Alessandro Magro non pensa ancora alla Coppa Italia della prossima settimana: “Tutti i pensieri su Reggio Emilia, squadra di talento e anche se ha perso Hervey saprà mischiare le carte sotto canestro”. De Maio: “Alessandro è diverso da Sales, ma sta ripercorrendo quelle orme”
Brescia. Alla vigilia della partita contro Reggio Emilia, Alessandro Magro fa il punto sui primi due terzi del campionato e guarda con attenzione alla partita contro la UnaHotels. Ottenere il successo numero 16 in 20 giornate sarebbe un traguardo davvero notevole e che consentirebbe di mantenere il primato in solitaria, ma per farlo bisogna superare un avversario che, secondo l’allenatore della Germani, può mischiare le carte e creare problemi a Brescia, anche senza Kevin Hervey.
“Finora abbiamo disputato una stagione che ci rende orgogliosi per quello che i ragazzi stanno facendo settimana dopo settimana: in città cresce sempre di più l’attaccamento e la passione che i giocatori stanno alimentando. Stiamo vivendo un momento estremamente positivo e che mi auguro possa essere ricordato nel tempo. Dopo Treviso avevo detto che sarebbe iniziato un periodo con 4 partite contro squadre molto valide e che ci saranno a Torino. Ora pensiamo a domenica, cercando di mantenere il primato in classifica prima della Coppa Italia, considerando che le inseguitrici sono sempre agguerrite. Dopo 20 giornate l’anno scorso la classifica diceva che Milano e Virtus erano ai primi due posti con 16 vittorie e Tortona al terzo posto a due vittorie di distanza, poi tutte le altre erano distaccate. Quest’anno invece le cose sono diverse e il livello è più alto. Arrivare a 16 vittorie dopo 20 giornate sarebbe straordinario”.
“Domenica giochiamo contro una squadra costruita in estate con grandi aspettative e tanto talento diffuso – prosegue nella conferenza coach Magro -. Hanno saputo fare una scelta ponderata e forte come privarsi di Hervey: questo li ha portati ad avere una squadra compatta e in grado di battere Venezia. Sanno giocare contro le grandi e hanno il talento necessario per farlo: di contro non hanno avuto le migliori prestazioni nelle ultime trasferte e sono sicuro che vorranno venire a Brescia per prendersi uno scalpo importante. Quando si gioca contro le prime della classe è anche più semplice venire con la testa libera e loro hanno giocatori pericolosi per farlo. Penso a Galloway, Smith e Weber: il loro pacchetto esterni è davvero di primo livello. Bisogna pensare anche alla difesa, che è molto valida e aggressiva: ci sono punti di contatto con l’ultima partita giocata a Napoli e noi abbiamo fatto una bella settimana di allenamenti dopo quella vittoria. Ora abbiamo raggiunto quota 120 allenamenti da inizio anno che sono davvero tanti: i giocatori avranno meno voglia di ascoltare la mia voce e più voglia di competere”.
Dopo tre vittorie importanti contro squadre che ci saranno alla Coppa Italia, ti aspetti un’ultima risposta dalla prossima partita?
“Se torniamo al 6 agosto, avevamo in mente i nostri obbiettivi con la squadra, ma finchè non hai i giocatori in palestra non ti rendi conto del potenziale e non puoi prevedere la capacità di legarsi dei ragazzi. Ci vuole anche un pizzico di fortuna: abbiamo avuto delle idee e i pezzi sono andati insieme. La cosa che cambia rispetto ad agosto è la consapevolezza acquisita dai giocatori: vincere in trasferta dà grande carica e fiducia in quello che stai facendo e questa squadra ha vinto su campi difficili. Abbiamo avuto un solo stop interno contro Trento: il palazzetto è diventato oggettivamente bello, sempre pieno e con una bella atmosfera. La partita è diventata un po’ l’evento settimanale. Si percepisce che c’è un’energia particolare e vogliamo performare davanti al nostro pubblico. Arrivare ad una vittoria contro Reggio vorrebbe dire raggiungere quota 16 vittorie, l’anno scorso furono 14 e mancammo di poco i playoff: questa volta l’obbiettivo è quasi raggiunto. Ma pensiamo una partita alla volta”.
All’andata Brescia fu in grado di gestire molto il pallone, contro una squadra come Reggio Emilia che è molto abile nel rubare palla: sarà una chiave anche della partita di domenica?
“Siamo la squadra che perde meno palloni di tutto il campionato: abbiamo giocatori abbastanza maturi e con abbastanza talento da gestire bene le situazioni. Abbiamo riguardato la partita di Reggio Emilia e in quel caso avevamo fatto un bel lavoro nell’attuare le cose che ci eravamo detti in settimana. Oltre ai giocatori già nominati, a Reggio c’è anche Michele Vitali, che oltre alle qualità realizzative fa molto bene in difesa e nei nostri ultimi scontri diretti si è sempre preso la responsabilità di marcare Amedeo. Poi c’è Weber, uno specialista che raddoppia, si stacca dall’uomo per rubare palloni e ha una grande predisposizione nel provare a fare dei recuperi. Dovremo gestire il ritmo e giocare alla nostra velocità, avendo grande disciplina nel nostro gioco a metà campo. Abbiamo comunque fatto degli allenamenti positivi, ponendo attenzione a questo dato e provando alcune situazioni per limitare palle perse”.
Reggio Emilia è una squadra che, per scelte di costruzione, ha qualche debolezza sotto canestro e ce l’ha a maggior ragione ora che ha perso Hervey: ti aspetti qualcosa di diverso dal solito da parte loro, che provino a mischiare le carte?
“Non voglio mettere le mani avanti, ma sono sempre titubante quando mancano dei giocatori: a volte ci sono delle prove d’orgoglio che vanno a supplire ad alcune assenze. Per esempio citerei la partita di Chillo con Venezia. Loro possono andare con Atkins da 4 e da 5 e Grant da 4 e hanno la possibilità sia tattica che tecnica di metterci in difficoltà: il loro gruppo l’ho visto molto determinato e unito. Dovremo concentrarci molto sulla nostra partita, migliorando le cose che ci vengono meno bene in questo momento. All’andata provammo ad attaccare Faye, che stoppò due volte Bilan e poi Miro riuscì a fare una gran partita. Dovremo essere pronti e duri fin dall’inizio. Con queste rotazioni loro possono mischiare le carte ed essere più imprevedibili”.
Come sta Amedeo Della Valle?
“Stanno tutti bene, non ci saranno assenti”.
Le vittorie con Napoli e quella con Trento, con la differenza canestri ribaltata contro la Dolomiti Energia, avvicinano la certezza di essere nelle prime quattro: con un eventuale successo contro Reggio Emilia avreste la sicurezza quasi granitica di essere dentro…
“Non sono scaramantico e non nego che una vittoria sarebbe preziosissima in tal senso… stiamo provando a prendere un po’ di distacco e dovremo avere la capacità di gestire dei momenti difficili, perché è inevitabile che prima o poi arriveranno. Non è scontato quello che stiamo facendo, soprattutto in trasferta: è chiaro che se dovessimo battere Reggio Emilia, poi potremmo goderci al meglio un evento importante come la Coppa Italia. Troppe poche volte ci si ricorda solo chi vince e chi perde: bisognerebbe dare tanto valore al viaggio. Noi ce lo vogliamo godere. Dopo questo evento sarà meritato un po’ di riposo, perché questa squadra lavora dal 6 agosto e ci sarà bisogno di staccare un attimo la spina: poi si ripartirà nell’ultimo terzo di stagione. In quelle 10 partite avremo la possibilità di difendere la nostra posizione: sarà curioso vedere cosa succederà quando giocheremo con Venezia e Bologna in casa. Riuscire a guadagnarsi i playoff con il vantaggio del campo sarebbe importante, cercando di avere le maggiori possibilità di allungare le serie e di giocare la partita decisiva in casa. Sarebbe un sogno”.
E’ presente alla conferenza stampa anche Matteo De Maio, direttore generale di BTL Banca che sarà match sponsor della partita di domenica, al quale viene chiesto se Alessandro Magro gli ricordi qualcuno dei grandi allenatori di Brescia del passato…
“Non rivedo nessuno dal punto di vista individuale: ci sono stati allenatori che nella storia della pallacanestro a Brescia hanno lasciato un segno, una traccia di cui tutti si ricorderanno. Il primo in assoluto è stato Riccardo Sales, nonostante non abbia vinto nulla oltre l’A2, ma ha lasciato un’eredità importante: penso che Alessandro sia una persona diversa dal Barone, ma che stia ripercorrendo la stessa strada, lavorando per lasciare un segno nella città. Penso sia la persona giusta per tracciare un percorso di medio-lungo periodo e questo è importante: non tutte le società hanno la pazienza di riconoscere questo tipo di attitudine. Nello sport ci vogliono capitali pazienti e ci vuole questo tipo di attitudine: questa la riconosco in Alessandro”.