PALALEONESSA GELATO: -37 !

Davanti a oltre 5000 spettatori, Germani travolta dalla Segafredo Bologna nella finale di Supercoppa: 60-97. Una partita che non c’è mai stata. Felsinei ottimi in attacco e intensi in difesa, Shengelia Mvp. Gabriel e Petrucelli le grandi delusioni, Bilan malissimo in lunetta

Brescia. Germani Brescia-Segafredo Virtus Bologna finale di Supercoppa è la cronaca di una partita mai nata. Come il giorno prima Germani Brescia-Bertram Tortona, ma a parti invertite. Un copia e incolla al contrario. Più passavano i minuti e più c’era la sensazione di un dejà-vu. Ma stavolta senza alcun lieto fine. Anzi. E’ stato un lungo incubo, quel sogno spezzatosi già poco dopo la palla a due. 

Troppa tensione? Era iniziata con Magro sotto la Curva Nord a chiedere il massimo apporto, che non è certo mancato dai 5100 e passa del PalaLeonessa. Atmosfera da brividi. Gabriel che si aggrappa al canestro, sempre quello sotto la curva bresciana, per avere ancora più energia sembrava un segnale da battaglia. Erano invece dei modi per scacciare quella tensione che la squadra evidentemente ha accumulato iniziando ad allenarsi già il 10 agosto con in testa un solo obiettivo: fare il possibile per alzare un altro trofeo dopo la Coppa Italia di febbraio. La Supercoppa l’ha invece alzata più che meritatamente la Segafredo, del novello sposo Luca Banchi. Il coach della Lettonia ha guidato le “V nere” nella due giorni di Brescia come se non avesse mai fatto niente di diverso nella propria vita. Prima ha schienato l’Armani al termine di una gara molto fisica poi ha triturato la Germani dominando in ogni reparto. E’ finita 97-60 per i vice campioni d’Italia, che tirando con il 40% da 3 (erano già 7/14 al 12’), il 73% da 2 e prendendo ben 22 rimbalzi in più, non hanno lasciato nemmeno le briciole a Della Valle e compagni. 

Choc immediato. L’inizio da 0-10 orientato da Cordinier diceva già abbastanza. Al mini intervallo era + 17 per i Banchi’s: 10-27 con Bilan unico a segnare su azione (7 punti), ma anche con 1/4 ai liberi diventato un orribile e inaccettabile 4/11 alla fine. Il primo canestro da 3, e non a cronometro fermo di un giocatore diverso dal croato, è stato di Burnell all’undicesimo: 13-29. Male, molto male. Nel frangente in cui la partita si è decisa, gli unici a dare segni di vita sono stati Massinburg e Della Valle in attacco. Quanto alla difesa, nessun pervenuto tra quelli in maglia biancoblù. A cavallo tra secondo e terzo quarto, il palasport di Via Caprera ha vissuto la breve illusione: 35-48 all’intervallo lungo, 39-50 al 22’. Le grandi squadre sono però quelle che ti ricacciano indietro proprio quando provi a riavvicinarti: Shengelia (doveroso Mvp alla fine con 15 punti e 12 rimbalzi) ha spezzato sul nascere il tentativo di rimonta bresciana portando i suoi ad allungare nuovamente in un amen sul 40-55 e poi 43-76 del 30’. L’ultimo quarto si è giocato solo perchè lo prevedeva il regolamento e Brescia non è riuscita nemmeno a salvare la faccia. Gabriel e Petrucelli sono state le grandi delusioni di serata, ma anche Bilan se pensa di potersi permettere di tirare 4/11 dalla lunetta è meglio che stia chiuso in palestra a lavorare duro ai liberi, che di novelli Dario Hunt non se ne sente la necessità. 

Come sempre è una questione di modi. Perdere con una corazzata ci sta, prendere un trentello in una finale giocata in casa davanti a oltre 5000 persone quello no, non è perdonabile. Il bello dello sport, però, è che finito un sogno ne inizia subito un altro. Da domenica sarà campionato. In agenda c’è l’appuntamento delle 17 con Pesaro, ancora al PalaLeonessa. E la Germani ha già qualcosa da farsi perdonare. 

(Foto Vittoria Russo)