lo stesso e che basti contro una squadra come Bologna”.

E’ saltata all’occhio la condivisione del pallone da parte della squadra…

“Questa è una squadra con tanti terminali: dobbiamo cavalcare i momenti in cui qualcuno è più in forma e qualcuno no. All’inizio Della Valle, poi Christon, poi Bilan… tutti hanno portato il loro mattoncino. La pallacanestro che ho sempre pensato è fatta di condivisione, se questo succede possono venire fuori partite come questa”.

Prima squadra veramente bidimensionale, come ti stai trovando a costruire questa pallacanestro nuova, con post basso, tanta costruzione in area e sul lato debole?

“Stiamo tirando poco da 3 punti e buttando tanta palla dentro: proviamo a creare tanto da queste situazioni. Abbiamo cercato di intraprendere un’altra strada anche grazie al club prendendo dei giocatori di grande talento. Ogni giorno scopro qualcosa di nuovo anche io: c’è sempre qualcosa da imparare. L’obbiettivo è cercare di rendere questa squadra efficace”.

Come valuti la prestazione di Christon? Forse meglio la versione del primo tempo rispetto al secondo?

“Nessuno vuole rovinare un diamante offensivo come Christon: ha già fatto vedere quanto possa essere bravo a segnare. Adesso la trasformazione da fare è essere un terminale importante in una squadra con tanti altri violini. La qualità della sua partita difensiva è stata notevole, così come quella di Petrucelli. Deve entrare nel sistema sapendo che deve sporcarsi le mani e poi avrà le sue possibilità: comunque penso abbia fatto un’ottima partita. Può fare tanto oltre a segnare”.