MAGRO: “VINCERE NON E’ MAI FACILE, MI AUGURO PERO’ CHE LA NOSTRA QUALITA’ NON SIA QUESTA”

Lucida e onesta l’analisi dell’allenatore della Germani: “Felice dei due punti, non della prestazione. Serve un diverso approccio difensivo. Ottimo Cournooh, siamo stati costruiti apposta per avere anche risorse dalla panchina. Quello che sta accadendo a Bilan in lunetta credo sia solo un caso. L’ultimo tiro a Christon perchè ha queste giocate nelle sue corde”

Brescia. Un po’ di pensieri nella testa a causa della prestazione non ideale, ma anche la consapevolezza che ottenere due punti non è mai scontato e che l’anno scorso ne sono rimasti tanti per strada: coach Magro commenta così la vittoria di misura della Germani Brescia sulla Carpegna Prosciutto Pesaro, aspettandosi dei miglioramenti in vista della trasferta a Treviso.

“E’ stato emozionante giocare in un palazzetto in cui è stato scoperto lo stendardo della Coppa Italia: l’obbiettivo sarà provare a trovargli dei… compagni. Sarebbe un motivo di grande orgoglio. Siamo riusciti ad iniziare con una vittoria casalinga: a prescindere dalla qualità della partita, che mi auguro non sia vicina al nostro potenziale, è meglio commentare una vittoria piuttosto che una sconfitta. Abbiamo fatto fatica ad arginare il loro tiro da 3 punti e Bluiett ci ha fatto molto male: abbiamo dovuto ripiegare sui cambi sistematici e la second unit ci ha dato tanta energia . Siamo riusciti piano piano a cavalcare tanti giocatori durante la partita – commenta il coach di Brescia – Pesaro ha le armi per impensierire e sappiamo che chiunque verrà qua a giocare venderà cara la pelle: serve dunque un approccio difensivo diverso. Abbiamo la possibilità di lavorarci tutta la settimana e dunque vogliamo fare dei passi avanti per Treviso. Sarà una coincidenza, ma se l’anno scorso non abbiamo fatto i playoff è stato anche per le sconfitte con Pesaro e Treviso che hanno giocato un ruolo importante”.

Akele ha risposto bene nei primi 5 minuti e in pre-season ha fatto bene anche da centro: era una soluzione che forse si poteva riproporre?

“Si poteva provare, ma nei momenti in cui è stato utilizzato da 5 in preseason era per l’infortunio di Mike, che secondo me oggi ha fatto una buona partita, commettendo solo un errore che poteva costarci caro su un tiro da 3 di Bamforth. Ho provato a limitare la staffetta a Bilan e Cobbins, con Akele che ha giocato solo sul cambio del 4: Kenny ha ancora qualche problema fisico, voleva giocare, ma alla fine il minutaggio è stato limitato. Vogliamo che torni al 100% al più presto”.

Nella partita di stasera ha risaltato la prestazione di Cournooh, che è stato importante dalla panchina…

“Ha fatto un’ottima prestazione. La squadra è fatta da 12 giocatori, ci sono diversi interpreti che hanno fatto comunque bene: cito anche Massinburg. David doveva anche recuperare da un problema avuto in pre-season, ma stasera è stato frenato solo dai falli. Questo fa parte del modo in cui siamo costruiti: se ci sono situazioni che non vanno, possiamo permetterci delle soluzioni importanti dalla panchina”.

In queste settimane c’è stata un po’ di preoccupazione soprattutto sulla difesa, ma sei soddisfatto della prestazione in attacco del quintetto? Sembra che ci siano ancora delle cose da registrare

“E’ tutto legato anche alla difesa, in ogni caso: se fai far tanto canestro hai poca possibilità di correre e andare in transizione fa parte del nostro DNA. Ci siamo ritrovati prima degli altri ma non è scontato che già oggi giri tutto perfettamente. Dobbiamo capire come essere efficaci insieme e durante la partita chi è il giocatore che sta facendo meglio e che va cavalcato. Dovremo capire i punti di forza dei nuovi arrivati e girare meglio la palla. Poi penso e spero che quello che sta succedendo a Bilan con i liberi sia solo un caso, considerando le percentuali che ha avuto in carriera. Avete tutti visto la partita e nei momenti in cui le cose non stanno andando bene succedono una marea di episodi strani: il canestro sbagliato di un centimetro, l’antisportivo rivedibile, tanti errori che non dobbiamo commettere consecutivamente perché quello ti fa dilapidare dei vantaggi in un attimo. Sono felice della vittoria, non della prestazione”.

Probabilmente un anno fa avreste perso una partita con questo tipo di andamento: si può dire che, a parte la prestazione, portarsi a casa due punti così abbia comunque molto valore?

“E’ esattamente la cosa che ho detto nello spogliatoio. In altre occasioni sarebbe stato probabile commentare una sconfitta, è per questo dico che sappiamo che c’è del lavoro da fare ma ci portiamo comunque a casa una vittoria. L’anno scorso abbiamo perso punti per strada in modo banale e almeno oggi non è successo”

Cosa è successo dopo il +14 secondo te? E’ sembrato di vedere la migliore Brescia nei primi minuti e poi tante difficoltà…

“Non sono sono così d’accordo sul fatto che ci aspettiamo la Brescia dei primi minuti e spero che questa non sia una squadra che si specchia. Il campionato italiano è estremamente competitivo e vincere non è mai scontato, anche con dei roster importanti. Bisogna trovare il modo di vincere anche nelle difficoltà: mi piacerebbe avere una squadra che entra in campo con un’aggressività diversa. Non ne faccio una questione mentale o fisica, ma di identità: dobbiamo avere un approccio più aggressivo alla partita, soprattutto in difesa. Se abbiamo la possibilità di alzare il livello nella nostra metà campo, grazie al flusso della transizione, le cose dovrebbero andare meglio anche in attacco. Uscire da qui ed essere pensieroso spetta solo a me: la squadra ha vinto e se ne vincessimo altre 25 finiremmo primi in classifica. Altrimenti si rischia di uscire scontenti, ma la verità è che abbiamo preso due punti contro una squadra di valore”.

Come mai avete affidato l’ultimo tiro a Christon?

“Perchè sappiamo, al di là del tipo di partita che sta facendo, di aver preso un giocatore che ha nel Dna questi tiri. Siamo stati bravi nell’ultimo quarto con i cambi sistematici a togliere a Pesaro i tiri da 3, bravo Bilan a togliere dal campo Totè nei minuti finali. Siamo una squadra profonda, ma dobbiamo lavorare ancora tanto”.