GABRIEL: “LA VERA GERMANI E’ QUELLA CHE AVEVA INTERROTTO IL CAMPIONATO CON CINQUE VITTORIE DI FILA, NON QUELLA DI TORINO”

L’ala della Germani ospite di “Basket Time 2.0”: “Nella settimana di sosta mi sono rilassato, ho fatto un nuovo tatoo e adesso voglio vincere il campionato. Pensavamo di essere più forti di Napoli per averli già battuti due volte, quella sconfitta deve essere una lezione: non dobbiamo guardare in faccia nessuno e fare quello che sappiamo”

Brescia. Ospite a Basket Time 2.0”, andato in onda ieri sera su Teleleonessa (canale 119 del digitale terrestre), sulle pagine Facebook di Bresciacanestro e di Cristiano Tognoli e sul canale Youtube di Cristiano Tognoli, Kenny Gabriel ala della Germani Pallacanestro Brescia, ha parlato della sconfitta in Coppa Italia, della sosta, della ripresa del campionato e della sua famiglia.

Come avete trovato John Petrucelli rientrato dall’impegno con la nazionale? Hai visto qualcosa di queste due partite?

“John è molto contento perché vorrebbe e pensa di avere l’opportunità di poter giocare nel Preolimpico. Non sono riuscito a vedere nulla perché sono tornato a casa negli Stati Uniti però ho parlato con lui e sentito che ha fatto bene”.

Hai mai sognato di indossare la maglia degli Stati Uniti? C’è questo fascino anche da voi?

“No, mai sognata. Preferisco l’NBA, è più sentita che la Nazionale e in generale è così un po’ per tanti americani”

Fisicamente come stai?

“Perfettamente in forma, sono un po’ vecchio, ma sto bene. Voglio vincere il campionato”.

Come hai sfruttato questa pausa?

“Mi sono fatto un nuovo tattoo sulla gamba, ho tatuato la data di nascita del primo e ultimo figlio che compiono gli anni lo stesso giorno, con una mano più grande e una più piccola.”

A distanza di due settimane cosa ti è rimasto di questa Coppa Italia? Escludi una sottovalutazione dell’avversaria? Avete sofferto l’aggressività di Napoli?

“E’ stata una gara strana, due settimane prima abbiamo vinto di 20 punti contro Napoli, loro sono arrivati e volevano vincere a tutti i costi ed hanno fatto una partita molto dura, volevano vendicarsi e ci sono riusciti. Sicuramente è stata una lezione, mentalmente avendo vinto due partite pensi di essere più forte, questo ci insegna che devi guardare solo te stesso ed entrare in campo e fare quello che sei capace, non guardare in faccia nessuno. Alla fine Napoli ha dimostrato di essere la squadra che più ha performato. Non abbiamo sofferto la loro aggressività, ma se sei in svantaggio devi riuscire ad aggiustare le cose e se non riesci poi perdi come è successo a noi”.

A livello mentale, ripartire dopo la sosta con 5 vittorie consecutive con uno scarto medio di 21 punti, cosa vi dà?

“E’ chiaro che non possiamo vincere tutte le partite con questo scarto, sono vittorie in cui abbiamo dato questo distacco fin dall’inizio, non è il nostro scopo vincere sempre così di tanto, ma questa è la vera Germani non quella di Torino”.

Il livello di difficoltà di queste ultime dieci partite come lo vedi? Pesaro, Scafati e Sassari sono tre squadre cha hanno un record negativo, più sconfitte che vittorie, cosa può significare?

” E’ una fase molto delicata della stagione, dobbiamo dimostrare il nostro valore, dobbiamo stare concentrati e confermare la classifica. Sono squadre che hanno da dimostrare tutto, non hanno nulla da perdere e devono cercare di salvarsi, saranno le tre partite più difficili da affrontare”.

Domenica giocherete contro Pesaro, dopo aver vinto all’andata con un canestro in extremis di Christon, ti saresti mai aspettato la differenza che c’è adesso sulla carta tra voi e loro?

“Sarà una partita a sé, impegnativa, potrebbe creare problemi nonostante il loro momento negativo, già solo il fatto che giocano contro Brescia li porterà a voler vincere a tutti i costi inoltre hanno bisogno di punti per salvarsi”.

Qual è stato il momento migliore e peggiore della tua carriera?

“Il peggior momento è stato quando dovevo andare in Grecia e mia moglie era incinta del secondo figlio, sono arrivato tardi al ritrovo e mi hanno decurtato lo stipendio. Il migliore quando ho vinto la Coppa Italia l’anno scorso anche perché c’era qui la mia famiglia”.

Come hai trascorso la tua settimana di riposo?

“E’ stata bella perché ero con la mia famiglia, sono stato con i miei figli, anche se dovevo gestire il piccolo appena nato ed è impegnativo”.

Come è stata la nascita del tuo terzo figlio?

“E’ stata dura perché dopo dieci anni non sei più abituato, però riprendi subito l’abitudine e mi piace, mi fermo a tre, i figli adesso sono abbastanza”.