Nello scontro al vertice, la Germani deve inchinarsi alla Segafredo Virtus Bologna che è ora prima da sola. Bianconeri sempre avanti, Brescia arriva a -1 nel terzo quarto, ma complice anche qualche fischio stonato non riesce a ribaltare l’inerzia. Non basta un Massinburg da 27 punti
Bologna. C’è ancora un gap che separa la Germani dalla Segafredo. Non sono i 37 punti subiti nella finale di Supercoppa a fine settembre, ma non è nemmeno ancora il momento di potersi sedere nella poltrona vicino a quella dei marziani. No, al netto di un arbitraggio che non può lasciare indifferenti (i primi tre falli di Gabriel in due minuti c’erano tutti, discutibili invece il quarto e il quinto così come il modo scientifico in cui i tre fischietti hanno messo fuori causa Christon nel momento migliore dei biancoblù) ha vinto la squadra più forte e l’ha fatto in modo meritato. Le V nere si confermano la squadra migliore del campionato e una delle top in Europa. Brescia non è ancora all’altezza di questo livello. Gli uomini di Magro escono comunque a testa alta dalla Segafredo Arena perchè non aver mai sbragato, nonostante anche la serata da assente ingiustificato di Della Valle, è un buon segnale in vista delle prossime partite decisamente più alla portata. Serviva la gara perfetta per la Germani e non c’è stata. Serviva che la Virtus concedesse qualcosa d’importante. E non è successo. Quindi a volte il basket è molto semplice, lineare nel suo svolgimento.
Il match. Inizio un po’ troppo molle dei biancoblù, che dopo gli unici due vantaggi della partita (5-6 e 7-8) si sono ritrovati già a -8 sul 20-12 con Belinelli e Shengelia subito in formato Eurolega e addirittura al massimo svantaggio all’alba del secondo tempino (39-25). Con un finale d’orgoglio prima dell’intervallo lungo, e con un Massinburg da 17 punti (27 alla fine), Brescia è riuscita a darsi ancora una chance facendo sì che nel secondo tempo ci fosse una partita (49-45 al 20′). Cosa che a un certo punto non era affatto scontata. Il terzo quarto è stato il migliore. Con un canestro di Cobbins (in certi frangenti meglio lui di Bilan) la Germani si è portata a -2 (52-50) sprecando il contropiede del pareggio. Per non sprecare tutto il tesoretto, Banchi ha dovuto rimettere Shengelia (26 punti, 8/12 da 2 alla fine), ma con una tripla di Cournooh la Leonessa è arrivata a solo mezzo canestro a metà del terzo tempino. Quel 57-56 è stato però anche il canto del cigno. Subito dopo sono arrivati i due fischi, anzi tre contro Gabriel: quarto e quinto fallo e persino tecnico. Mancava solo la ghigliottina in Piazza Maggiore… L’episodio ha indubbiamente innervosito la Germani, che in un amen è finita di nuovo con la testa sott’acqua: 70-59 con Shengelia ingiocabile e Lundberg ispirato anche da play. Massinburg non si è mai dato per vinto: con una tripla (e poteva essere gioco da 4 se non avesse sbagliato il libero aggiuntivo) ha ricucito all’alba dell’ultimo quarto (72-66), ma a dare il colpo di grazia è arrivato il quinto fallo di Christon. Da lì alla fine, Brescia non ha potuto far altro che contenere la sconfitta in un dignitoso -12: 88-76.
Tra le chiavi della sconfitta anche i punti da secondi tiri (14-8 per un’implacabile Bologna) e la differenza abissale tra gli assist di squadra (22-11) segno che la Virtus è stata piu’ matura nel colpire quando doveva e ha saputo passarsi meglio la palla partendo da difese a tratti più aggressive dei rivali.
Dopo otto giornate la Germani è quindi seconda in classifica alla pari con Trento, Venezia e Napoli, terza in quella ufficiale della Lega che tiene conto di parametri non ancora ovviamente definitivi a questo punto dell’anno. Domenica alle 18:15 al PalaLeonessa arriva Varese. Riprendere la marcia sarà l’imperativo, non dovendo condividere il desco con dei marziani.
SERATA (V) NERA
Nello scontro al vertice, la Germani deve inchinarsi alla Segafredo Virtus Bologna che è ora prima da sola. Bianconeri sempre avanti, Brescia arriva a -1 nel terzo quarto, ma complice anche qualche fischio stonato non riesce a ribaltare l’inerzia. Non basta un Massinburg da 27 punti
Bologna. C’è ancora un gap che separa la Germani dalla Segafredo. Non sono i 37 punti subiti nella finale di Supercoppa a fine settembre, ma non è nemmeno ancora il momento di potersi sedere nella poltrona vicino a quella dei marziani. No, al netto di un arbitraggio che non può lasciare indifferenti (i primi tre falli di Gabriel in due minuti c’erano tutti, discutibili invece il quarto e il quinto così come il modo scientifico in cui i tre fischietti hanno messo fuori causa Christon nel momento migliore dei biancoblù) ha vinto la squadra più forte e l’ha fatto in modo meritato. Le V nere si confermano la squadra migliore del campionato e una delle top in Europa. Brescia non è ancora all’altezza di questo livello. Gli uomini di Magro escono comunque a testa alta dalla Segafredo Arena perchè non aver mai sbragato, nonostante anche la serata da assente ingiustificato di Della Valle, è un buon segnale in vista delle prossime partite decisamente più alla portata. Serviva la gara perfetta per la Germani e non c’è stata. Serviva che la Virtus concedesse qualcosa d’importante. E non è successo. Quindi a volte il basket è molto semplice, lineare nel suo svolgimento.
Il match. Inizio un po’ troppo molle dei biancoblù, che dopo gli unici due vantaggi della partita (5-6 e 7-8) si sono ritrovati già a -8 sul 20-12 con Belinelli e Shengelia subito in formato Eurolega e addirittura al massimo svantaggio all’alba del secondo tempino (39-25). Con un finale d’orgoglio prima dell’intervallo lungo, e con un Massinburg da 17 punti (27 alla fine), Brescia è riuscita a darsi ancora una chance facendo sì che nel secondo tempo ci fosse una partita (49-45 al 20′). Cosa che a un certo punto non era affatto scontata. Il terzo quarto è stato il migliore. Con un canestro di Cobbins (in certi frangenti meglio lui di Bilan) la Germani si è portata a -2 (52-50) sprecando il contropiede del pareggio. Per non sprecare tutto il tesoretto, Banchi ha dovuto rimettere Shengelia (26 punti, 8/12 da 2 alla fine), ma con una tripla di Cournooh la Leonessa è arrivata a solo mezzo canestro a metà del terzo tempino. Quel 57-56 è stato però anche il canto del cigno. Subito dopo sono arrivati i due fischi, anzi tre contro Gabriel: quarto e quinto fallo e persino tecnico. Mancava solo la ghigliottina in Piazza Maggiore… L’episodio ha indubbiamente innervosito la Germani, che in un amen è finita di nuovo con la testa sott’acqua: 70-59 con Shengelia ingiocabile e Lundberg ispirato anche da play. Massinburg non si è mai dato per vinto: con una tripla (e poteva essere gioco da 4 se non avesse sbagliato il libero aggiuntivo) ha ricucito all’alba dell’ultimo quarto (72-66), ma a dare il colpo di grazia è arrivato il quinto fallo di Christon. Da lì alla fine, Brescia non ha potuto far altro che contenere la sconfitta in un dignitoso -12: 88-76.
Tra le chiavi della sconfitta anche i punti da secondi tiri (14-8 per un’implacabile Bologna) e la differenza abissale tra gli assist di squadra (22-11) segno che la Virtus è stata piu’ matura nel colpire quando doveva e ha saputo passarsi meglio la palla partendo da difese a tratti più aggressive dei rivali.
Dopo otto giornate la Germani è quindi seconda in classifica alla pari con Trento, Venezia e Napoli, terza in quella ufficiale della Lega che tiene conto di parametri non ancora ovviamente definitivi a questo punto dell’anno. Domenica alle 18:15 al PalaLeonessa arriva Varese. Riprendere la marcia sarà l’imperativo, non dovendo condividere il desco con dei marziani.