BRIVIDI PER UNA PARTENZA SPRINT

Sotto gli occhi dei tifosi vip Blanco e Jacobs (tra gli oltre 4000 del PalaLeonessa) la Germani supera la prova della verità battendo Napoli 80-71 e dopo tre partite è ancora a punteggio pieno, in testa alla classifica con Bologna e Venezia. Dopo tre quarti equilibrati, il primo vero allungo nell’ultimo tempino, anche se la Gevi lotta fino alla fine. Bilan dominante: 15 punti e 14 rimbalzi

Brescia. La Germani cala il tris. Un tris d’assi, battendo anche la rivelazione Napoli, che aveva schienato Sassari a domicilio e la scudettata Milano. Lo fa con un Bilan straripante (14 punti e 15 rimbalzi), con un Burnell che si fa trovare al posto giusto nel momento giusto quando nell’ultimo quarto c’è da attaccare la difesa a zona della Gevi (sì, anche la famigerata 1-3-1 del santone Milicic), con un Petrucelli di nuovo determinante anche in attacco (12 punti, 5/7 dal campo) oltre che in difesa e con talenti del calibro di Christon, Della Valle e Massinburg capaci di rinunciare all’ego autoriferito per diventare fattori in un sistema di squadra. La classifica si scala così e dopo tre partite gli uomini di Magro, ancora a punteggio pieno, guardano tutti dall’alto con Bologna e Venezia in una serata in cui ci si può permettere un Gabriel ancora lontano dal giocatore che ci si aspetta e tutta la ciurma che tira in modo raccapricciante da 3 (3/23: 13%). Applaudono anche Blanco e Jacobs, per un inizio di stagione da brividi (caldi) con una partenza sprint.

Vittoria di spessore. Come era lecito attendersi, è stata una partita equilibrata. Dopo il 6-0 interno, Napoli ha messo il naso avanti sull’ 11-14 e 19-22, ma con un 8-0 a cavallo tra i primi due quarti, la Germani ha provato a scappare sul 27-22. Come non detto: parziale di 0-10 (27-32) e +7 campano sul 29-36 a -4’ dall’intervallo lungo. Spinti dai 4300 del PalaLeonessa, gli uomini di Magro hanno chiuso 42-38 al 20’ (Bilan 11, Petrucelli e Massinburg 7). Ogni tentativo di scrollarsi di dosso la resistenza partenopea è andato a scontrarsi contro il talento, l’orgoglio e la solidità di Ennis, Pullen, Owens, Sokolowski e l’inaspettato Lever. Al 30’ (59-57) la partita era ancora tutta da giocare e da vincere per Brescia. Il paradosso sta nel fatto che con uno dei due unici canestri di Gabriel su azione è stato toccato il massimo vantaggio (70-60), ma è stata anche l’illusione di far passare i titoli di coda in anticipo. Un appoggio di Sokolowski a 1’40” dalla fine ha tenuto il popolo biancoazzurro in apprensione sul 72-69 prima dei 6 punti di fila con cui Burnell ha messo tutti a nanna. L’80-71 finale è un divario ingeneroso per Napoli, anche se Brescia ha condotto per trequarti di partita e quindi non ci sono motivi di rivendicare alcunché su chi meritava i due punti in classifica.

(Burnell decisivo nel finale)

Lo scenario. Ora testa e corpo di nuovo in palestra. Guai a pensare che la gara di domenica prossima nella tana della neopromossa Estra Pistoia (ancora a zero punti quindi agli antipodi della Germani) sia una semplice passeggiata di salute in un percorso che dovrà portare Della Valle e i suoi fratelli germanici a test ben più probanti. Di facile e scontato non c’è nulla e a Pistoia troppe (brutte) cose sono successe nel passato per non pensare che ci sarà da soffrire. Bisogna continuare a lavorare perché nello sport, come nella vita, è il sudore la materia di cui sono fatti i sogni.  

(I 4300 spettatori al PalaLeonessa sono stati un fattore)

(Anche Mauro Ferrari ha vissuto la vittoria della Germani con trasporto ed entusiasmo)

(Prestazione da doppia doppia per Miro Bilan)