MAGRO: “SE BATTIAMO VARESE ANDIAMO 7-2, AVREI FIRMATO A INIZIO STAGIONE. PER LA COPPA ITALIA SETTE VITTORIE PERO’ NON BASTERANNO”

Il coach della Germani tra la partita di domenica con l’Openjobmetis e l’arbitraggio di lunedì sera: “Ci aspetta un match da… calcolatrice, non dovremo adeguarci al loro basket corri e tira. C’è bisogno di un confronto tra allenatori, giocatori e arbitri, la cosa più difficile ormai è capire e adeguarsi alle direzioni di gara”. Bragaglio: “Non siamo abituati a lamentarci, anche gli arbitri sbagliano come è successo a tre nostri giocatori a Bologna. Pensiamo a battere Varese, il palasport sarà ancora una volta stracolmo e questo è bellissimo”

San Zeno. Alla presentazione del match di domenica (ore 18:15, PalaLeonessa) tra Germani Brescia ed Openjobmetis Varese, oltre ad Alessandro Magro si palesa anche la presidentessa Graziella Bragaglio. 

“Siamo qui per salutare un’azienda importante come Intred – dice Bragaglio- che sarà match sponsor della partita con Varese. Sono loro che trasmettono le voci e le notizie attraverso i cali e i fili di internet. Domenica ci saranno eventi collaterali alla partita, tra cui un progetto sociale che abbiamo già presentato in Senegal: è la nostra charity. A Dakar abbiamo vestito una squadra, dato materiali per il gioco del basket visto che per loro è difficile reperirli. Per questo progetto abbiamo ottenuto un premio denominato “gentilezza”, la cerimonia sarà proprio domenica al palazzetto. Anche stavolta il PalaLeonessa sarà stracolmo e questo è molto bello”. 

Anche Alessandro Magro è stato protagonista di un incipit sugli sponsor: “Vogliamo fare il massimo per chi fa sacrifici e ci aiuta a fare questo sport, che è ciò che amiamo. Abbiamo un senso di responsabilità importante, anche per tutti quelli che continuano a riempire il palazzo. Siamo pagati per emozionarci e per emozionare. La squadra fino a questo momento ha fatto quello che ci auguravamo. Possiamo controllare solo la qualità del nostro gioco e cercheremo di farlo anche nella partita di domenica per continuare a migliorare. Vogliamo provare ad essere le migliore persone possibili per essere un periodo educativo. Lo sport deve essere un modo per educare le persone, io e i miei giocatori dobbiamo dare l’esempio già dalla prossima gara. Con Varese la difficoltà sarà quella di riuscire a giocare contro una squadra enormemente diversa da Bologna. Hanno perso un giocatore importante come McDermott, hanno un modo di giocare molto americano – continua Magro – che portano avanti da due stagioni: tanti possessi e tanti tiri da tre punti. Sono la miglior squadra del campionato per il tiro pesante e nell’ultima gara di Fiba hanno tirato 41 volte da 3, un dato mostruoso. Sfidano gli avversari a giocare questo tipo di basket. Si affidano a questa convinzione e hanno già vinto tre partite con punteggi anche alti. Non dovremo cadere nella loro trappola, ma cavalcare il nostro modo solito di giocare. Segnano di media 14 tiri da 3 a partita, ma possono essere vulnerabili in difesa. Dovremo tenere nervi saldi per non farci travolgere. Serviranno disciplina e sangue freddo. Abbiamo fatto una settimana corta, con qualche acciacco, ma tutti dovrebbero essere a disposizione”. 

Sull’arbitraggio di lunedì cosa pensate?

Bragaglio: “Ho visto la partita in televisione, forse ho avuto sensazioni diverse da altri che erano a Bologna. Non siamo abituati ad accusare gli arbitri. Ho visto anche ieri la Virtus Bologna in Eurolega e dobbiamo ammettere che per ora loro hanno qualcosa in più di noi. Certe situazioni capitano, lasciamo perdere gli arbitri. Andiamo avanti e pensiamo a Varese”. 

Magro: “Abbiamo fatto la settimana di allenamento migliore dell’anno prima della gara di Bologna. Volevamo andare in casa loro e dimostrare che non ci meritavamo i 37 punti presi in finale di Supercoppa. Avevamo grandi aspettative e convinzione dei nostri mezzi. Dopo 5’, sbagliando tiri aperti, il punteggio era 10 pari quindi c’era voglia di giocare e vincere. La frustrazione di alcuni miei giocatori non nasce da alcuni fischi, che sono stati giusti o sbagliati da una parte o dall’altra, ma dal fatto di non essere riusciti a rendere come pensavamo. Il rebus più grosso da risolvere in ogni partita è capire il metro arbitrale. Lunedì ci sono mancati giocatori importanti, eravamo fuori casa, ce la siamo giocata fino alla fine quindi è intelligente guardare il bicchiere mezzo pieno ovvero che siamo una squadra solida. Se battiamo Varese andiamo 7-2 come record, a inizio stagione avrei firmato senza ombra di dubbio. Dobbiamo continuare a lavorare, non siamo una squadra schiacciasassi, il nostro obiettivo è giocare ancora una partita dove provare ad alzare un trofeo, tutto il resto fa parte del percorso”. 

Il primo a parlare, in modo critico, dell’arbitraggio di lunedì sera è stato però lo stesso Banchi, che pure aveva vinto la partita. C’è un problema più generale a livello di arbitri?

Magro: “Tutti i fattori del gioco del basket devono dare disponibilità per migliorare. Ci sono arbitri nuovi, altri meno, ogni settimana il designatore deve mandare 24 persone nelle varie partite: da parte mia e degli altri allenatori, c’è la disponibilità a parlare, capire e interpretare il gioco. Come io alleno i miei giocatori, c’è una persona che allena gli arbitri per rendere al meglio. Non voglio pensare che un arbitro sbagli appositamente un fischio. Si sbaglia, come io posso sbagliare a chiamare un time out o a cambiare un giocatore. Se a fine campionato ci sarà la volontà di trovarsi e parlare tutti insieme ovvero arbitri, allenatori e giocatori, sono convinto che ci sarà la disponibilità. Non dovrebbe essere un mondo dove alzare la voce per farsi sentire, io punto al confronto. In allenamento arbitro io, e non i miei assistenti, perchè i giocatori devono stare calmi e capire le regole e le discipline. Non dimentichiamoci poi che era una partita importante, ma era pur sempre una partita del 20 novembre. Se questa partita si riproporrà più avanti, verranno fatte scelte diverse”. 

Bragaglio: “Come certi giocatori sanno gestire bene nove partite, ma poi sbagliano la decima, e a noi è successo con tre giocatori a Bologna, così può accadere agli arbitri”. 

Coach Magro, quante vittorie servono per le Final Eight di Coppa Italia?

“L’anno scorso ci siamo arrivati con sette vittorie grazie alla differenza canestri. L’anno scorso dietro nessuno perdeva ora davanti nessuno o quasi perde e dietro ci sono ancora due squadre a zero. Vuol dire che sette vittorie quest’anno non basteranno per andare in Coppa Italia. Non abbiamo da qui alla fine un calendario facile, sapevamo che dicembre sarebbe stato un mese impegnativo, ma se vogliamo essere una squadra competitiva dobbiamo passare anche da queste partite”. 

Varese ha vinto mercoledi una gara in Fiba Cup senza spendere troppe energie…

“Sì. Volevano vincere per il primo posto e gli avversari gli hanno consentito di far giocare anche i ragazzi aggregati dal settore giovanile. Hanno fatto vedere tanti quintetti small-ball. Virginio è un 2003, che conosco bene per averlo allenato in Nazionale, e che sta facendo bene nel loro sistema, è perfetto nel loro sistema a maggior ragione adesso che devono sostiuire McDermott. Hanno impiegato 12 ore per tornare dalla Georgia, ma saranno pronti mentalmente a giocare una pallacanestro da corri e torri. Sono la squadra che ha meno possessi negli ultimi 4”, tirano presto e se sono liberi mentalmente fanno anche canestro. I loro esterni hanno più tiri da 3 che da 2”. 

Hanlan è il secondo miglior marcatore del campionato a 17.5 di media, come si ferma?

“Dovremo avere qualità in attacco per togliergli il contropiede, spezzare i loro pick and roll che li porta a tirare da tre punti. Moretti e Hanlan segnano 32 punti insieme con 10 assist di media. Dovremo mettere molta fisicità con i nostri esterni: Christon, Petrucelli, Massinburg, Cournooh e Burnell possono farlo. Più teniamo gli uno contro uno meno facciamo aiuti e meno li facciamo tirare da tre punti. Sarà una partita anche da… calcolatrice”. 

Sarà anche una partita dove Lba si mobilita per la giornata contro la violenza sulle donne: “Mi fa molto piacere – dice Graziella Bragaglio -. A volte da genitore, più che da donna, mi faccio delle domande per capire se conosciamo bene i nostri figli e le nostre figlie”.