E’ FINITA LA MALEDIZIONE, BRESCIA INCASSA LA TREDICESIMA

Dopo una serie di 12 sconfitte, iniziata nel 1989, finalmente espugnata Pistoia. Quarta vittoria in quattro partite per la Germani, che resta al comando della classifica con Bologna e Venezia. L’Estra fa quel che può, ma gli uomini di Magro conducono dall’inizio alla fine e chiudono i conti con un parziale di 16-1 sul finire del terzo quarto. Mostruoso Della Valle: 26 punti in 28 minuti. Biancoblù dominanti anche senza Petrucelli e con Massinburg e Christon acciaccati

Pistoia. Ad un certo punto del match, ci è venuto in mente il mitico Rino Tommasi. Avrebbe detto che nel pugilato uno scontro così non sarebbe ammesso perché fanno parte di due categorie diverse. Se la Germani è riuscita a rendere il contest con Pistoia già un garbage time negli ultimi 12 minuti è perchè coach Magro ha creato tanti diversi vestiti per questa squadra, che dopo quattro giornate è ancora a punteggio pieno in testa alla classifica con Bologna e Venezia, loro sì costruite per essere dove sono: dai tagli sartoriali ai calzoni slim, senza vergognarsi di indossare anche la tuta, nell’armadio bresciano c’è di tutto.

Riscritta la storia. Per ottenere la prima vittoria dopo dodici, dicasi dodici, sconfitte in altrettante partite dal 1989 in avanti, c’è voluta una Brescia scesa in campo anche con motivazioni extra. Da bravo capitano, Della Valle aveva spiegato in settimana a tutti i suoi compagni come stavolta ci fosse in palio qualcosa di più grande del solito. C’era da riscrivere anche la storia e finalmente il PalaCarrara, già PalaFermi quando la Filodoro venne a giocarci la prima volta con Mike Mitchell (riposi sempre in pace il professore, indimenticabile idolo della nostra gioventù), non è più un campo maledetto, l’unico di serie A dove Brescia non era mai riuscita a vincere. Mai. Stavolta invece sì. Ed è una vittoria senza macchia. La Germani è stata sempre avanti: dallo 0-3 di Gabriel (sbloccatosi anche in attacco in una serata da 3/4 da 3 per l’ex Panathinaikos) al 72-84 dell’ultima sirena. Passando da due vantaggi in doppia cifra già nel primo tempo (7-17 al 7’ e 16-26 al 15’) arrivando a toccare anche un +23 (49-72 all’alba dell’ultimo quarto). In mezzo a tutto questo però c’è stata anche l’Estra Pistoia, che non ha reso vita facile alla capolista provando a rientrare in più occasioni. Il 31-38 dell’intervallo lungo metteva sul chi va là, diventato 38-40 e al 26’ era 47-50. Da lì in poi però, citando Mourinho, i giocatori della Germani si sono guardati in faccia e sembra si siano detti: “Siamo venuti a fare storia o filosofia?”. Storia, storia. Una bella storia. E’ salito in cattedra un mostruoso Della Valle (26 punti in 28’ a fine gara con 5/9 da 3 e 3/6 da 2) e il parziale dei viaggianti è stato di quelli che non ammette discussioni: 1-16! E tanti saluti al sortilegio pistoiese. L’Estra ci ha messo tanto cuore, ma non ha mai dato l’idea di poterla davvero riaprire anche se qualcuno si era illuso sul 70-81. Mancava troppo poco per giustificare le illusioni (1’ e 40” alla fine) e soprattutto non c’era un segnale logico che avrebbe consentito a Pistoia di firmare una clamorosa rimonta. 

(La grande gioia dei tifosi bresciani a Pistoia)

(La Curva pistoiese)

Lo scenario. Brescia ha saputo anche andare oltre qualche problema fisico: Petrucelli (borsite) non si è alzato dalla panchina mentre Massinburg (caviglia e schiena doloranti) e Christon (fastidi all’inguine) hanno stretto i denti e pure Gabriel, che non è ancora al top fisico. Tutti però hanno messo del loro. Bilan ha prodotto un fatturato nuovamente di livello (11 punti e 7 rimbalzi), Cournooh (anch’esso 11 punti) e Akele (difese eccitanti sugli esterni pistoiesi) si sono confermati backup di lusso con il mezzo lungo partito anche in quintetto. Per i circa 200 bresciani al seguito è stata grande gioia, attesa da sempre. Dopo 34 anni, Brescia riesce finalmente a vincere a Pistoia. E il bello con questa Germani deve ancora venire.