Pensieri dedicati alla difesa in una rubrica denominata assist, una contraddizione?
Brescia. Comincia oggi una nuova rubrica di Bresciacanestro.com denominata “Assist”. Periodicamente il nostro ELLE 14 affronterà temi relativi alla Germani e al basket in generale.
Pensieri dedicati alla difesa nella rubrica Assist, una contraddizione?
La difesa è come un assist?
Riconosciamo tutti immediatamente l’assist, il passaggio che consente il facile canestro a un compagno. Esprime la quintessenza del gioco del basket offensivo, piace molto agli allenatori, condensa il significato di altruismo e quindi del gioco di squadra. Piace anche al tifoso meno esperto che intuisce il valore del passaggio smarcante ed esulta contemporaneamente al canestro che ne è il degno completamento.
La difesa è meno interpretabile se non per la palla rubata, la stoppata, lo sfondamento quindi spesso non c’è il tempo per dedicarvi l’applauso. Il gioco scorre mentre il difensore cerca di impedire ad un avversario di ricevere un comodo passaggio, lo spettatore segue il giocatore con il pallone mentre dalla parte opposta del campo si lotta duramente per prendere posizione a rimbalzo o per impedire all’avversario un comodo taglio. Non è forse questo un lavoro che produce un risultato simile al canestro e all’assist? Il difensore è come il donatore che non viene ringraziato o celebrato ma porta alla causa il medesimo contributo, per cui assolutamente sì! la difesa è come un assist, il migliore degli assist:
è beneficenza anonima, la migliore, la più vera.
Come John, Come John, Come John
Volevo vedere le partite dell’Italia e mi sono ridotto a guardare solo John Petrucelli, ovviamente in difesa, ho guardato solo lui. Mi sono praticamente perso le partite, quelle che ha giocato contro Turchia e Ungheria. Ho cercato nuovi modi per descrivere come si muoveva e ho trovato l’unico sostantivo che si adatti al suo modo di difendere: Furore. I compagni in panchina saltavano di gioia ad ogni suo intervento (immagino stupefatti, increduli) per come riuscisse ad essere ovunque con il corpo, le mani, l’intuito. Lui non difende con intensità, con motivazione , con abnegazione, lui difende con furore. Il suo approccio è stato trascinante per la squadra e determinante per i risultati. Lui è, riprendendo il capitolo precedente, un benefattore anonimo, conseguentemente il più grande, il più vero
Mi sono chiesto: “Possibile che in qualche modo non si possa tributare il giusto onore a questo tipo di giocatori incredibili da parte del pubblico, in partita intendo, non solo in sala stampa dagli addetti ai lavori, cosa ormai quasi scontata?
C’è una possibilità. Nel basket americano, più che da noi, si spinge la squadra in difesa, nei momenti topici, con il ripetuto e ritmato “De-fense, De-fense, De-fense” .
E’ stimolante e tutti i giocatori in campo sentono di dover dare qualcosa in più. E’ però un invito generico, come tanti: difendere più forte, mettere più attenzione, attaccare con più calma, più circolazione di palla. Si dice che la comunicazione prenda forza attraverso immagini evocate. Gli esempi visivi stimolano immediatamente il ricordo, il desiderio, l’empatia. Se dico “Ringhio” non viene in mente Gattuso? se dico difesa alla Gattuso si palesa l’immagine di un molosso o di un barboncino? Non si evoca, in un nome, l’immagine della voglia, della determinazione? Per questo motivo propongo alla curva di intonare e trascinare la difesa e tutto il palazzetto al ritmo di
“ Co-me John, Co-me John, Co-me John” con lui in campo, ma anche senza di lui. E’ l’esempio da seguire , il nostro Ringhio. I suoi compagni lo sanno e ne riconoscono il valore.
Pensate 5 Petrucelli che difendono con furore! Coach Magro che dice? Potrebbe bastare? Sarebbe il giusto tributo a un giocatore incredibile e uno stimolo enorme per tutta la squadra. Lo sarebbe anche per tutti quelli che, come lui (in questa squadra sono tanti) stanno portando avanti il credo che spendersi in difesa non porta visibilità personale ma risultati collettivi. Fare trovare sui seggiolini prima della partita una sua immagine, arrampicato sul malcapitato attaccante di turno e la scritta di cui sopra? Bragaglio Graziella e Ferrari Mauro, se succede, voglio vedere anche voi battere le mani e gridare.
“Co-me John, Co-me John, Co-me John”
ELLE14